Capitolo 3

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Avvertenza: Sono presenti scene con atti osceni, per chi è suscettibile chiederei gentilmente di non leggere o semplicemente di saltare le parti.

Un Calleb con gli ormoni a mille equivaleva a una bomba da orologeria, che rischiava di esplodere da un momento all'altro. Per questo dopo aver cambiato il corpicino inerme di Kylie, con una sua camicia nera da notte, adagiandolo poi delicatamente e con cautela sul comodo materasso che giaceva a terra in camera sua, decise di rinchiudersi in bagno per soddisfare le sue urgenze che non ne volevano più di saper attendere.

***

E una volta chiusa la porta alla sue spalle, Calleb si spogliò degli abiti che aveva addosso, facendoli cadere a terra, per poi infilarsi all'interno del box, facendosi colpire dal getto dell'acqua piacevolmente calda, come piaceva a lui.

Le gocce che scivolavano sul suo corpo lo aiutavano a rilassarsi, eliminando ogni traccia di stanchezza e sentimenti negativi che annidavano in lui. Come la rabbia. Rabbia che aveva provato quando aveva visto il suo omega in pericolo.

Ma durò solo un attimo, perché poi quella rabbia che si agitava in lui come un tsunami pronto per inondare travolgendo tutto, venne calmato da un senso di tranquillità. Non appena tra le sue braccia forti prese quel piccolo corpicino, tenendolo al sicuro dal pericolo che si era scagliato contro di lui.

Dando poi luce al piacere che in quel momento voleva godere. E il piacere in questione non era altro che il suo piccolo omega.

Ed è così che pensando al rosso, si ritrovò con il membro eretto che doleva. Chiedendogli cure, che non si fecero attendere, poiché lo accontentò subito.

Calleb si ritrovò con la testa inclinata all'indietro, mentre con le mani si masturbava intensamente, mordendosi le labbra per non lasciare andare i gemiti. Con le mani prese a massaggiare tutta l'asta lunga e dura, eseguendo movimenti su e giù e poi giù e su. Da prima lente e poi sempre più decise. Ma nella sua mente quello che gli stava donando il piacere, era invece il rosso. Con le sue labbra rosse come boccioli che succhiavano ed accoglievano il suo sesso duro come marmo, chino a carponi davanti a lui, con quelle mutandine rosse e sottili, che gli aveva visto addosso quando lo stava cambiando, e che avrebbe pure tolto volentieri.

Queste scene erotiche lo spinsero ad un orgasmo potente, facendogli rilasciare lo sperma che schizzò, sporcandosi il corpo tonico e che venne pulito dall'acqua che continuava a scorrere su di lui.

Dopo che il suo respiro e i battiti ritornarono normali, finí di docciarsi per completo. Per poi uscire dall'interno box, legandosi solo un asciugamano in vita, lasciandosi i capelli completamente bagnati.

***

La prima cosa che vide Calleb non appena entrò nella sua stanza, fu proprio un Kylie sveglio, seduto sul materasso, cosa che lo lasciò sorpreso e con il cuore che batteva come un tamburo.

Era così bello pensò, guardandolo ammirato. Quel viso angelico dalla pelle chiara; il nasino all'insù; quelle due gemme grandi e verdi che aveva apposto degli occhi ora lo stavano scrutando con curiosità; quei capelli rossi e ricci che gli conferivano un aria da ribelle; le piccole mani appoggiate ai lati del materasso erano coperte dalle maniche troppo lunghe dalla camicia da notte, che lo copriva sino alle ginocchia, nascondendo gran parte della pelle candida e lattea, che aveva avuto il piacere di ammirare per un po'. Sembrava una creatura irreale, un dipinto, un qualcosa di così puro e protetto, eppure era davanti ai suoi occhi. Era reale.

Riprendendosi dall'abbaglio l'alpha si umettò le labbra rosee, per poi spostare gli occhi dall'omega al comodino vicino a lui, notando che non c'era più la pillola  per riprendersi dal calore, che gli aveva lasciato.

" Tu chi sei? "
Domandò una dolce voce curiosa, che colpí direttamente il condotto uditivo di Calleb.

Calleb ripose di nuovo lo sguardo su Kylie, che lo guardò con un sorrisino. Per poi avvicinarsi con cautela sino ad arrivare a lui e inginocchiandosi alla sua altezza gli prese le piccole mani tra le sue, e ne baciò con dolcezza le nocche, facendo imporporare le guance dell'omega.

" Calleb, il tuo predestinato ".
Rispose in un sussurro, non interrompendo il contatto con i loro occhi, l'azzurro come il cielo di Calleb e gli occhi verde puro di Kylie, che andavano a sfumarsi in un unica sfumatura.

" Cosa vuol dire che sei il mio predestinato? Che significa tutto questo? E questi stemmi? " Chiese a raffica il rosso confuso.

" Domani ti spiegherò con calma, ora hai solo bisogno di riposare per riprenderti per bene" lo rassicuró l'alpha con un dolce sorrisino stampato sulla faccia.

" Ma... "

" Niente ma. Abbi solo fede in me ".
Disse Calleb con una dolcezza disarmante, per poi aggiungere un altra cosa.
" Il tuo nome mio dolce omega? "

" Mi chiamo Kylie ".
Rispose con una punta di imbarazzo.

" Hm. Un bellissimo nome, per una creatura tanto bella come te "gli bisbigliò in un orecchio Calleb, lasciandolo senza parole, ma solo con il cuore che batteva forte, in unisono con quello dell'alpha.

Poi senza preavviso Calleb baciò Kylie, che rispose prontamente a quel gesto, cingendogli il collo con le braccia. Da un bacio calmo e dolce, ben presto divenne accattivante, era come se volessero risucchiare l'ossigeno l'uno dall'altro. Labbra che si mordevano tra loro; lingue che danzavano tra loro, scambiandosi le reciproche salive; dando vita così  a schiocchi erotici che riempivano di rumore la stanza.

Senza staccarsi nemmeno per un attimo, ancora avvolti nella loro bolla intima che li avvolgeva. Calleb con il proprio corpo, spinse delicatamente il corpicino di Kylie all'indietro, sino a farlo sdraiare completamente, ma senza fargli pesare il proprio peso, poiché l'alpha si teneva teso con le braccia ai lati della testa dell'omega.

E con uno strattone capovolse le situazioni, ora quello sdraiato era l'albino, mentre il rosso gli stava completamente spalmato addosso, tra le sue braccia, che lo cingevano più stretto al proprio corpo. E in questa posizione fu inevitabile sentire le loro erezioni attive coperte, che entravano in contatto, strusciandosi tra loro, facendosi scappare qualche sospiro accompagnato con dei gemiti.

Ora Calleb dopo aver finalmente trovato il suo omega, poteva finalmente vivere a pieno la sua vita, si era promesso che non avrebbe più lasciato andare via il piccolo che stava stringendo a sè con possessività, cosa che non passò inosservato al ragazzino in questione.

" Promettimi che d'ora in poi tu mi apparterai, come io già appartengo a te" dichiarò rauco di passione l'albino, dopo essersi separato dalle labbra dell'altro, guardandosi con tanta passione negli occhi.

Il rosso non rispose, non perché non volesse, ma semplicemente per il  fatto che ancora non era sicuro di ciò che provava. E senza attendere oltre, Calleb si spostò con le labbra sul collo bianco di Kylie, affondando con i denti nella pelle, marchiandolo senza farsi sfuggire il gemito strozzato che uscì dalla bocca dell'omega ancora sopra di lui.

Con quel marchio ora l'aveva definito suo e quando sarebbe sparito si sarebbe assicurato di farglieni altri, così da essere sicuro che nessuno l'avrebbe più toccato a parte lui. Il rosso si toccò il marchio che spiccava sulla sua pelle lattea, sconvolto e rosso  in viso per l'imbarazzo.

" Qu-Questo è un marchio di appartenenza" si lasciò sfuggire l'omega, deglutendo a fatica, guardando negli occhi l'alpha, che adesso lo stava guardando con soddisfazione.

" Ricordati che sei mio, nessuno potrà mai mettersi fra noi, perché siamo predestinati l'uno a l'altro " affermò il più grande, per poi abbracciarlo di nuovo.

Quella stessa notte i due si addormentarono così. Stretti l'un a l'altro in un unica cosa, in un groviglio di due corpi e due anime, sprigionando nell'aria li odori dei loro feromoni. Il pino dell'alpha e il miele dell'omega che si univano in un unica esplosione dolce.









Il mio predestinato / Omegaverse / IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora