Capitolo 16

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<Zia Lucy!>
<Si?>
Sospirai frustrata <Non riesco a chiudere la valigia!>
Dal piano di sotto arrivò una risata allegra, poi sentii dei passi salire le scale <Se avessi seguito il mio consiglio di portare solo l'essenziale non avresti bisogno del mio aiuto adesso>
<Dai! Aiutami>
In due riuscimmo a chiudere la valigia, Lucy mi guardò incerta <Sei sicura di rientrare nel peso giusto? Sembra un po' pesante>
<No no tranquilla, sono sicura, l'ho pesata più volte>
<Perfetto> mi abbracciò calorosamente <mi mancherai molto>
<Anche tu zia, torno presto!>

Mi accompagnò fino all'aeroporto, <Ti ricordi tutto quello che ti ho detto?>
<Si zia> le sorrisi schioccandole un bacio sulla guancia
<Buon viaggio tesoro!>
La salutai con la mano e trascinai il trolley verso l'ingresso dell'aeroporto.

<Carol! Sono qui>
<Oh Jenny eccoti!> un sorriso radioso sulle labbra <il nostro primo viaggio insieme>
<Si! Sono contentissima, ci divertiremo...> bloccai il flusso di parole quando i miei occhi incrociarono la figura di Maicol. Carol se ne accorse subito.
<Vi siete più visti?>
<Solo a scuola...e abbiamo fatto le prove per il duetto ma sempre in sala prove, per il resto lo vedi anche tu, mi evita in tutti i modi possibili>
La mia amica mi strinse la spalla con fare rassicurante.

Passammo i controlli e salimmo in aereo, lessi il numero del mio posto e mi sedetti, purtroppo io e Carol non eravamo vicine.
Il sedile vicino a me era ancora libero, iniziai a pensare al fatto che non avevo mai preso un aereo in vita mia e mi salii un po' d'ansia.

<Tu?!>
Mi voltai e... <Tu?!> occhi blu notte
<Non ci posso credere> borbottò Maicol
Rimasi in silenzio, <beh, non dobbiamo per forza parlare>
<No infatti>
Dopo averci delucidato sulle misure di sicurezza in caso di emergenza (che contribuirono ad aumentare la mia ansia maggiormente) il personale di bordo ci annunciò che stavamo per decollare.
Il panico mi attanagliò e strinsi forte le mani contro i braccioli, Maicol se ne accorse subito <...tutto bene?> chiese visibilmente preoccupato.
<S-si, è solo la prima volta che prendo un aereo>

L'aereo decollò e io strinsi ancora più forte i braccioli, una mano si posò sulla mia, no, non una mano, la sua mano.
Catapultai gli occhi nei suoi <Stai...calma> sussurrò, raggiungemmo quota e piano a piano iniziai a rilassarmi, la sua mano sempre appoggiata sulla mia, <V-va meglio... grazie> non si spostò di un millimetro, <Maicol?>
<Eh? Oh, giusto, scusami> si scostò da me lentamente
<Grazie> sussurrai, ma non ricevetti risposta, i suoi occhi persi nel vuoto
Iniziai a sentire le palpebre pesanti e caddi in un sonno profondo

<Jenny?...>
<Mmh>
<Jenny? Svegliati, siamo arrivati>
Mi svegliai del tutto, trovandomi in una situazione imbarazzante, gli occhi blu notte mi fissavano docili
<Oh! Devo essermi addormentata, io...io...ho russato?>
La risata di Maicol scoppiò lenta, come trattenuta da un autocontrollo ostile, lo guardai ammirata, era bellissimo quando rideva, una luce nei miei tormenti.
<No, non hai russato> tornò serio e continuò a guardarmi fino a quando il personale di bordo non ci strappò da quella situazione appesa.

Ci alzammo e scendemmo dall'aereo, ritirammo le nostre valigie e venimmo accompagnati alle nostre camere d'hotel.

<Non ci credo! Raccontami di nuovo com'è andata!>
<Carol basta!> risposi ridendo, <è la terza volta che te lo ripeto!>
La mia amica si aggirava per la camera estasiata, le avevo raccontato cos'era successo sull'aereo e da quel momento era scoppiata in gridolini estasiati.

Eravamo molto stanche, parlammo ancora un po' e poi andammo a dormire.

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