Epilogo

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L'ansia mi stava attanagliando lo stomaco.
Possibile che io e Maicol fossimo veramente i migliori?
Dovevamo proprio noi esibirci davanti a tutti per la festa di fine anno?
Era una bella cosa, nessuno lo metteva in dubbio ma in quel momento l'unica cosa che mi veniva spontanea era scappare a gambe levate.
<Ehi...vuoi tranquillizzarti? Stai tremando come una foglia> Maicol sorrise
<Non ce la faccio, io non salgo sul palco>
Mi prese il mento e mi alzò delicatamente la testa verso di lui <Ascolta, sei bravissima, abbiamo provato tantissimo, non...devi...aver...paura>
Lo guardai, <se non ci fossi tu...io non so cosa ne sarebbe della mia vita>

<Jenny!> mia madre, mio padre e mia zia emersero da dietro le quinte, <sei pronta?>
<Più o meno...>
<Non vediamo l'ora di vederti esibire, ti aspettiamo di la>
Mio padre guardò Maicol di sottecchi <Buona fortuna anche a te giovanotto>

Ne ero sicura, questa volta sarebbero rimasti lì per me, ne avevo la certezza.
In quei giorni avevamo parlato molto, ci eravamo confrontati, li avevo aggiornati sulla mia vita, le mie gioie e i miei turbamenti.
Poco a poco stavamo instaurando un rapporto, l'importante era partire da zero, ripartire.

Carol piombò dal nulla e mi saltò addosso < Oh sono così felice per te! Non vedo l'ora di vederti, la mia amica si esibisce davanti a tutta la scuola!>
Pensai a quanto potevo ritenermi fortunata ad aver trovato una persona come lei, pura, dolce e sincera.
Anche Carol stava poco a poco ricostruendo la sua vita, sua madre aveva iniziato a frequentare un nuovo psicologo che la stava aiutando molto.
Ero felice per lei, si meritava tutto il bene del mondo.

Rimaneva Maicol, non potevo dimenticare la mia confessione a cui non avevo avuto risposta, quel ti amo sussurrato.
Non ne avevamo più parlato, rispettavo il suo silenzio.

<Ragazzi! Che inizi lo spettacolo> urlò il professore, un'euforia negli occhi fuori dal comune
Maicol prese la mia mano, <Pronta?>
<Si...>
Le tende si aprirono e i miei occhi si catapultarono sul pubblico alla ricerca dei miei genitori.
Erano lì
Vicino a loro c'era mia zia, la sorella e la nonna di Maicol. Mi si scaldò il cuore.

Mi sedetti sullo sgabello vicino a quello di Maicol, diedi a lui il tempo di sistemare la chitarra e iniziammo.
Le note si propagarono nel locale, iniziai a cantare.

<I'm going under and this time I fear there's no one to save me,
Sto cedendo e questa volta ho paura che non ci sia nessuno a salvarmi

This all or nothing really got a way of driving me crazy
Questo "tutto o niente" mi ha fatto davvero impazzire

I need somebody to heal
Ho bisogno di qualcuno da curare

Somebody to know
Qualcuno da conoscere

Somebody to have
Qualcuno da avere

Somebody to hold
Qualcuno da abbracciare

It's easy to say, but it's never the same
È facile a dirsi, ma non è mai lo stesso

I guess I kinda liked the way you numbed all the pain
Immagino mi piacesse il modo in cui anestetizzavi tutto il dolore>

Maicol mi fissava, i suoi occhi blu notte che tanto amavo mi incatenavano allo sgabello.

<Now the day bleeds into nightfall
Adesso il giorno scorre fino a diventare notte

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