Capitolo 9

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Sono giorni che sono tormentata dal pensiero della lettera, sembra chiamarmi e il ricordo dello sguardo disperato di Raul mi spinge a chiedermi se davvero, non ci sia qualcosa sotto.
Sono a cavallo, sulla spiaggia, non sono uscita molto in questi giorni a causa di Margaret.
Guardo ancora una volta il mare, tenendo i piedi immersi nell'acqua fresca, il pizzicotto simile alla puntura di mille aghi mi ricorda che sono viva, che posso ancora sentire, che posso ancora percepire ciò che mi circonda in ogni sua sfaccettatura.
"Signorina Arianna" mi giro confusa e vedo il signor Stuart.
"Salve signore" dico gentilmente.
"Ancora una volta siete sola"
"Mi piace stare sola a volte, quando voglio pensare e mettere in ordine le idee"
"Allora forse vi ho disturbata"
"Nessun disturbo, potete restare se volete" dico sorridendo "non mi dispiacerebbe un po' di compagnia"
Sorride e scende da cavallo "d'accordo allora, ditemi signorina, cos'è che vi crea così tanti pensieri?"
"Il mio passato, un po' di cose irrisolte e qualche cicatrice" dico gentilmente "cosa vi porta qui?"
"Sono venuto qui spesso in questi giorni ma non vi ho trovata"
"Oh sono stata impegnata, venite camminiamo" camminiamo sulla riva "c'è una bambina nella casa in cui vivo e...lei non esce di casa, così in questi giorni sono stata con lei, vorrei riuscire a farla uscire, ma è complicato"
"Come mai non esce?"
"Sua madre è morta e da allora si rifiuta di uscire"
"Mi dispiace"
"Anche a me" chiacchieriamo per parecchio tempo finché non si fa l'ora di tornare, mi bacia una mano.
"Spero con tutto il mio cuore di rivedervi meravigliosa lady Arianna"
"Lo spero anch'io" dico annuendo.
"Sempre qui?"
"Sempre qui" risalgo a cavallo con il suo aiuto e sorrido, lo ringrazio e poi torno a casa rilassata.
Sento delle urla e riconosco la voce di Margaret, lascio Angel allo stalliere e corro in casa.
"Signorina Arianna finemente siete arrivata" dice la capo cameriera sospirando.
"Ha una crisi?"
"Si"
Sospiro "okay" corro di sopra e poi vado alla camera di Margaret la vedo agitarsi nel letto mentre la sua cameriera cerca di calmarla, Peter cerca di afferrarla ma lei lo colpisce, sospiro.
"Sono qui" dico dolcemente.
Tutti mi guardano "Anna!" La bambina mi guarda di scatto e corre da me piangendo, le metto una mano sulla testa,
"Cosa sono tutti questi capricci principessa?" Dico gentilmente "mia piccola Margaret, non posso venire da te ogni volta che vuoi, devo fare altre cose"
"Ma tu hai detto che saresti venuta da me ogni volta che volevo"
"Si Margaret ma quando posso, tesoro io non posso stare sempre nella tua camera capisci, ho bisogno di fare tante altre cose"
"Che cosa?"
"Ho bisogno di uscire, di studiare, di rilassarmi sulla spiaggia, di accudire il mio cavallo, ho tante cose da fare" dico accarezzandole il viso.
"E mi lascerai sola?"
"No tesoro, stamattina sono stata con te, e oggi pomeriggio ho fatto altre cose"
"Va bene" dice triste.
"Brava, ora basta fare i capricci, una vera signorina non fa mai i capricci" dico convinta.
"Sei arrabbiata con me?"
"No" la prendo in braccio "ci lavoreremo su e diventerai una splendida signorina"
Mi abbraccia "ti voglio bene Anna"
"Anch'io piccola"
Guardo Alfred che sospira, mi da un bacio sulla fronte "bentornata mia cara, era irreparabile"
Sorrido gentilmente.
"Senti Meg mi vado a cambiare okay? Aspetto qualche minuto?"
"No resta qui"
"Vuoi venire con me in camera mia?"
Esita e poi prende il mio scialle blu, lo avvolge attorno a se e poi annuisce scendendo dal letto.
Tutti la guardano sorpresi, andiamo alla porta e le porgo una mano "pronta?"
Annuisce spaventata, mi prende la mano e andiamo in camera mia, si rannicchia sul mio letto, Jane entra canticchiando.
"Oh salve signorina" dice sorridendo allegra.
Meg sorride imbarazzata "salve"
"Jane potresti aprirmi il vestito?" Dico gentilmente.
"Si mia signora" mi apre il vestito e lo lascio cadere a terra.
"Uh mi sento sento meglio" ridacchia e mi faccio una doccia rilassandomi, Jane mi avvolge in un accappatoio e poi indosso un semplice abito da sera rosa scuro con delle sfumature violacee verso i piedi.
Mi sciolgo i capelli e li pettino stando seduta alla toeletta.
"Siete stata sulla spiaggia?" Dice Jane curiosa, sorrido e mi mordo il labbro inferiore.
"Si"
"E?"
La guardo sorridendo "e lui era lì"
Lancia un urletto saltellando "era li per voi! Oh santo cielo"
"Non urlare non urlare" dico ridacchiando e mettendole una mano sulla bocca "i ragazzi hanno le camere qui a fianco"
"Va bene" dice ridacchiando, controllo che nel corridoio non ci sia nessuno e poi rientro, Jane controlla il balcone  "e cosa avete fatto?"
"Abbiamo passeggiato sulla riva e abbiamo parlato e parlato così tanto" dico sorridendo affascinata "e lui è così dolce e affascinante!"
"E....vi siete baciati?"
"Jane!" Dico scoppiando a ridere scioccata "ovviamente no" mi mordo il labbro inferiore sorridendo "anche se avrei voluto" aggiungo velocissimo.
Ridiamo divertite saltellando, Margaret ridacchia.
"E vi rivedrete?" Dice Jane fermandosi.
Mi mordo il labbro inferiore sorridendo "ha detto: 'spero con tutto il cuore di rivedervi meravigliosa lady Arianna'" le bacio la mano e mi guarda affascinata.
Si butta a sedere "sono folgorata" dice con una mano sul cuore.
Rido divertita "è così affascinante, ed è bellissimo Jane" mi risiedo alla toeletta "ma io non mi sento abbastanza per lui, non...non ho famiglia, sono orfana di entrambi e genitori e lui è un vero gentiluomo"
"Arianna" si siede al mio fianco e  mi alza il viso "tu sei bellissima e hai un cuore enorme, non hai niente di meno rispetto alle altre ragazze anzi forse hai anche di più, il tuo grande cuore ti rende una persona meravigliosa"
"Ma il cuore non sempre basta" dico dolcemente.
"Nell'amore il cuore basterà" dice sorridendo teneramente "credi in te stessa tesoro perché vali molto più di loro"
Sospiro "l'ho appena conosciuto e già mi faccio mille pene d'amore" dico dolcemente, ridacchia.
"È il destino di tutte le donne"
Sorrido e finisco di pettinarmi.
Guardo Margaret e la faccio venire da me, la faccio sedere tra le mie gambe.
"Ti va se ti pettino i capelli?" Annuisce e le sciolgo i capelli, li pettino sorridendo dolcemente "allora, che hai fatto oggi?"
"Ho giocato con Peter"
"Ah si? E a cosa avete giocato?"
"A penso penso"
"Che gioco è?" Dice Jane mentre mi fa una treccina con due ciocche prese ai lati del viso.
"Io penso ad un animale e tu mi fai delle domande così lo indovini" dice allegra "ma Peter li inventa e io non li indovino mai!"
Ridacchio "ci giochiamo anche noi allora" cominciamo a giocare fino all'ora di cena.
Riaccompagno la bambina in camera, sorrido teneramente "lo sai tesoro, sarebbe bello se qualche volta mangiassimo tutti insieme"
"Posso mangiare con voi?" Dice timidamente.
"Ma certo che puoi" le metto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Mi vergogno"
Le metto il mio scialle attorno alle spalle sorridendo "puoi stare vicino a me se vuoi"
"Va bene" dice annuendo timidamente.
"Ci facciamo belle? Che ne dici?"
Annuisce, guardo la sua cameriera che la guarda sorpresa, la prendo in disparte.
"Per favore fai aggiungere un posto accanto a me, al piano di sotto, ci penso io a prepararla" annuisce.
"Si signora" dice emozionata.
Esce e sorrido teneramente, faccio la doccia alla bambina e poi le metto un bellissimo vestitino azzurro, le faccio uno chignon e sorrido.
"Una vera principessa" dico sorridendo, le accarezzo una guancia e le do un bacio sulla fronte "sei bellissima e sei molto coraggiosa, sono fiera di te e anche la tua mamma lo è"
Sorride "grazie Anna" le metto il mio scialle blu.
"Questo ti darà ancora più coraggio"
Annuisce felice "va bene" mi alzo e le porgo una mano, andiamo di sotto e tutti ci guardano sorpresi.
Alfred si alza e posa una mano sul petto "che visione meravigliosa" dice sorridendo.
"Buonasera" faccio una riverenza e Margaret fa lo stesso, sorrido annuendo e andiamo a sederci.
"È meraviglioso averti qui con noi Margaret" dice Alfred sorridendo.
Arrossisce e mi stringe il braccio, sorride timidamente.
"Coraggio piccola" dico toccandole il naso, mi guarda e le faccio l'occhiolino, ci servono e cominciamo a mangiare.
Peter guarda sua sorella nascondendo il suo essere orgoglioso di lei e la sua felicità.
I ragazzi parlano allegri e di tanto in tanto fanno ridere Margaret, guardo Alfred sorridendo, mi stringe una mano e se la porta alle labbra.
"Grazie" mima con le labbra, gli sorrido gentilmente "dopo vorrei parlarti mia cara"
Annuisco.
"Vorrei chiederti una cosa Alfred" dico curiosa.
"Puoi chiedermi quello che vuoi"
"Conosci...una famiglia Stuart?"
"Certo, lord Stuart è un mio vecchio amico, eravamo nello stesso circolo letterario, perché me lo chiedi cara?"
"Ha un figlio vero?"
"Si, Adam Stuart" mi guarda attento.
"Okay"
"C'è anche Henry?" Dice Margaret curiosa, le metto una mano sulla bocca.
"Meg" ridacchia "è il nostro segreto"
"Va bene" dice divertita.
"Si è suo nipote"
"La Sorellona-" le rimetto la mano sulla bocca.
"Meg ti riporto in camera se dici qualcosa" dico sottovoce "quindi zitta o non ti porto più giù"
"Va bene" mette il broncio e apre la bocca, rimetto la mano e ride divertita.
"Hai conosciuto Henry Stuart mia cara?" Dice Alfred confuso.
"Ci siamo incontrati per caso" dico annuendo.
"E dove?"
"Sulla spiaggia, ma ne parliamo dopo"
"Ehi! Noi vogliamo sapere! Non ci dici mai niente!" Dice Dylan convinto.
"È vero!"
"Henry Stuart" dice Lucas serio "mi è familiare"
"È famoso per i suoi affari" dice Peter serio "ha preso in mano al uno degli affari di suo padre e li ha fatti fruttare parecchio, ha idee innovative ma non piacciono molto alla borghesia, è il ragazzo più ambito del momento"
Qualcuno bussa "signore un invito" dice un maggiordomo, si avvicina e da ad Alfred l'invito, legge e poi sorride.
"Mia cara penso che lo rivedrai molto presto" dice Alfred divertito "ironia della sorte siamo stati invitati ad una festa"
Mi porge l'invito e lo prendo sorpresa, lo apro e leggo 'mio carissimo vecchio amico, vorrei invitare te e coloro che vivono nella tua casa alla festa per il compleanno della mia meravigliosa nipote, Jasmine'
Mi trattengo "scusatemi un attimo" mi alzo ed esco dalla sala da pranzo, saltello in silenzio trattenendo le urla e poi mi ricompongo, respiro profondamente e torno al mio posto, mi siedo tranquilla.
"Felice?" Dice divertito.
"Non so di cosa voi stiate parlando" dico fingendomi tranquilla.
"Allora forse non dovremmo andarci" dice posando l'invito sul tavolo.
Lo guardo di scatto "io penso che dovremmo andarci" dico tagliando un pezzo di carne.
"Ah si e perché?"
"Perché sarà divertente" dico rimanendo vaga come se non mi importasse "e hai detto tu che il signor Stuart è un tuo amico"
Meg ridacchia "la Sorellona vuole vedere Henry" dice divertita.
"Meg" dico sorpresa.
"Puoi ammetterlo cara" Alfred sorride divertito.
"Penso solo che sia un gentiluomo ed è di buona compagnia tutto qui"
"Tutto qui eh? Dovremmo controllarlo ragazzi" dice Lucas agli altri.
"Andiamo alla festa e lo marchiamo stretto per capire che intenzioni ha" dice Dylan annuendo.
"Alfred" dico guardandolo.
"Ci penso io, ragazzi per favore, è il capofamiglia a dover accertarsi che nessuno abbia brutte intenzioni verso le donne della sua casa" dice divertito, lo guardo sconvolta "ci penserò io"
"Alfred" dico ridendo.
"Cosa?" Ridiamo tutti quanti e scuoto la testa.
Ci divertiamo per tutta la cena e poi ci spostiamo in salotto, Margaret sta tra le braccia di Peter mentre ci ascolta parlare, la guardo sorridendo gentilmente, mi sorride felice, le faccio l'occhiolino.
"Allora piccola traditrice" Lucas mi tira a se scompigliandomi i capelli "questo Henry non ci piace, d'ora in poi ti seguiremo ovunque!"
"Dai Lucas! I capelli!"
Mi prendono in giro per tutta la sera e per un attimo dimentico tutto il resto, questi ragazzi sono la mia nuova famiglia e mi sento veramente fortunata.

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