Capitolo 15

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Le settimane seguenti si susseguirono una dopo l'altra, Maicol mi disse che non potevamo più vederci al di fuori delle prove in aula perchè degli impegni gli impedivano di incontrarci in orari extrascolastici.

Passeggiavo nel parco del quartiere rimuginando sugli ultimi incontri con lui, ci eravamo visti solo in sala prove del nostro istituto e si era sempre comportato in modo freddo, distante anni luce da me.
Il sole mi scaldava la pelle, mi rilassai ancora un poco e poi tornai a casa.

Trovai mia zia in soggiorno, <zia lucy!> non ricevetti risposta, era voltata verso la finestra, <zia?> si girò lentamente, <Jenny...ti devo parlare...è giunto il momento>
Trattenni il respiro <dimmi> sussurrai
<Quando eri appena nata io abitavo vicino a casa tua, venni a trovarti appena ricevetti la notizia, ero felicissima, desideravo una nipotina da anni ormai, diventare zia era un mio grande sogno...non potendo avere figli miei> la lasciai continuare <...poi litigai con mia sorella, tua madre, per delle questioni economiche ormai dimenticate. Mi trasferii poi qui in California e...non riuscii a trovare un lavoro adeguato per mantenere una vita decorosa. È per questo motivo che non riuscii più a venirti a trovare, i tuoi genitori, come sai, essendo sempre in giro non potevano portarti da me e tua nonna nemmeno.
Poi la vita iniziò di nuovo a sorridermi, trovai un lavoro adeguato e comprai questa casa.>
<Perchè dopo aver raggiunto una tua indipendenza non sei comunque venuta da me in seguito?> sussurrai cauta
<Sai...mi vergognavo, può sembrare stupido ma è così, come avrei fatto a raggiungerti e spiegarti le mie motivazioni? Eri ancora molto piccola, non mi sembrava il caso...poi tua mamma un giorno mi ha telefonato comunicandomi che tua nonna era morta e che non sapeva a chi lasciarti. Mi offrii subito, poteva essere la mia possibilitá di riscatto, il mio modo per chiederti scusa...e il resto lo sai> sorrise debolmente in attesa di una mia risposta.

Non trovai parole adatte, mi sentii solo di abbracciarla, mi aggrappai a lei con tutte le mie forze e la sentii scoppiare a piangere, un pianto liberatorio, aveva capito il mio gesto. D'ora in poi saremmo rimaste unite, sarei stata la sua ancora di salvezza e lei la mia.

                                                                       ~*~

Le settimane si susseguivano veloci, mi mancava, non potevo nasconderlo, mi mancava molto, ma la tenevo il più possibile lontana da me, non potevo fare diversamente, un cuore rotto come il mio non poteva contenere...amore.
Quella mattina arrivai a scuola prima del solito, mi sedetti al banco, poco dopo arrivarono altri studenti in classe, c'era un clima di euforia, oggi avrebbero comunicato la meta del viaggio d'istruzione di quest'anno.

<Buongiorno ragazzi!>
Un brusio si levò nell'aria, un ragazzo esclamò <Buongiorno! Oggi verrà comunicato dove andremo in gita vero?>
<Esatto, vedo che siete in trepidante attesa, allora, tutte le classi del vostro anno dell'istituto, compresi voi, andrete a...Roma>
Urletti felici e consensi vari si propagarono nell'aria
<Come sapete Roma, in Italia, è una cittá ricca di storia e arte, quindi ricordatevi che questo non è solo un viaggio di piacere, imparate e acculturatevi>

Finimmo la lezione e uscimmo dall'aula, un unico pensiero aleggiava nella mia testa, in gita ci sarebbe stata anche lei.

SPAZIO PICNIC ⭐️

Comprendete le ragioni di Zia Lucy?
Cosa ne pensate della gita? Regalerà gioie?
Scopritelo nei prossimi capitoli

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