Capitolo 11

1.2K 66 10
                                    

Attenzione:Capitolo con scene spinte,per chi è suscettibile chiederei gentilmente di non leggere.

Non appena Mikaì staccò le labbra da quelle di Manuèl lo guardò dritto negli occhi con l'intenzione di scrutarlo dal più profondo. Cercando   di capirlo al meglio. Ma niente. Il piú delle volte non mostrava emozioni. Era come se qualcosa  lo constringesse dietro ad una maschera impassibile. Non facendolo mostrare per chi era davvero. Mikaì sapeva, si era accorto che Manuèl era molto più di ciò che tendeva a dimostrare.

Tante volte glielo aveva fatto notare con diversi gesti, colti da lui come dei piccoli segni. Segni dedicati a lui in attenzioni che li donava.

E a pensare ciò, un piccolo sorriso illuminò le proprie labbra facendo illuminare, di conseguenza, anche gli occhi azzurri ora più limpidi. E questo succedeva solo quando si trattava del suo Alpha.

"Perché mi guardi in questo modo ?"
Chiese diretto, ma senza staccarsi dal suo interlocutore.

"Niente. Stavo solo pensando".
Rispose semplicemente facendo spallucce, senza staccare lo sguardo dall'altro che lo stava guardando dubbioso.

E senza aggiungere altro Manuèl, di sua spontanea iniziativa prese con entrambe le mani il viso di Mikaì e uní le loro labbra in un bacio fattosi subito di lingue. Il cuore del più piccolo fece una capriola da quel gesto inaspettato che lo lasciò stupito ma allo stesso tempo anche felice.

Stupito perché non se lo sarebbe mai aspettato che lo baciasse per primo. E felice perché questo gesto per lui significava qualcosa.

Con una mano andò ad accarezzare dolcemente il retro della nuca del più grande, il quale sembrò gradirlo molto. E l'altra che se ne stava adagiata sul bordo del materasso in cui erano seduti andò a posarsi delicatamente contro il torace nudo e muscoloso, dove si poteva percepire il chiaro battere furioso del cuore che faceva compagnia al proprio cuore. Poi, sempre la stessa mano prese a scendere lascivamente sempre più in giù, sino a raggiungere il stretto cavallo dei pantaloni da tuta,dove prese a stringere la presa sull'erezione ormai dolorante di Manuèl, che continuava a starsene seduto con le gambe aperte e emettendo ringhii di pura eccitazione e senza allontanare le mani dalla pelle calda di Mikaì.

Il più piccolo eccitato com'era, nel vedere  il più grande godere, prese a respirare affannosamente sospirando nella bocca dell'altro. Dove la sua lingua non voleva saperne di dare tregua alla propria. Prendendo una danza sempre più erotica, in cui le due lingue bollenti presero prima a girarsi intorno e poi prendendo ad accarezzare i reciproci palati, scambiandosi saliva.

Non c'era sensazione più bella del sapore di Manuèl, per Mikaì era la goduria più afrodisiaca che esisteva.

Si staccarono giusto per riprendere aria nei polmoni, per poi baciarsi di nuovo ma con moderazione, solo ora Mikaì si rese conto di essere nelle stesse condizioni di Manuèl, ritrovandosi con il membro retto e pulsante.

"Dimmi, hai provato qualcosa anche nel baciare quel ragazzo?" domandò Mikaì, senza mezzi termini e palesando anche il proprio fastidio per ciò .

Sapeva che certe volte - quando voleva -  sapeva essere schietto. Ma se voleva una risposta e vera allora, la schiettezza era l'unico metodo adatto.

Manuèl difronte a quella domanda per la prima volta mostrò un piccolo sorriso sghembo. Il chè lasciò Mikaì incredulo.

Davvero aveva sorriso, a lui poi? O era  tutto dettato dalla propria fonte di immaginazione? Sperava di non aver visto male. Ma la consapevolezza che se fosse davvero stato cosí, lí fece esplodere il cuore dalla felicità nel sapere di essere stato lui la causa di quel piccolo sorriso.

Il mio predestinato / Omegaverse / IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora