Capitolo 8

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Sorrido appena e vado in camera mia, mi cambio e indosso un abito color cipria, molto semplice, vado a pranzo e mi siedo sotto lo sguardo attento di tutti.
Incontro lo sguardo serio di Peter, ci guardiamo finché non ci servono è siamo costretti a distogliere lo sguardo.
Alfred si schiarisce la voce "molto bene, cominciamo a mangiare"
Mangiamo e io resto in silenzio, i ragazzi cercano di intavolare una conversazione.
"D'accordo basta è ridicolo, Ary che diavolo è successo?" Dice Dylan confuso "perché Margaret è così attaccata a te? Tanto da uscire dalla sua camera, nella quale è stata rinchiusa per due anni, per correre da te"
Tutti si zittiscono, respiro profondamente "io non ho fatto assolutamente nulla, non so il perché lei si è attaccata a me così tanto, cosa l'ha spinta a comportarsi in questo modo, ma una cosa è certa, una bambina che ha perso una madre ed è così traumatizzata da...non riuscire ad uscire dalla propria stanza ha bisogno di novità, di qualcosa di nuovo, non si può pretendere che una bambina di sei anni veda sempre le stesse due persone per due anni e non è biasimabile se vuole vedere altre persone, se è curiosa perché è una bambina" parlo gesticolando "non ho idea del motivo per cui lei è corsa fuori dalla sua camera, ma quando se n'è resa conto aveva paura per questo l'ho riportata nella sua"
"Stai cercando di insegnarci come gestire la nostra famiglia?" Dice Peter serio.
"Santo cielo, no! Peter smettila di stare sempre sul piede di guerra, smettila di vedere ogni cosa che faccio come una minaccia!" Lo guardo esasperata "ho vissuto in un maledetto orfanotrofio per quasi dieci anni, ho visto centinaia di bambini come Margaret e capisco che cosa sta provando, sto solo dicendo che per esperienza io so che lei ha bisogno di queste cose, per favore Peter dammi tregua!"
"Tu non la conosci neppure"
"Questo non c'entra"
"C'entra invece perché stai cercando di insegnare a me cosa è meglio per mia sorella" alza la voce è sospiro scuotendo la testa.
"Non vuoi ascoltare, quindi è inutile perdere tempo" mi alzo "vado via, per favore potete portarmi il pranzo in camera? Finirò di mangiare li"
"Si signorina"
"Arianna" ignoro Alfred ed esco dalla sala da pranzo, vado in camera e mi siedo sul balcone, respiro profondamente, mi portano il pranzo e mangio in silenzio leggendo un libro.
Finisco di pranzare e vado a lavarmi le mani, metto uno scialle sulle spalle ed esco, vado alle stalle e faccio uscire Angel, la porto nel recinto e corre felice, la guardo sorridendo appena.
Mi sciolgo i capelli e muovo la testa passandoci una mano, il vento li porta indietro e guardo la cavalla.
"Angel" si avvicina e sorrido accarezzandola, le parlo sfogandomi, si allontana e prende la rincorsa, con un salto esce dal recinto, mi mostra il fianco e le salgo in groppa sorridendo, comincia a correre e sorrido tenendomi stretta.
Mi porta alla spiaggia e passeggia sulla riva, guardo il mare rilassata.
Angel si ferma e la guardo confusa, vedo un ragazzo dalla bellezza mozzafiato, il suo cavallo si muove e cominciano a camminare in cerchio.
"Salve" dice guardandomi sorpreso.
"Salve" dico imbarazzata.
"Cosa ci fate qui tutta sola?"
"Sono scappata" sorrido gentilmente "e voi?"
"Anch'io sono scappato, troppi affari, avevo bisogno di staccare" dice sorridendo "come vi chiamate?"
"Arianna" dico imbarazzata "e voi?"
"Henry Stuart" dice sorridendo fiero.
"Henry, avete un bel nome signore"
"Vi ringrazio, anche il vostro è bello, non ho mai conosciuto nessuno con il vostro nome"
"Si beh non è molto comune qui, mia madre è cresciuta in Italia e la sua balia si chiamava Arianna, così ha scelto il mio nome" dico gentilmente.
"Una scelta meravigliosa"
"Vi ringrazio" sorrido imbarazzata.
"Ary! Arianna!" Sento delle urla e guardo dietro di me.
"Perdonatemi devo andare" dico sorridendo gentilmente "arrivederci signore"
"Aspettate, potrò rivedervi?" Dice velocemente, lo guardo sorpresa.
"Vengo spesso qui sulla spiaggia, ci rivedremo sicuramente" mi guarda sorpreso, gli sorrido "a presto signore"
Faccio corre Angel e raggiungo i ragazzi che continuano ad urlare il mio nome cercandomi.
"Ary dove ti eri cacciata?" Dice Lucas sconvolto.
"Ero sulla spiaggia, avevo bisogno di rilassarmi" dico sospirando "odio litigare"
"Stai meglio?"
"Si, molto meglio io..." guardo verso la spiaggia e mi mordo il labbro inferiore "sto benissimo"
Jack mi guarda confuso "hai incontrato qualcuno?" Dice divertito.
Sussulto "no" mento cercando di non sorridere.
"Bugiarda, te lo si legge in faccia"
"Andiamo a casa" incito Angel.
"Ehi! Siamo i tuoi fratelli devi dircelo!" Dice Steven divertito, mi seguono e torniamo a casa.
Insistono ancora "vi ho detto che non ve lo dirò" dico divertita mentre entriamo.
"Oh Arianna eri uscita?" Guardo Alfred e gli sorrido, gli do un bacio sulla guancia.
"Si avevo bisogno di cambiare aria"
"Stai meglio piccola?"
"Si" mi da un bacio sulla nuca.
"Ne sono felice"
"Alfred questa ragazza non vuole dirci chi ha incontrato"
"Ragazzi miei le donne sono piene di segreti, ancora non lo sapete?" Dice Alfred divertito, ridacchio.
"Esatto!" Dico salendo le scale velocemente.
"Non scappare Arianna!" Lucas e gli altri mi seguono.
"Presa!" Lancio un urletto ridendo, Lucas mi solleva mettendomi su una spalla.
"Lasciami Lucas!" Andiamo in camera mia e mi mette a sedere su un divanetto.
"Vogliamo sapere tutto" dice divertito.
"Ho incontrato un ragazzo" dico divertita "ed era bellissimo, di quelli che ti tolgono il fiato"
"È come si chiama?"
"Henry Stuart" dico divertita.
"È una brutta persona" dice Lucas scuotendo la testa.
"È vero"
"Lo conoscete?"
"No ma ti piace quindi non mi piace" dice Lucas convinto "tu sei solo nostra"
"Ma cosa?" Scoppio a ridere divertita.
"Ragazzi ideiamo un piano, questo Henry Stuart deve sparire" si avvicinano e cominciano a ideare cose assurde facendomi ridere.
Mi accorgo che tra loro non c'è Peter, sospiro e mi alzo piano, guardo fuori dalla finestra.
"Henry Stuart" sorrido gentilmente e gioco con la punta dei miei capelli "chissà se ti rivedrò"
"Ary?" Guardo i ragazzi sorridendo.
"Si?" Mi guardano sorpresi.
Guardò l'orologio e sussulto "oh devo tornare da Margaret" dico sorpresa "è tardissimo"
Controllo il mio abito e vedo che è sistemato, vado allo specchio e mi sistemo i capelli alzandoli così che non mi diano fastidio, guardo i ragazzi.
"Coraggio andate, sciò sciò" dico ridacchiando.
Escono sbuffando e io esco con loro "ci vediamo dopo"
Vado verso camera di Margaret, mi fermo davanti alla camera di Peter e alzo il pugno per bussare ma mi fermo, sospiro e ci rinuncio in partenza, poso la mano sulla porta delicatamente e poi vado da Margaret, canticchia pettinando i capelli alla sua bambola.
"Ciao Anna" dice felice.
"Ciao piccola" le do un bacio sulla testa e sorrido, mi blocco vedendo Peter sulla seduta sotto la finestra, legge un libro, mi guarda serio.
"Sei tornata"
"Si" stringo appena le labbra, il suo sguardo incontra il mio, lo guardo attenta finché non sento un urletto provenire da Margaret.
"L'hai portato!?" Urla felice vedendo il l'album di foto che ho tra le mani.
"Si" dico in un risolino, salta sul letto.
"È fantastico voglio vederlo tutto!" Urla felice, sorrido divertita mentre Peter sembra sconvolto dalla sua reazione.
Mi siedo sul letto  e le faccio segno di venire sulle mie gambe, si butta e rido divertita.
"Sei pronta?"
Annuisce "okay uno...due e....oh ho dimenticato una cosa" fingo richiudendo l'album mentre lo sto aprendo.
"Noooo" dice ridendo.
"Va bene pazienza lo farò dopo, okay vediamo, ora lo apro eh"
"Dai dai!" Lo apro piano ma lo richiudo.
"In effetti però forse dovrei fare quella cosa è importante sai?"
"Anna!" Dice ridendo.
"Okay okay, come siamo ansiose" dico divertita, Peter scuote la testa nascondendo un sorriso, apro l'album e le mostro le foto di quando ero piccola e di quando ero all'orfanotrofio.
"Che bella questa!" Indica la foto di me e mia madre, lei mi tiene tra le braccia sorridendo mentre io rido divertita.
"Sai qui era il mio compleanno, l'ultimo che ho passato con loro, mia mamma mi portò in giardino dopo avermi bendata e trovai un enorme pacco regalo, lo aprì e mio padre saltò fuori grifando sorpresaaaaaa, aveva un cucciolo tra le mani, un piccolo cagnolino nero dai grandi occhi scuri" dico gentilmente, passo un pollice sul viso della mia mamma.
"Ti manca?" Dice appoggiandosi al mio petto.
"Tanto" sospiro.
"Anche a me manca la mia mamma, sai quando facevo un brutto sogno lei veniva da me e si sdraiava al mio fianco, parlavamo per tantiiiiissimo tempo e poi si addormentava con me" dice dolcemente.
Le porto indietro i capelli e la testa dandole un bacio sulla fronte "la tua mamma sarebbe felice di vedere quanto sei diventata bella"
Sorride dolcemente "a volte parlo con lei, anche se non mi risponde, il nonno dice che mi sente"
"Anch'io parlo con il mio papà, perché questo ci aiuta a sentirli più vicino e a non dimenticarli mai" dico gentilmente.
"Anche il tuo papà non c'è più?"
"Io ho perso la mia mamma, il mio papà e la mia sorellina" li indico su una foto.
"Come sono morti?"
Sorrido appena "erano andati a trovare i miei nonni, io ero malata quel giorno, da piccola non potevo uscire molto perché mi ammalavo sempre, ma mentre andavano...beh, delle persone cattive li hanno fermati e hanno preso la loro vita" cerco di trattenere le lacrime.
"Non piangere sorellona" dice abbracciandomi.
Sorrido appena "non piango sta tranquilla" le do un tenero bacio sulla testa e le sorrido.
"La mia mamma era malata" dice appoggiando la testa al mio petto e stringendosi il mio scialle attorno alle spalle, la stringo tra le braccia "era molto bella ma era sempre stanca ed è rimasta nel letto, non riusciva ad alzarsi più, ma io stavo sempre con lei e mi leggeva le favole, la notte le facevo compagnia e cantavamo sempre insieme" la guardo sorridendo gentilmente "ma poi la malattia ha portato via la mia mamma è si è addormentata"
Abbassa lo sguardo tristemente "a volte succedono cose che non possiamo controllare principessa e a volte ci capitano cose brutte che ci rendono molto tristi, sai cosa faccio in questi casi?"
"No cosa?"
"Canto una canzone" dico sorridendo gentilmente "una canzone che mi cantava la mia mamma"
"Me la canti?"
"Te la insegno così la cantiamo insieme quando sei triste" annuisce e gliela insegno, la cantiamo insieme e mi sorride.
"Grazie Anna"
"Di niente principessa" le do un bacio sulla guancia.
Stiamo insieme tutto il pomeriggio mentre Peter resta sempre in silenzio, non ho idea di come faccia.
Qualcuno bussa alla porta.
"Avanti" dice Margaret ridendo, la porta si apre e sorrido vedendo Alfred.
"Ciao Alfred"
"Ciao nonno!"
"Ciao mia splendide signorine" dice divertito entrando, prende un braccio la bambina e finge di ballare divertito "era da tanto che non vedevo questo splendido che fa impallidire il sole"
Sorrido guardandolo, mi alzo piano.
"Lady Arianna" guardo la porta confusa e mi avvicino alla cameriera "qualcuno chiede di voi al piano di sotto"
"Di chi si tratta?" Dico confusa.
"Un uomo signorina, non so chi sia"
"D'accordo ehm..." guardo la bambina che si diverte con Alfred, respiro profondamente "vengo"
Andiamo all'ingresso e mi blocco vedendo un uomo dal volto familiare.
Il migliore amico di mio padre, un uomo distinto ed elegante, bello come un dio greco e ammaliante come il canto di una sirena.
"Anna" dice affascinato.
Lo guardo seria.
"Ciao Raul" dico diffidente.
"Le voci erano vere allora" dice facendo un passo avanti.
"Resta lì" dico fermandolo con una mano "cosa vuoi da me?"
"Arianna io...sono qui per te" dice dolcemente.
"Si lo so, ma non voglio parlarti"
"So che ti ho deluso Arianna, ti prego perdonami" dice dolcemente salendo il primo gradino.
"Stammi lontano" dico con gli occhi pieni di lacrime.
"Ary?" I ragazzi si fermano all'ingresso e guardano prima lui è poi me.
"Ti prego ascoltami, concedimi solo due minuti"
"Mi hai abbandonata quando io avevo bisogno di te" dico con la voce tremante "avevi promesso che saresti venuto a prendermi e invece mi hai abbandonata"
"Lo so Arianna, ed è stata la decisione peggiore che potessi prendere, ho tradito tuo padre lasciandoti li, ho tradito tua madre e ho tradito te" mi guarda supplicandomi "per favore lascia che ti spieghi"
"Non voglio ascoltarti" risalgo le scale.
"Arianna!" Dice disperato, mi fermo senza guardarlo "ti prego, almeno leggi questa lettera, te la lascio qui, e se vorrai parlarmi, mi troverai all'hotel Diamond, alloggio lì" resto in silenzio e lo guardo appoggiare sullo scalino la lettera.
Mi guarda per un attimo "a presto piccola"
Se ne va e ancora una volta sento quel senso di abbandono che ho provato quando mi ha lasciato all'orfanotrofio, il cuore mi si stringe in una morsa e trattengo a stento le lacrime.
Se ne va e io esigo guardando la busta a terra, stringo le labbra.
"Ary?" Lucas si avvicina confuso e prende la busta, lo guardo attenta "non so chi fosse ma sembrava sincero"
"Non mi interessa" dico scuotendo la testa, sospira salendo.
"Io penso che dovresti leggerla" mi prende una mano e ci mette sopra la lettera, mi accarezza i capelli guardandomi amorevolmente.
"Grazie" mi giro e me ne vado velocemente, vado in camera ignorando chiunque cerchi di parlarmi, mi chiudo a chiave e respiro profondamente, chiudo la finestra e poi le tende isolandomi, dico ad una cameriera che non desidero aiuto e mi tolgo il vestito indossando la camicia da notte, mi pettino i capelli osservando la lettera e poi mi faccio una treccia.
Cammino avanti e indietro decidendo se leggerla o meno, rimandi la decisione, metto la lettera sul tavolo e metto una lunga veste di seta, vado a dare la buonanotte a Margaret e le canto una canzone, si addormenta e io faccio lo stesso, una volta sola in camera mia.

L'angelo perdutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora