Capitolo 15/1

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《 Dimmi  cosa ti ha fatto per ridurti in questo modo. Io che, dalla prima volta ti ho visto forte e determinato, non ho mai nemmeno vagamente pensato che quella fosse solo una corazza 》 sussurrò Manuèl in un orecchio, mentre continuava a tenerlo fra le sue braccia.

In quel momento, per la prima volta, Mikaì si sentí uno stupido a farsi vedere da qualcuno in quello stato, specialmente da Manuèl. Ma cosa poteva farci se in quel momento si sentiva così vulnerabile, così esposto alla ferite?

Si strinse ancora di più a lui, sentendosi libero di sfogarsi da quel male che faceva sanguinare le ferite ancora aperte.

"S-sono solo così... banale".
Singhiozzò, sentendosi piccolo in quell'abbraccio.

"Non c'è niente di cosí banale, credimi piccolo Mikaì. Ognuno di noi ha quella parte fragile, che anche se non sembra, basta poco per farla sgretolare come creta".

"È.. È la stessa cosa anche per te, non è v-vero?"

Il più grande, a quella domanda buttò fuori l'aria, per poi serrare le labbra in una linea severa. Sapeva che con quella domanda l'aveva teso, ma nonostante questo non era riuscito a trattenersi. Gli era uscito spontaneo farla.

《 S-scusami. Non volevo essere così impertinente 》si scusò il più piccolo.

Manuèl si rilassò, sorrise per quelle dolci scuse.
《Va bene così》.
Si separano per guardarsi negli occhi,  e lo baciò dolcemente a stampo regalandogli un momento di pace e serenità.

***

《Ti racconto》.
Irruppe quando si staccarono.

Manuèl lo sollevò per poi farlo sedere sul tavolo, pronto per ascoltarlo. Pronto per ascoltare confessioni che sapeva fossero sale gettato sulle ferite. Ma nonostante questo, continuava a volere sapere.

《Ti ascolto》.
Disse facendosi forza, mettendo le braccia tese ai lati del corpo dell'altro. Senza mai smettere di guardarlo.

Vedeva che stava soffrendo e non voleva. Pensava che se ne avesse parlato con qualcuno, forse in qualche modo avrebbe potuto alleviare un poco di quel dolore, o forse era solo ciò che sperava?

Il più piccolo ogni tanto staccava lo sguardo, per poi riportarlo nuovamente sul suo interlocutore, che aspettava solo una sua parola. Si inumidì le labbra e prese a parlare.
"Vedi, ero ancora solo un bambino quando fui...f-fui venduto. Mia madre, mi disse che era la cosa più giusta che avesse mai fatto nella sua maledetta vita. Mi disse che ora che mi ripetuva più grandino, non avevo più bisogno di lei. Doveva liberarsi in qualche modo da questo intralcio, no? Perciò, questa fu la cosa più plausibile che gli venne in mente. Non passarono molti giorni in cui mi lasciò tra le viscide mani di quel suo cliente  pazzo. Mi ricordo che quel giorno sparì senza dirmi nulla. Lui mi attirò in trappola donandomi false attenzioni paterne. Io giustamente come ogni bambino in piena innocenza mi fidai. E non appena ebbe la mia fiducia, prese ad abusare di me, ogni notte, ogni giorno. Fu un vero trauma e lo è ancora tutt'ora》.

《Come ne sei uscito?》
Chiese spontaneamente, con un cipiglio in mezzo alla fronte, colpito da quel racconto disumano.

Mikaì con gli occhi liquidi, tirò su con il naso per poi abbracciarlo di slancio. Manuèl fece a sua volta lo stesso.
《Successe che un giorno, non sopportando più quella umiliazione e dolore, decisi di scappare il più lontano possibile. Quando finalmente dopo mesi senza un riparo, in cui stare, raggiunsi questo villaggio. Ero deciso a iniziare una nuova vita, lasciandomi il brutto passato alle spalle, sembrava che ci fossi riuscito. Che fossi riuscito a scappare da lui. E invece non è così. Mi ha nuovamente trovato e ora non ho più via di scampo. Gli appartengo ancora》 disse, per poi scoppiare nuovamente a piangare.

Questo era troppo per Manuèl. Non riusciva ad accettare quella cruda realtà. Ma era ciò che realmente successe. Ed ora maledí mille volte il brutto bastardo che aveva fatto ciò.

Non riusciva a trovare pace, giustizia doveva essere fatta, prima che qualcuno poteva rimetterci la vita. E quel qualcuno era la persona che stava stringendo a sé. Pensando a ciò si ritrovò a stringere un poco di più la stretta.

《Come si chiama? E dove stá?》chiese con rabbia, lasciando spiazzato il più piccolo che, si ritrovò a staccarsi da lui dubbioso.

《Per-perchè?》

《Tu, rispondi solo alle mie domande》.

Con un po' di titubanza, verso quel sguardo che metteva soggezione rispose.
《M-Mark》.

《E poi》"

《La...Lavora al Server Buy》.

《Bene. So dove si trova quel posto》.
Disse fra sé e sé, baciando la fronte al più piccolo, per poi allontanarsi da lui, da quella casa. Con un obbiettivo ben preciso in testa.

 

Il mio predestinato / Omegaverse / IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora