Capitolo 12

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<Jenny!>
Quella ragazza, come si chiamava? Deborah? Mi raggiunse dagli armadietti.
<Si?> chiesi diffidente
<Cosa pensi di fare eh? Sei una novellina, sto dietro a Maicol da anni ormai, avevo la mia occasione e tu...>
<Io cosa? Non ho fatto proprio niente. Ti sembra che abbia aperto bocca?
<Oh tu stai facendo molto e neanche te ne accorgi> esclamò gelida
<Senti Deborah cosa vuoi? Lasciami passare, non so di cosa tu stia parlando>
<Non sei nessuno qui dentro, NESSUNO, okay?> mi abbaiò in faccia

<Cosa sta succedendo?> la voce di Maicol arrivò forte e chiara
<Maicol, oh niente, stavo solo chiacchierando con Jessy qui...>
<Mi chiamo...>
<Jenny, si chiama Jenny> gli occhi di fuoco di Maicol ad un passo da Deborah <e adesso fuori dai piedi>

Mi ripresi da quella scena surreale e sentii caldo al braccio, abbassai lo sguardo, Maicol aveva appoggiato una mano su di me, gli occhi furibondi su Deborah.

Cosa stava facendo?

La ragazza contrariata ci girò la schiena e se ne andò, il calore di Maicol ancora sul mio braccio a bruciarmi la pelle.
<Stai bene?> non lo sentii nemmeno, i miei occhi erano ancora puntati sulla sua mano, se ne accorse e si staccò improvvisamente da me, <S-scusami>
No! Come potevo dirglielo? Non ero infastidita dal suo tocco, anzi...
<Io...io, sto bene grazie> fu l'unica cosa che invece dissi

<Okay...vieni, ti accompagno, facciamo la stessa strada per un pezzo...nel frattempo ci organizziamo per i duetti>
Lo seguii senza dire una parola, uscimmo da scuola, di nuovo uno accanto all'altro, la sua presenza al mio fianco mi...rassicurava.
Mi domandai come fosse possibile, non mi era mai successo prima d'ora.

<Allora...facciamo a casa mia o tua?>
Arrossii di colpo <Ehm, oh, io...>
<...il duetto>
<Certo! Ovvio>
Sorrise ironico <Quindi?>
<Alterniamoci, che ne dici? Possiamo partire domani da casa mia e settimana prossima facciamo a casa tua?>
<Ci sto>
<Ah Jenny!>
<Si?>
<Ho chiesto di cambiare gruppo appunto per la comoditá nel trovarci a fare le prove naturalmente>

Eccolo di nuovo il Maicol che faceva terra bruciata tutto attorno

<Ovvio> risposi con disinvoltura, il mio cuore si incrinò ma non ci feci caso
<Bene...ehm, io giro in questa via, ciao>
<Ciao...ah! Maicol?>
<Si?>
<Grazie...per prima> sussurrai
In risposta ricevetti l'ombra di un sorriso.

Un sorriso?
Ricordai le parole di Carol di poco tempo prima...penso di non averlo mai visto sorridere, chissà cosa nasconde.

Poi si girò di nuovo e se ne andò, rimasi imbambolata a fissare la sua schiena per un tempo indefinito prima di riprendere a camminare.
Mentre raggiungevo casa di mia zia ricordai ciò che mi aveva detto della vita di Maicol, i genitori morti quando lui era piccolo.

Povero Maicol, un cuore spezzato più del mio.

Mi domandai se il suo atteggiamento fosse un meccanismo di difesa, però no, era impossibile, stavo facendo troppi castelli in aria come al solito, chi pensavo di essere per lui? Il nulla mi risposi, una qualsiasi ragazza.

Varcai la porta di casa con quella consapevolezza.

SPAZIO PICNIC ⭐️

Le convinzioni di Jenny sono vere?
Rispondetemi nei commenti ;)
Nel prossimo capitolo tornerà Carol con importanti rivelazioni sulla sua vita

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