7. Moccioso.

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EREN P.O.V.

Il giorno dopo tornai all'attacco, con l'obiettivo di farlo arrabbiare sul serio.
Non vedendolo in giro, mi sedetti accanto ad un cespuglio, nei pressi del laghetto, per aspettarlo.

"Non è male qui, vero Lyria?" la mia fenice si strusciò su di me, e non avrei mai smesso di dire che era l'unica femmina pennuto che avrei mai accettato e coccolato.
Un rumore nell'acqua attirò la mia attenzione e, nascondendomi dietro le foglie, sbirciai verso il lago.

Vidi Levi di spalle che usciva, completamente nudo, e man mano che lasciava l'acqua si definiva sempre di più il suo corpo privo di ogni imperfezione e incredibilmente seducente.

I muscoli della schiena erano ben delineati e scendevano sodi e perfetti verso il basso. Inclinai la testa, con il mio sguardo rivolto verso il suo bel culo, e un lato di me sperava che si girasse anche di fronte.
"Guarda un po'..." mormorai, quando la mia venne ostacolata da un'ala, e risi.

Spostai l'ala di Lyria.
"Non è vietato, baby" mi venne in mente una cosa e la guardai. "Guarda qua"
Feci un fischio d'approvazione, e quando si girò di scatto e mi vide, prese la sua vestaglia e si coprì immediatamente, lasciandomi senza parole.

"Si è coperto...?" un angelo che provava vergogna?....
Scoppiai a ridere. "E' più grave di quanto pensassi!!" uscii allo scoperto e lo guardai, sorridendo sornione. "Ma lo sai cos'è successo alle ultime persone che si sono coperte in questo giardino??"

Alzò gli occhi al cielo, mi ignorò di nuovo e si girò, allontanandosi.
"Non è che stai cadendo, vero?" lo seguii fino ad avvicinarlo. "Per uno come te la caduta sarà dolorosa, soprattutto tenendo conto del rango elevato"
"Non ti conviene che io cada, moccioso"
"Perché lo dici? Così mi toglieresti Erwin?"
"Perché non ti stacchi dal Maestro per un secondo e rispondi senza metterlo in mezzo?"
"Nella mia prima domanda non è presente" accusai il colpo, non aveva torto, parlavo sempre di lui.

"Allora riprova, senza avere in bocca Erwin"
"In che senso?" lo guardai maliziosamente per il doppio senso.
"Lo vedi che sei un ragazzino? Con una doppia personalità, oltretutto"
"Effettivamente è vero" ci pensai. "Ma a cosa ti riferisci?"

Si fermò, finalmente, per la prima volta da quando lo avvicinai il giorno precedente, e lo guardai, sentendo uno strano calore ad essere ascoltato da qualcuno che fosse al difuori della solita coppia Erwin/Armin.

"Mi riferisco al fatto che sei un bambino nella quotidianità e un mostro sul campo di battaglia"
"Non confondermi con gli altri mostriciattoli"
"Nelle mie parole non c'era neanche l'ombra di un insulto"
"Mh..." non avevo nulla da dire, incredibilmente.

"Hai finito le munizioni?" se ne era accorto, eh... Bastardo.
"Per romperti le palle? Oggi mi sento particolarmente....come dire" mi sforzai a dire quella parola. "...pacato"
"Se vuoi mi siedo e aspetto che ti si riaccendano le corna"
"No, non disturbarti. Piuttosto sbrigati a vestirti, prima che ti alzi la gonna"

Sbuffò. "Fai schifo, solo a quello pensate"
Si girò e riprese a camminare verso un casale che affiancava la chiesa. Mi parai dinanzi a lui per bloccargli la strada, non volevo che mi girasse di nuovo le spalle.
"Non particolarmente. Ma volevo vedere come ti saresti coperto. Perché ti vergogni? Non dovresti"

"Se conosci il motivo per cui sono qui, sai che è lo stesso per il quale mi copro"
"Un bacio non basta a vergognarsi. A meno che non ti vergogni del tuo peccato, del fatto che bruci di desiderio" dissi quelle parole a denti stretti, sapendo che quel bruciore lo sentiva per il mio Maestro. "Ti stai sentendo poco angelo?"

"Se ti fossi fermato prima di questa domanda, forse sarebbe stato più consono, tenendo conto che la risposta alla domanda spiegherebbe il perché mi copro nonostante sia stato solo un bacio"
Alzai un sopracciglio. "Non ti capisco quando parli questa lingua, dura molto il periodo privo di parolacce?"
"Sei uno spasso. Ora spostati, per cortesia."

Stained WingsWhere stories live. Discover now