"Lady Arianna" guardo la capo cameriera.
"Si?"
"Avete visite"
"Io?" Dico confusa.
Annuisce e guardo i ragazzi confusa.
"Di chi si tratta?"
"Di vostra zia" dice esitante, faccio un passo indietro.
"Non voglio vederla" dico diventando seria.
"Arianna" alzo una mano bloccando Lucas e guardandolo seria.
"Per favore dite a mia zia che non sto bene e non desidero vedere nessuno" dico alla capo cameriera.
"Come desiderate signorina"
"Vado in camera mia, mandate Jane per favore"
"Va bene"
"Grazie per la bella giornata" dico ai ragazzi "buonanotte, non scenderò a cena"
"Vi faccio portare la cena in camera?"
"Si grazie" vado in camera mia velocemente e respiro profondamente, preparo la vasca con l'acqua calda e mi immergo rilassandomi.
Jane entra e si avvicina in silenzio, mi guarda e sospira mentre guardo il vuoto in silenzio.
"Perché è qui?" Dico seria.
"Non lo so piccola" dice gentilmente.
"Te lo dico io il motivo" mi guarda confusa "vuole i miei soldi, al compimento dei miei diciotto anni, entrerò in possesso del patrimonio di mio padre" stringo appena le labbra e respiro profondamente "e lei cerca di avvicinarsi a me dopo avermi abbandonata per otto anni"
"Ary" dice teneramente "a me non sembra una persona così cattiva, forse davvero non sapeva dove fossi"
"Jane"
"Lasciale almeno il beneficio del dubbio" mi guarda teneramente.
Sospiro "d'accordo"
"Penso che dovresti parlarle"
"No, non voglio"
"Come farai a capire se davvero è qui per i soldi oppure no?"
"Ho detto che le darò una possibilità ma non ora"
"Va bene come vuoi" sospira.
"Non è facile, non lo è per niente" dico dolcemente mentre sento gli occhi pizzicare, mi impongo di non piangere.
Resta in silenzio, appena l'acqua si fa fredda esco dalla vasca, indosso la veste da notte e mi siedo sul divanetto che è posizionato sul balcone, metto uno scialle sulle spalle e comincio a leggere rilassandomi.
"Ary io vado" dice Jane gentilmente, annuisco.
"Va bene" va via e io mi rilasso canticchiando.
"Visto che canti sempre?" Lancio un urletto e guardo il balcone accanto al mio e vedo Lucas, abbasso le gambe velocemente.
"Lucas" dico sorpresa.
"Ci sono anch'io" mi giro e vedo Steven sull'altro balcone.
"Che succede?" I ragazzi si affacciano ognuno dal balcone della sua camera, ridacchio divertita.
Mi copro velocemente "santo cielo non guardatemi!" Dico divertita.
"Ci giriamo, signori retrofront!" Vado in camera e prendo la veste di seta rosa cipria, la chiudo ed esco di nuovo.
"Avete le camere accanto alla mia?" Dico divertita.
"Si" dicono sorridendo, scuoto la testa divertita, Lucas sale sul parapetto del suo balcone e salta sul mio sorridendo divertito, gli altri fanno lo stesso e si siedono al tavolino.
"Allora bellezza che ti prende?" Dice Steven appoggiando un gomito al tavolo e la guancia al pugno chiuso.
Sospiro "sincera?"
"Sincera" dice Jack annuendo.
"Mi sento tradita" mi guardo le mani "per anni non ho avuto notizie della mia famiglia e loro non mi hanno neppure cercata e ora...beh ora magicamente riposare mia zia, poco prima dei miei diciotto anni e vuole stare con me? Mi sembra una presa in giro e sento che qualcosa non va, che lei si sta avvicinando a me solo per egoismo"
"Perché sono importanti i tuoi diciotto anni?"
"Al compimento dei miei diciotto anni riceverò il denaro che la mia famiglia ha in banca in una cassaforte" dico sospirando "è la mia eredità, mio padre ha sempre aggiornato il suo testamento ogni anno e io in quanto figlia maggiore erediterò tutto a diciotto anni, per questo sono finita in orfanotrofio, non avevo accesso ai miei soldi"
"Quindi il giorno del tuo compleanno sarai ricca?" Dice Dylan confuso.
"Si" dico sospirando "e la mia famiglia piomberà su di me come un avvoltoio si avventa su una carcassa"
"È un'immagine orribile" dice Steven serio.
"Già" mormoro massaggiandomi le tempie "non voglio vederla, non voglio vedere nessuno di loro"
"Tuttavia l'etichetta te lo impone, per educazione non puoi rifiutare la visita di un tuo parente stretto se esso non ti ha fatto un torto"
"Mi hanno abbandonata Steven, tu questo non lo chiami un torto?"
"Hai ragione" dice sospirando.
Qualcuno bussa alla porta, mi alzo piano e resto in silenzio.
"Ehi Arianna, sono Alfred, mi hanno detto che non stai bene"
"Andate via" dico ai ragazzi sottovoce.
Annuiscono e corrono via velocemente, vado alla porta e la apro lentamente, guardo Alfred dolcemente.
Mi guarda teneramente "stai bene?"
"Non molto" abbasso lo sguardo e mi sposto aprendo la porta, entra dentro e lo faccio sedere su un piccolo divano.
"Allora dimmi mia cara, cosa c'è che non va"
"Non voglio vedere mia zia" dico schietta.
"Non ne capisco il motivo mia cara"
"Lo so è solo che" mi alzo sospirando e comincio a camminare avanti e indietro aprendo il mio cuore, gli mostro ogni mio sentimento e turbamento, mi guarda mentre parlo aprendogli il mio cuore.
"D'accordo vieni qui piccola" mi siedo al suo fianco e apre un braccio, mi appoggio a lui e mi abbraccia forte, scoppio a piangere sfogandomi e lui mi accarezza i capelli gentilmente "ci penso io okay? Gli dirò che non desideri vederli e che ti serve tempo"
"Grazie" mi asciuga le lacrime e poi mi lascia sola, mi alzo piano e vado alla toeletta, mi sciolgo i capelli e li pettino lentamente, li lascio su una spalla e mi guardo attentamente, alzo la testa e nel mio viso riconosco quello di mia madre, mi sfioro il collo lentamente.
Guardo la foto di famiglia che ho messo sulla toeletta.
"Le somigli molto" alzo lo sguardo di scatto e vedo Peter che mi osserva dal balcone.
"Non sapevo fossi li" mi alzo velocemente "non dovresti essere qui"
Mi schiarisco la voce e sistemo le mie cose.
Resta fermo e poi sospira, entra e mi afferra un polso tirandomi al suo petto, mi stringe tra le braccia.
"Peter"
"Sta zitta" dice al mio orecchio, obbedisco e stringo la sua camicia con una mano, gli occhi mi si riempiono di lacrime, un singhiozzo sfugge dalle mie labbra, mette una mano tra i miei capelli e resta in silenzio mentre cerco di trattenente le lacrime che escono traditrici.
"Vieni" mi porto sul letto e si sdraia accanto a me stringendomi forte.
Chiudo gli occhi e mi addormento tra le sue braccia.
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L'angelo perduto
Chick-LitArianna Adams, una ragazza dolce e con un cuore grande come una casa, una ragazza fragile e insicura, orfana di madre e padre e ormai sola al mondo. Verrà adottata da un uomo colto e gentile, un vero gentiluomo. La giovane ragazza dovrà fare i conti...