Capitolo 17

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<Il Colosseo, originariamente conosciuto come Amphitheatrum Flavium, è il più grande anfiteatro del mondo, situato nel centro della città di Roma. È in grado di contenere un numero di spettatori stimato tra 50.000 e 87.000 unità, è il più importante anfiteatro romano, nonché il più imponente monumento dell'antica Roma che sia giunto fino a noi...>

La guida turistica sciorinava informazioni una dietro l'altra, girammo il Colosseo e la Basilica di San Pietro pranzammo e poi ci dedicammo alle visite libere per il pomeriggio.

<Jenny! Guarda questo portachiavi! Non è grazioso?>
<Si, molto bello> le sorrisi, uscimmo dal negozio di souvenir e respirai a pieni polmoni l'aria della primavera italiana.
Vicino a noi passò un tizio con un monopattino, <Jenny! Noleggiamone uno anche noi! Dai!>
<No Carol, non sono mai salita su di un monopattino elettrico...>
<Ti insegno io! Dai!>
<Okay...> risposi incerta.

Noleggiammo due monopattini, Carol prese il suo e partì subito, <Raggiungimi!>
<Carol! Fermati! Ti ho detto che non sono capace da sola> salii sul mio e cercai di raggiungerla, miracolosamente ne uscii illesa.
<Cosa ti avevo detto?> sorrise soddisfatta.
Dovevo ammettere che aveva ragione, mi stavo divertendo molto.
Tornammo indietro spensierate, forse un po' troppo...persi il controllo del monopattino e in un secondo mi trovai catapultata per terra <Ma cosa?!...>

Ero finita addosso a qualcuno?

<Ma...lo fai veramente apposta allora!>
Aprii gli occhi di scatto, Maicol era per terra, poco distante da me, puntellato su un gomito. <Ci sono tre milioni di persone a Roma! Possibile che io debba essere la tua calamita per cercare guai!?>
<Scusa! Scusa! Non l'ho fatto apposta, scusami, ti prego, mi sono distratta>
Scese il silenzio, Carol nel mentre ci fissava stralunata.
Maicol si alzò lentamente e mi tese la mano, tentennai un attimo e poi l'afferrai.
<Grazie>mormorai
<Stai bene?> i suoi occhi mi scrutarono preoccupati
<Si, sto bene grazie, tu?>
<Stavo bene, poi una bella ragazza mi ha travolto con il suo monopattino> un sorriso ironico sulle labbra
<Mi dispiace veramente tanto...non ho...> mi bloccai.

Ha detto che sono bella?

Alzai lo sguardo, Maicol si stava allontanando <Maicol! Aspetta>
Mosse una mano in segno di saluto <Sto bene> disse

Carol era ancora lì, gli occhi che viaggiavano da me a lui, rimase zitta e dopo poco esclamò soddisfatta <Ha detto che sei bella>
<Carol non gridare, ci stanno guardando tutti>
Raggiungemmo il punto di ritrovo e rientrammo in Hotel.

Cenammo nel ristorante vicino alla hall e rientrammo nelle nostre camere.
<Jenny...mi passi il tuo telefono? Il mio è scarico, volevo telefonare a mia mamma>
<Ma certo! Aspetta te lo passo subito> guardai sul comodino convinta di averlo posato lì, non lo trovai. Svuotai la borsetta, niente, non era nemmeno lì.
Corsi in bagno e guardai sotto il letto, poi mi ricordai, dovevo averlo lasciato giù al ristorante.
<Torno subito, penso di averlo lasciato di sotto> uscii dalla porta e chiamai l'ascensore.

Entrai dentro e premetti ripetutamente il piano zero, appena le porte si spalancarono raggiunsi la hall
<Mi scusi...>
<Prego, mi dica signorina>
<Credo di aver dimenticato il telefono nel ristorante>
<Oh..si! Abbiamo appena ritirato un telefono, aspetti...è questo?>
<Si esatto!> sorrisi tirando un sospiro di sollievo <grazie!>
<Si figuri, buona serata>

Ripresi l'ascensore e tornai su, camminai lungo il corridoio fino a quando non sentii un rumore, girai l'angolo incuriosita e...vidi la scena più raccapricciante che potessi trovare.

Maicol e Deborah si stavano baciando

SPAZIO PICNIC ⭐️

Maicol cosa ci combini?!
Preparatevi al prossimo capitolo, sarà...molto intenso ;)

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