Capitolo 4

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Apro gli occhi sentendo qualcuno piangere, mi alzo da letto e accendo l'abat-jour.
Accendo una candela ed esco dalla mia stanza confusa, seguo il pianto e arrivo ad una camera con una targhetta sul porta.
"Margaret" leggo sottovoce.
Sento dei passi e mi nascondo, Peter raggiunge la camera stanco ed entra piano "Meg che succede?" Il suo tono dolce mi fa sussultare, chiude la porta della camera e io decido di tornare in camera mia.
Ascolto per qualche minuto e la bambina smette di piangere, vado in camera mia.
"Non sapevo ci fosse una bambina qui" dico rimettendomi a letto.
Resto sveglia tutta la notte è la mattina all'alba mi alzo e mi preparo, vado in giardino e passeggio rilassata guardandomi attorno.
Mi siedo tra le radici di un albero e continuo a leggere il libro di poesie di ieri sera.
Resto seduta per qualche ora "ecco dov'eri" alzo lo sguardo e vedo Alfred sorridermi, si avvicina e sorrido.
"Buongiorno" dico gentilmente.
"Cosa fai mia cara?" Si siede al mio fianco e sorrido.
"Leggo poesie"
"Uhh poesia, mia figlia le amava, da piccola si divertiva a scriverne alcune" dice sorridendo "poi correva da me e mi diceva: papà papà! Guarda! E me le leggeva, era fantastico"
"Io non ho mai provato a scrivere poesie ma se volete posso leggervi quelle di altri" dico sorridendo.
"Va bene leggimele" comincio a leggere e lui mi ascolta chiudendo gli occhi e rilassandosi.
Restiamo insieme fino all'ora di pranzo leggendo e parlando, entriamo nella sala da pranzo ridendo.
"Ora voglio un ritratto" dico divertita stringendomi al braccio di Alfred che mi ha confidato la sua passione per la pittura.
"Te lo farò mia cara, quando sarò ispirato" dice divertito.
"Potresti non essere mai ispirato" metto il broncio.
"È questo il punto!" Esplode in una fragorosa risata mentre lo guardo sconvolta.
"Maestro di illusioni!" Mi porto una mano al petto scioccata teatralmente "mi ferite nell'anima"
"Ho spezzato il cuore di molte donne, ero un vero rubacuori alla mia epoca"
"Non lo metto in dubbio" dico divertita mentre ci sediamo "buongiorno a tutti"
"Buongiorno Arianna, non ti abbiamo vista a colazione" dice Lucas confuso.
"Ho fatto fatica a dormire stanotte e mi sono alzata presto, ero nel giardino" sorrido gentilmente "mi sono messa a leggere nella speranza di rilassarmi un po' e poi è arrivato Alfred"
"Hai qualche tormento?" Dice Steven confuso.
"No, ma quando mi si spezza il sonno difficilmente riesco a riaddormentarmi" dico sospirando.
"Oggi andrai all'orfanotrofio cara?" Dice Alfred guardandomi.
"Si" dico sorridendo "pensavo di andarci subito dopo pranzo"
"E chi ti accompagnerà?"
"Penso che chiederò allo stalliere" dico gentilmente "o a Jane"
"I ragazzi potrebbero venire con te" dice indicandoli.
"Oh certo" dico annuendo "se vogliono possono venire"
Lo guardo e sorridono "veniamo volentieri" dice Dylan sorridendo "se possiamo passare un pomeriggio con te veniamo ovunque"
Ridacchio "d'accordo"

Dopo pranzo prendiamo i cavalli, Alfred mi fa mille raccomandazioni come un padre premuroso, io e i ragazzi partiamo verso l'orfanotrofio, un enorme edificio color panna in stile classico, con mille finestre e davanzali eleganti che formano ghirigori strani.
Guardo il grande edificio, respiro profondamente guardando quella che è sempre stata casa mia.
Entriamo e sorrido gentilmente alla capocameriera.
"Ary!" Corre ad abbracciarmi e rido divertita.
"Ciao Sarah"
"Cosa ci fai qui? Santo cielo quanto sei bella sembra un eternità eppure sono solo tre o quattro giorni" dice prendendomi il viso tra le mani "e quest'abito, oh mia cara ti sta d'incanto"
"Grazie Sarah, ma è merito di Jane la mia cameriera, sicuramente io non sarei riuscita ad agghindarmi così"
"Oh sciocchezze mia cara bambina, tu sei bella sempre e comunque" dice teneramente, mi da un bacio sulla fronte "comunque perché sei qui?"
"Sono venuta a trovare i bambini" sorrido gentilmente e mi avvicino al suo orecchio "mi è arrivata una lettera segreta"
"Ohhh capisco" dice annuendo e parlando in tono confidenziale, sorridiamo "ma vedo che sei in buona compagnia"
"Si, lui è Peter il nipote del signor Martins e loro sono i suoi amici, Dylan, Steven, Lucas e Jackson" dico indicandoli.
"È un onore signori, prego seguitemi"
Sorrido e la seguiamo verso il giardino, le pareti dell'orfanotrofio sono color tortora e le finestre enormi donano moltissima luce.
Passiamo davanti alle diverse aule dove ci insegnano a scrivere, leggere, cucire, cucinare e a fare moltissime attività.
Sorrido teneramente ricordando tutti i bei momenti passati dentro queste mura da cui desideravo scappare ma che ora mi mancano un po'.
Andiamo in giardino e sorrido vedendo i bambini.
"I have a dream" canto con le mani a coppa attorno alla bocca, i ragazzi mi guardano sorpresi e i bambini corrono tutti da me.
"Anna!!!!" Urlano felici, mi travolgono e lancio un urletto cadendo, rido diventita mentre mi abbracciano tutti insieme soffocandomi.
"Oh bambini non respiro!" Dico ridendo.
"Sorellona sei tornata!!!" Urlano felici, mi riempiono di domande e li guardò divertita.
"Piano piano, fatemi alzare okay?" Dico divertita, si postano e Peter mi porge una mano serio, la prendo sorpresa e mi aiuta ad alzarmi.
"Grazie" dico sorridendo gentilmente, mi pulisco il vestito e guardo i bambini "come state bambini?"
"Ci manchi!" Dice un bambino abbracciandomi le gambe, sorrido teneramente.
"Mi mancate anche voi piccoli marmocchi" dico scompigliandogli i capelli.
"Nessuno canta più per farci dormire e nessuno dorme con noi quando facciamo degli incubi" dice una bambina singhiozzando.
"vogliamo che torni qui" dicono altri piangendo come lei.
Sospiro guardandomi con amore.
"ANNA!" Mi giro di scatto.
"Amily" dico sorridendo, corre da me e mi abbasso, mi abbraccia fortissimo e piange stringendomi forte, metto una mano tra i suoi capelli stringendola forte "sono qui tesoro"
"Anna! Anna!" Piange forte e una lacrima mi riga il viso.
"Sono qui tesoro" dico dolcemente.
"Ti prego torna qui" dice piangendo.
"Non posso amore mio" dico dolcemente.
"No!"
"Arianna" alzo lo sguardo e vedo il preside, stringo Amily un po' più forte.
"Ti ha scoperta?" Dico al suo orecchio.
"No" dice sottovoce.
Le do un bacio e mi alzo piano, la lascio a terra.
"Signor preside" dico educatamente "resta qui"
Amily annuisce e mi avvicino piano all'uomo, mi bacia una mano e io sorrido appena.
"Bentornata"
"Sono venuta a trovare i bambini" dico dolcemente.
"Potete restare finché volete" dice sorridendo divertito.
"Grazie"
Indietreggio guardandolo e raggiungo la bambina, la riprendo in braccio "ora non potrò proteggerti piccola" dico teneramente "non devi più entrare nell'ufficio di nascosto okay? Verrò io a trovarti"
"Va bene" dice dolcemente abbracciandomi, i ragazzi ci seguono e andiamo sotto ad una specie di gadzebo di pietra bianca "ci sta guardando sorellona, fa paura"
Mi siedo mettendola sulle mie gambe "se ti comporterai bene non ti farà del male" dico gentilmente.
"Sono felice che tu sia qui" dice appoggiandosi a me, guarda i ragazzi e arrossisce "Sorellona chi sono loro?"
"Sono degli amici" dico gentilmente "sono Peter, Dylan, Lucas, Jackson e Steven"
"Ciao io sono Amily" dice sorridendo gentilmente.
La guardo in viso e vedo che ha le occhiaie "non hai dormito vero?"
"Non riesco a dormire senza di te" dice dolcemente.
Sospiro "troveremo una soluzione te lo prometto" dico dolcemente dandole un bacio sulla fronte "Nathan sta bene?"
"Si anche lui è triste senza di te, sta con me quando sono triste ma la notte non può venire nel nostro dormitorio a dormire con me" dice tristemente "e quindi non riesco a dormire"
"E dov'è ora?"
"Lavora" dice mettendo il broncio "torna tra poco"
"D'accordo, ho visto il tuo disegno lo sai?"
Arrossisce "è brutto"
"No non è vero è molto bello invece" dico teneramente "vero ragazzi?"
"Oh si mi è piaciuto moltissimo" dice Lucas annuendo, gli altri concordano, parliamo con lei per un po' finché non sento una voce di un ragazzo.
"Anna!" Guardo l'ingresso del giardino.
"Nat!" Lascio la bambina a sedere e corro da lui, mi prende al volo mentre lo abbraccio e mi stringe fortissimo.
"Anna" dice baciandomi il collo, mi posa a terrà delicatamente "mio dio sei stupenda"
Sorrido teneramente mentre una lacrima mi riga il viso.
"Nat" mi asciuga una lacrima con un bacio sulla guancia e io sorrido teneramente "mi manchi da morire"
"Anche tu mio dolce angelo" sorride con affetto e mi porta i capelli dietro un orecchio "sei cambiata, sei ancora più bella ma guardati"
"Ti stai innamorando di me?" Dico ridacchiando.
"Io sono già innamorato di te, non ti serve un vestito" il suo sorriso da bambino fa sorridere anche me.
"Sei uno stupido" lo abbraccio di nuovo e lui mi stringe forte "ho bisogno dei tuoi abbracci"
"Ti trattano bene?"
"Si, il signor Martins è buono e dolce, è davvero come un padre" dico teneramente.
"Sto mettendo da parte i soldi" dice sorridendo teneramente "me ne andrò da qui e porterò Amily con me"
Annuisco, prendo un sacchetto con la metà dei soldi che ho guadagnato quando lavoravo all'orfanotrofio, glielo metto in mano "vi serviranno"
"No Anna no, non posso prenderli" dice serio.
"Era il nostro sogno Nat, voglio che Amily sia felice, tienili da parte" dico teneramente "a me non servono ora, conservali per quando ve ne andrete"
"Anna"
"Ti prego" dico con gli occhi pieni di lacrime "per favore prendili"
Mi guarda attento "va bene" dice serio mettendoli in tasca, sorrido gentilmente e appoggio la fronte alla sua "ci manchi" prende la mia mano e la bacia.
"Mi mancate anche voi Nat" singhiozzo e mi stringe forte mentre piango con il viso posato sul suo petto.
Qualcuno mi abbraccia le gambe, guardo in basso e vedo Amily, la prendo in braccio e le do un bacio sulla guancia.
"Nat era il nostro sogno, è ancora il nostro sogno" dico dolcemente stringendogli una mano "uscite da qui, e io vi raggiungerò"
"Va bene" dice Nathan annuendo "va bene" mi stringe e mi da un bacio sulla nuca, Amily ci abbraccia.
"Vi voglio tanto bene"
"Anche noi te ne vogliamo piccola streghetta" dico gentilmente, le diamo un bacio e sorridiamo.
Restiamo fino a sera, aiuto a servire alla mensa assieme ai ragazzi.
Metto Amily a letto e le canto una ninna nanna finché non si addormenta, le do un bacio e le rimbocco le coperte.
Salutiamo tutti, Nathan mi abbraccia prima che io parta.
"Prenditi cura di te Anna"
"Verrò a trovarvi promesso, prenditi cura di Amily" dico dolcemente, mi stringe forte.
"Conta su di me"
Sorrido e mi da un bacio sulla guancia "ti voglio bene"
"Anch'io"
Salgo a cavallo e mi stringe la mano, la bacia e la lascia piano, c'è ne andiamo e lo guardo teneramente, andiamo verso casa e mi porto una mano al petto.
"Ehi stai bene?" Dice Dylan posandomi una mano sulla schiena teneramente.
"Si sto bene" dico dolcemente "loro sono sempre stati la mia famiglia, Nathan e io siamo arrivati più o meno nello stesso periodo e siamo sempre stati una squadra"
"Se vuoi saremo noi la tua squadra" dice gentilmente "non sarà proprio la stessa cosa ma più o meno..."
"Grazie Dylan" dico gentilmente.
Arriviamo a casa e andiamo tutti a dormire.

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