Una cura...

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" Non è colpa tua ma mia...
Io non dovevo dire nulla.
Una ragazzo con i capelli biondi mi chiese che posto fosse e il ho detto tutto. Forse troppo."

Tacque.

" Mi dispiace per i tuoi...
Non lo sapevo. Ma tranquillo... se avrai bisogno di me io sar; sempre disponibile. Sempre.

"Grazie Perseus"
"Prego Potter. Assunse uno sguardo da deficente e disse Non chiamarmi più Perseus o ti uccido."

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La gamba di Percy stava peggiorando.
Per non parlare delle ferite sul braccio.
Aveva bisogno di cure urgenti.
Ma io non ero in grado di fornirgliele.
Al diavolo la mia voglia di studiare.

Erano passate ben due settimane e le persone sopravvisute (secondo i miei calcoli) erano arrivate a sei, tra cui me e Percy.

Mentre Percy dormiva una voce registrata disse: " Cari sopravvissuti...
Siete rimasti in sei e molti di voi hanno bisogno di una cosa per poter sopravvivere. Allora noi dello staff abbiamo deciso di fornirvi questo materiale.
Dovrete andare al centro dell'arena e troverete un sacchetto con il nome della terra a cui appartenete. Prendetevelo e sarete salvi.
Buona fortuna."

"Porco Crono, proprio mentre dormivo?" disse Percy.
"Potremmo andare! Così tu avrai la tua cura!"
"No Harry. Moriresti. Sai credo che mi sento molto megli....AHHHH"

Percy aveva provato ad alzarsi ma la sua gamba non lo reggeva.

" Non sono così deficente Jackson...
So riconoscere il dolore nel volto delle persone."

Detto questo uscii dalla caverna e mi diressi verso la meta o, per gli amici, la mia possibile morte.
Si me le vado proprio a cercare...

Ovviamente tutti avevano la mia stessa logica.
Mancava solo Percy all'appello dei soppravvissuti.

Uno avevo una freccia infilzata nella spalla.
Un altro aveva addirittura un taglio sul ventre che sanguinava.

Nessuno face caso a me...
Forse era perché ero stato uno dei famosi (Merlino, quanto odio questa parola...)  ad aver "ucciso" il tipo che era stranamente scomparso.

Presi il sacchetto con sopra scritto "Hogwarts~campo mezzosangue" .
Ma visto che la mia fortuna era andata al quel fottutissimo paese,
Un clacson suon; come non ci fosse un domani.
Nemmeno un sordo in Afganistan non lo aveva sentito.
Ovviamente tutti si girarono verso di me.
Io feci un sorrisetto della serie "Perché sempre a me?"  e scappai nella foresta.
Con tutti i sopravvissuti alle mie spalle.
Ci mancavano solo le torce e i forconi e sarebbe stata una scena perfetta stile film dell'orrore.

Due Eroi... Lo Stesso Destino.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora