EREN P.O.V.
Il giorno dopo tornai nel Giardino.
Non so perché, ma volevo vederlo, non mi dispiaceva la sua compagnia, forse perché avevo scoperto che non era così stronzo come sembrava.Mi sedetti a riva del lago e guardai le piante intorno a me, mentre Lyria gironzolava un po'.
Mi sentivo solo, a volte.
Avevo decisamente bisogno di qualcuno al mio fianco.Vidi con la coda dell'occhio una veste candida e mi girai, incontrando gli occhi glaciali del pennuto.
"Oi" si sedette accanto a me.
"...Che vuoi?" chiesi, cercando di non far trasparire che in realtà mi faceva piacere che fosse lì.
"Soffri di solitudine?"
"Nah" distolsi lo sguardo. "Il mio è un conflitto interiore. Voglio stare per conto mio, per rilassarmi, ma poi finisco per sentirmi solo"Sentivo i suoi occhi addosso in quel momento e cercai di non voltarmi verso di lui.
A quel punto si sdraiò e per un po' di tempo non parlammo, poi mi guardò e io mi girai.
"Stavo pensando ad Erwin"
Lo fulminai e lui sbuffò.
"Non in quel senso. Pensavo a quello che mi avevi detto l'altra volta sui vostri discori"
"Oh..."
"Quando parlate, prendi mai l'iniziativa?"
"La prende sempre lui" mormorai. "Lo faccio raramente"
"Perché?"
"Dipende come gli gira"
"E' lunatico..." sospirai. "Però a te ci tiene, molto"Lo guardai storto, che ne sapeva lui del mio rapporto con Erwin?!
"Cosa ne sai tu?!"
"Non arruffare le piume"
"Non capisco, mi dai fastidio quando dici queste cose!"
Alzò gli occhi al cielo, che nervi! Il rapporto con il mio Maestro era solo nostro.
"Togliti quella cosa dalla testa." gli dissi.
"L'aureola, dici?" scherzò, rimanendo sempre serio.Ringhiai. Mi faceva andare su di giri con un niente.
"Non conosci l'umorismo. Comunque non mi interessa del vostro rapporto con Erwin. E pretendi di comandare troppo, ragazzino." Indurì la voce."Perché non fai un po' di più il bravo?"
"Il cane ulula solo alla Luna"
"Non era il lupo ad ululare?"Non replicai, dopo quell'ennesima battuta, ma per non dargliela vinta ringhiai di nuovo, e mi girai.
"Posso comunque dire che ringhi per me"
"Ooh, puoi giurarci" dissi. "Sei fatto per farmi ringhiare..." pensai, maledicendomi subito dopo.
"E' qualcosa" mi prese alla sprovvista.
"Vuoi un compagno demone?"
"Hei, bimbo, scendi dal piedistallo. E occhio, è un po' alto"
"Mai alto quanto....quello di Erwin, ok?! Non ho altri, e non ho altro di cui parlare!!" mi spazientii, le sue parole sapevano sempre come disturbarmi!"Allora perché non ti sfoghi?"
Non incontrai il suo sguardo, se mi fossero salite le lacrime davanti a lui, sarebbe stato il disonore più grande di tutti e due i Regni messi insieme.
"Guardami, però. Se piangerai, non lo farai di fronte ad un angelo. Sono ancora un peccatore"Mi aveva capito senza che parlassi...Solo Armin ed Erwin ci riuscivano...
Non mi girai, ma ricopiai il suo suono. "Tch..."
"Come vuoi. Ti tratta male?"
"No..." scossi la testa, guardando a terra, sempre lontano dai suoi occhi. "A volte fa il padrone, ma..." feci una pausa. "Io sono indisciplinato e poi a me piace... Significa che ci tiene... Siamo demoni, è un modo come un altro di dimostrarmelo..."
"Eppure dal tuo tono posso dedurre che ti manca qualcosa" centrò, di nuovo."Io vorrei essere tutto per lui, come lui lo è per me"
"Allievo e Maestro sono già di per sé una cosa sola"
"Siamo demoni! Lui è un demone! Non gli basto io... Se lui volesse, potrebbe tranquillamente mettermi da parte" ero frustrato, talmente tanto da fregarmene del fatto che mi stavo sfogando con un angelo! Però, spezzai una lancia in suo favore: ascoltava e chiedeva senza giudicare.Beh...Era un angelo...Era ovvio.
"Non voglio negargli una vita, ma non voglio che mi metta da parte"
"A volte mettere da parte non è solo un gesto negativo, Eren"
"E' UN DEMONE" mi girai, per la rabbia. Non capiva?!
"I demoni non fanno solo cose negative. Metterti da parte, come lo chiami tu, potrebbe anche significare una sorta di protezione" nonostante avessi alzato la voce, la sua rimase calma come sempre. Lo ringraziai mentalmente, quella volta.
"Perché voi rigirate la frittata come vi fa più comodo? Ah, già, voi angeli non potete capirle queste cose"
"Se ti avessi risposto da angelo, non l'avrei affatto difeso. Avrei detto che non gliene importa nulla dell'allievo perché i demoni non sanno amare" si alzò e mi si accovacciò davanti agli occhi. "Ti assicuro che posso capire quello che provi"
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Stained Wings
FanfictionQuando lo toccava si bruciava. Era rovente sotto le sue mani pure, angeliche. Ma mai si sarebbe rifiutato di toccarlo, anche solo per un istante. Perché non avrebbe mai pensato di provare una tale pace fra le braccia di un demone. Questa è la storia...