1.Benvenuti a Driverain

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"Molti credono,che la vita di un ricco sia facile.Che il ricco ottiene tutto ciò che vuole solo chiedendolo al padre o alla madre.
Molti credono che i ricchi siano  dei privilegiati.Che la loro vita sociale esiste solo grazie ai soldi che i cari Genitori ci mettono in tasca.Molti credono che la loro vita sia fantastica.Bhe lasciate che vi distrugga i sogni:Niente è come sembra"
Un anno prima...
La luce che arriva dalla finestra  mi sveglió dal mio sonno profondo. E come se non bastasse la luce,si mise pure la sveglia,che indicava le 6 del mattino.
Mi alzai col sorriso...
Non prendetemi per pazza,non mi piace svegliarmi presto,ma questa è una occasione speciale.
Torno finalmente a casa. Fino ad adesso sono stata,in un centro di recupero sull'autostima (così lo chiamo io).Sono finita qui perché i miei genitori non mi hanno saputa gestire...non hanno saputo gestire le critiche nei miei confronti....le critiche sulla mia condizione estetica...
Sin dalle elementari ero sempre bullizzata per via del mio corpo.Ero grassa ,quelli Che inizialmente erano miei amici poi mi pugnalavano alle spalle,stessa cosa alle medie.
Ma più crescevo più la mia autostima calava....e vi lascio immaginare il motivo per cui sono stata qui per un anno.
Si un anno.
Un anno senza genitori,senza amici,senza nessuno con cui stringere un legame.Solo dottori e infermiere con cui spiccicavo massimo qualche parola ma niente di che.
I miei genitori mi hanno rinchiuso in questo centro di recupero all età di 16 anni,ora ne ho 17.Non ho ricevuto cartoline,neanche lettere di auguri...era come se fossi stata dimenticata.
Ma oggi come ho già detto:è il giorno del mio ritorno.
Mi alzai dal letto e mi andai vestire:jeans a vita alta ed un maglioncino blu,mi misi il rossetto rosa poco mascara e mi feci una coda per appuntarmi i capelli,lasciandomi il ciuffo di fuori.A quel punto entrò L'infermiera che non appena mi vide disse:"Ah sei già sveglia?pensavo che non avessi sentito la sveglia"
"Non oggi...ero così nervosa che non facevo altro che rigirarmi nel letto.."
Dissi continuando a guardarmi allo specchio.
"Non mi piace"
"Cosa?"
Dissi girandomi verso di lei:"
Sono vestita troppo formale?forse dovrei mettermi qualcosa di più carino?oppure devo cambiare la-"
"L'outfit è perfetto"
Disse bloccandomi per poi avvicinarsi.
"Non mi piacciono i capelli...il ciuffo...è simbolo di ribellione e tu non vuoi dare segni ribellione ai tuoi genitori ,vero?"
"Io....no certo che no..."
Dissi con fare triste per poi sistemarmi il ciuffo e la guardai cercando un segno di approvazione.
"Così va meglio...hai già fatto le valige?"
"Si sono li"
Dissi indicando l'entrata della camera.
"Bene...allora prendile e seguimi"
Feci come mi disse.
Cominciammo a percorrere il lungo corridoio che mi avrebbe portato all uscita...nel frattempo mi guardavo intorno..
Molti dalle camere...mi guardavano malinconici,alcuni invidiosi....ed altri...rassegnati.....
Il centro in cui mi sono ritrovata io non era solo un centro di  recupero,ma anche un centro di educazione....e come una scuola...le regole qui sono molto rigide....lo studio essenziale,e il rispetto non doveva mancare.Era stato un inferno i primi giorni,ma poi mi misi L'anima in pace dicendo a me stessa,che tutto sarebbe finito più velocemente se mi fossi adeguata a questo mondo...è così feci....Ed eccomi qui...dopo un anno...finalmente torno a casa.
"Firma qui e qui"
"Cos'è?"
Disse tendendomi il foglio ed una penna.
"Il documento d'uscita,firmalo e poi porgilo al direttore degli autobus non perderlo altrimenti non ti farà prendere alcun mezzo per tornare a casa"
Firmai e andai dove mi disse lei per poi essere finalmente dentro un autobus che mi avrebbe riportata a casa.
Arrivai che erano le 8.Prima di scendere dall'autobus il signore mi disse che qualcuno sarebbe venuto a prendermi tra mezz'ora e quindi di non muovermi dalla stazione.
Perciò mi misi ad aspettare dentro il bar della stazione.
Non appena entrai molte persone avevano rivolto il loro sguardo su di me...
Io feci finta di nulla,cercando di essere il più trasparente possibile,e andai a sedermi.
Il mio sguardo era rivolto alla finestra che mi avrebbe potuto far intravedere l'arrivo di una macchina che cerca me.
Ma non ero la sola che osservava qualcosa costantemente.....mi sentivo osservata e così mi girai per capire se magari fosse solo una mia impressione.Ma purtroppo non era una mia impressione...e questa persona in particolare si avvicinò al mio tavolo e si sedette di fronte a me.
E continuò a fissarmi senza dire una parola...
"Ti sei persa ragazza?"
"No...io sono arrivata da poco..."
"E stai aspettando qualcuno?"
"Si..."
"Bhe se vuoi posso farti un po' di compagnia..."
"No la ringrazio sto bene sola..."
"Dai non fare la timida...ti posso offrire qualcosa?"
"No davvero sto bene così.."
"Ma io insisto..."
"Le ho detto di no.."
A quel punto diede un pugno al tavolo così forte da attirare l'attenzione di una ragazza...pareva avere la mia età,capelli Neri,corpo snello e occhi castani.
Ma ero così agitata che non l'avevo neanche vista entrare.
"Senti io sono solo di passaggio qui...non darmi problemi.."
"Allora accetta la mia compagnia...."
"Ma le ho già detto che sto aspettando qualcuno..."
"Davvero??io non vedo nessuno però perciò non vedo cosa ti spinga a stare qua"
A quel punto la ragazza che prima era entrata si avvicina velocemente al mio tavolo con fare sorridente e si sedette accanto a me.
"Ciao tesoro perdona il mio ritardo.Quanto mi sei mancata!"
Disse per poi abbracciarmi.
Usò L'abbraccio per sussurrarmi all'orecchio di stare al gioco.
Ed io lo feci...non avevo molta scelta dato che fra la ragazza e il signore preferivo di gran lunga la ragazza.
Lei si staccò da me per rivolgere lo sguardo al signore.
"Lei chi sarebbe scusi?stava importunando la mia amica o cosa"
Disse alzando un po' la voce,attirando L'attenzione dei presenti.
"Io non sto importunando nessuno...io.."
"Il signore sta andando via..."
Disse il cameriere notando la tensione.
E a quel punto dopo aver lanciato un occhiataccia a me e alla ragazza,se ne andò.
"Cavolo quel tipo non si voleva mettere l'anima in pace"
"Già...emh grazie...per essere intervenuta...nonostante io non abbia la minima idea sul perché tu lo abbia fatto"
"Bhe semplicemente perché odio i prepotenti"
E poi aggiunse:"soprattutto un tipo brutto come lui...dico lo hai visto?!si vedevano i pelli che fuoriuscivano dalle ascelle!"
Mi misi a ridere.
E lei dopo mi tese la mano e si presentò:"Sono Camilla Smith"
Le strinsi la mano.
"Piacere di conoscerti Camilla...io Sono Lillian Davis"
"Piacere mio Lillian....dimmi un po'...che ci fa una ragazza bella e sola come te da queste parti?"
"Potrei  farti la stessa domanda"
"Bhe l'ho  posta prima io...quindi prima parli tu e poi parlo io"
"Bhe sto aspettando una persona....che non so neanche che aspetto abbia in realtà ma...essa mi porterà a casa...."
"E dove sarebbe casa tua?"
"A Driverain"
A quel punto vidi la sorpresa nei suoi occhi.
"Non ci credo!anche io sono diretta li!"
"Oh mio dio davvero?"
Dissi con un sorriso.
"Sii sono appena tornata dalle vacanze,ero a New York.
E tu da dove arrivi?"
Disse con fare innocente...senza sapere che quella domanda avrei preferito ignorarla...risposi in modo vago.
"Andavo al college ma...ero stanca di stare lontana dai miei...e perciò decisi di tornare"
"Oh ti capisco è successo anche a me ma non sono durata neanche un mese"
Disse facendomi ridere.
Era incredibile come questa ragazza,in pochi minuti abbia già creato un legame.
Perciò stando dietro a quel pensiero dissi;"dato che siamo dirette nella stessa città....potremo scambiarci i numeri per incontrarci qualche volta"
"Oh dio stavo pensando la stessa cosa!aspetta che prendo il mio cellulare per segnarmi il tuo numero"
Fece per cercare nella sua borsa il telefono ma, non appena lo prese,iniziò a squillare.
Mi face un gesto per scusarsi e si allontanò per rispondere.
Inizialmente sembrava tranquilla,ma durante la chiamata cominciai a vederla agitata e senza neanche salutarmi uscì dal bar.
La guardai dalla finestra e la vidi sbraitare contro un uomo all'interno di una macchina.E subito dopo lei sali nella macchina.Bhe che dire....credo di avere una maledizione sul fatto di non poter avere una vita sociale...uscì dal locale e all'improvviso sentii il clacson di una macchina.Io mi girai cercando di capire con chi c'è l'avesse quel tipo,ma non appena lui vide il mio sguardo mi fece cenno di avvicinarmi.Lo feci un po' intimorita,l'uomo abbassò il finestrino e mi disse:"sei tu Lillian Davis?"
"Si..."
"Dammi il documento"
Per un attimo non capì.
Ma poi mi ricordai di quale documento parlasse e lo tirai fuori immediatamente.Evidentemente voleva una conferma della mia identità.
Glielo porsi ,lui lo prese,lo lesse e mi fece cenno di salire in auto.
Entrai senza esitare.
Mezz'ora dopo...
Durante il tragitto,il mio sguardo era sempre rivolto fuori dal finestrino.E la mia mente rivolta ai miei pensieri....
Perché i miei genitori non sono venuti a prendermi personalmente?
Si vergognano ancora di me?oppure non sono felice del mio ritorno?
Le mie domande vennero interrotte dall'autista che mi comunicò di essere arrivati a destinazione e di scendere dall'auto.
Presi le valige e scesi dall'auto.
Erano le 9.
La macchina se ne andò e in un attimo fui innondata da forti sensazioni che non sentivo da quando ero stata portata via.
Davanti quella casa così enorme io mi sentivo così piccola....
Mi diressi verso il cancello che accerchiava la casa e suonai il citofono...nessuno rispose,ma si sentì lo scatto che stava a significare che il cancello si era aperto.Mi chiusi alle spalle il cancello e prosegui verso le poche scale da percorrere prima di ritrovarmi davanti all'ingresso definitivo.
Suonai il campanello ma nessuno rispose,a quel punto bussai...e notai che la porta era già aperta...entrai con titubanza....
"Ehilà..sono Lilian...c'è qualcuno?"
Dissi lasciando le porte all'ingresso.Era giorno fuori ma dentro era tutto buio....camminai piano piano continuando a ripetere se ci fosse qualcuno ma nessuna risposta.Andai verso l'interruttore e.....
"SORPRESAAAAA"
"Ooooh dio"
Penso di aver avuto un infarto.
Non appena la luce si accese notai la presenza di un sacco di volti continuare a gridare 'bentornata Liliii"
"Sorpresaa"
C'è un sacco di gente che non conosco ma fra essi non manca la mia famiglia....c'era tutta la mia famiglia al completo....mi vennero le lacrime agli occhi,che però non feci uscire.E poi vidi i miei genitori arrivare con una torta in mano,con sopra la scritta 'Bentornata a casa lili' la posarono sul tavolo del salone per poi venire verso di me per abbracciarmi.
"Mamma ,papà mi avete organizzato una festa di bentornato?"
"Ovviamente tesoro...pensavi davvero che non sapessimo del tuo ritorno?"
Disse mia madre.
"O che non ti avremo celebrato come si deve?"
Continuò mio padre.
Sorrisi e gli abbracciai.
"Tesoro corri di  sopra a cambiarti...è la tua festa e devi essere divina prima che arrivino gli altri invitati"
"Quante persone hai invitato?"
"Io L ho detto a tua madre che forse stava un po' esagerando ma lo sai come è fatta"
Mi girai.
"Ciao nonnina!"
Andai verso di lei e L'abbracciai.
"Oh tesoro sei cambiata tantissimo....mi sembra di non vederti da una eternità..."
Disse accarezzandomi la guancia.
"Mamma per favore porta Lili di sopra e falla vestire dato che stanno arrivando gli altri ospiti"
Disse mia madre allontanandosi.
Poi mia nonna mi prese per mano e mi portò di sopra.Entrata in camera mia...notai che nulla era stato toccato...tutto era uguale...esattamente come doveva essere.

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