Parlare con Carol mi fece bene, pranzammo insieme e poi la salutai, le confessai che nel pomeriggio avrei incontrato Maicol per il duetto.
<Cosa? Ma è fantastico, mi inviterete al vostro matrimonio vero?>
<Carol...>
<...sarò la tua damigella d'onore vero, che meraviglia, io...>
<Carol!>
<Oh! Uh scusa, ho forse corso troppo?>
<Lui...lui mi odia, o almeno penso, un attimo prima sembra...socievole e l'attimo dopo mette su un muro>
<Maicol socievole? Ragazza mia allora è cotto, non l'ho mai visto "socializzare" con nessuno, neanche per un attimo>Sorrisi alla sua risposta e la salutai nuovamente.
Rientrai in casa, avrei dovuto cambiarmi? No...per quale motivo? Non dovevo fare buona impressione su di lui.~*~
Arrivai davanti alla porta di casa sua un po' in anticipo rispetto all'orario concordato, ero agitato anche se non ne capivo il motivo, feci un respiro e bussai alla porta.
<Arrivo! Un momento>
Aspettai con gli occhi bassi puntati sullo zerbino ma non riuscii a fermare l'impulso di alzare la testa di scatto quando aprì la porta.Le incollai gli occhi addosso, aveva i capelli ricci sciolti e indossava una semplice tuta...però...era ancora più graziosa del solito.
Come faceva ad essere così dannatamente bella?
<Ciao> borbottai
<Ciao! Vieni, entra pure>
<Grazie...>
<Vuoi darmi la giacca>
<Certo>
<Accomodati pure in soggiorno, ti raggiungo subito> sorrise...e mi scaldò il cuore, risposi al suo sorriso involontariamente.Era la seconda volta che sorridevo grazie a lei, mi era mai capitato? Dopo la morte dei miei genitori no, sicuramente.
Non significava comunque niente, dovevo tenerla lontana da me.
~*~
<Allora, dobbiamo fare "Someone you loved" giusto?>
<Si...odio le canzoni d'amore> borbottò Maicol
<Non avevo dubbi> non mi trattenni e scoppiai a ridere, quando mi ripresi incrociai i suoi occhi, non si erano scollati da me un solo secondo, lo sguardo incatenato al mio, un sorriso ironico e velato sulle labbra.
<Ti stai prendendo gioco di me?>
Arrossii, <No, non mi permetterei mai>
<Mh, bene> prese lo spartito e la chitarra, <Incominciamo?>
<Si> mi accomodai vicino a lui ma mantenenni una certa distanza, non sarei riuscita a concentrarmi altrimenti.Incominciammo a lavorare, controllai la mia pronuncia del testo, Maicol aveva gli occhi bassi sullo spartito, concentrato su note e accordi.
<Okay, proviamo la prima strofa, inizio io e mi segui con la voce>
Un nodo mi chiuse la gola, non ci avevo ancora pensato, dovevo cantare davanti a lui.
<Pronta?>
<S-si parti>Le sue dita sulle corde della chitarra erano magia, la musica iniziò lieve a riempire il silenzio, ero incantata da tanta meraviglia, Maicol e una chitarra facevano scintille.
Incominciai incerta a cantare la mia parte, poco a poco che andavo avanti presi sicurezza, fino a quando...Fino a quando notai che la musica si era fermata, il viso di Maicol attraversato dallo stupore, la bocca dischiusa
<Oh...ehm...ho sbagliato qualcosa?>
<No...> fu la sua risposta quasi sussurrata <...sei...sei molto brava>
<Grazie...anche tu suoni bene>
<Dove hai imparato?>
<Sono autodidatta, mi concentro sulla musica quando...quando non voglio pensare a...ad alcune cose ecco> sorrisi cauta <E tu? Quando hai imparato a suonare così bene>Lo sguardo di Maicol si rabbuiò <Io...i miei genitori mi avevano iscritto ad un corso di chitarra prima che...> lo lasciai parlare, anche se già sapevo cosa voleva dire <...prima che morissero in un incidente stradale...ma non dovrei dirti alcune cose, i-io non so cosa mi sia preso, scusami, posso andare un attimo in bagno?>
<Certo...conosci la strada>
Rimasi seduta sul divano a rimuginare.Aveva aperto una parte del suo cuore, mi aveva lasciato vedere le sue fragilità
<Riprendiamo?>
<S-si> mi riscossi dai miei pensieriRicominciammo a lavorare, un piccolo intoppo ci fermò poco dopo, <Aspetta! Mi sono sbagliata, stavo andando fuori tempo, vedi? Dovevo iniziare un attimo dopo>
Alzai lo sguardo e mi ritrovai ad un soffio dal viso di Maicol, non mi ero accorta di essermi avvicinata così tanto.
Rimasi congelata in quella posizione, i suoi occhi erano fiammelle allarmate, un dibattersi di fuoco, pupille inquiete.
<I-io...> provai a parlare ma la frase mi si spense in gola, Maicol aveva alzato una mano, lentamente le sue dita accarezzarono i miei capelli.
Sempre più lentamente spostò la sua attenzione alla mia guancia, la sua mano mi accese la pelle, bruciava, scese sull'angolo delle labbra, i suoi occhi si incollarono ad esse.
Poco a poco si avvicinò sempre di più, chiusi gli occhi sopraffatta dalle sensazioni, i nostri nasi si toccarono, a Maicol scappò un sorriso, le sue labbra sfiorarono le mie, fu un attimo...un attimo...Si staccò bruscamente, come scottato da una consapevolezza di non poter andare oltre
Mi mancò la terra sotto i piedi, barcollai nonostante fossi seduta, non ero pronta a questo...
<Scusami, non so cosa mi sia preso, non succederà più...scusa...io devo andare, ci vediamo>
<A-aspetta, vado a prenderti la giacca>
Tornai in salotto con la giacca di Maicol tra le mani, lo accompagnai alla porta, e mentre metteva la giacca borbottò qualcosa e cercò di scappare senza guardarmi negli occhi.
<Maicol!> la mia voce lo fermò, <perchè ti comporti così?...perchè sei venuto a vedere come stavo quella sera?...ti prego...rispondimi>
Non si girò, rimase lì, immobile, un sussurro nell'aria <Non posso...cedere, non posso>
Dopodichè se ne andò.Rimasi sulla soglia, sola, con le sue parole che aleggiavano ancora nell'aria
<Non posso...cedere, non posso>SPAZIO PICNIC
#maiunagioia :D
Cederà mai Maicol?
Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto.
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Blu Notte
ChickLitSTORIA COMPLETATA "Un brusco spintone mi riconnesse alla realtà mi girai a guardare chi con così tanta arroganza oltre ad essermi finito addosso pretendeva pure di darmi la colpa. E fu lì che lo vidi per la prima volta, occhi blu come la notte a f...