Pov's Jughead
Rimasi pietrificato nel vedere il mio incubo in mano a Ralph.
La faccia del mio migliore amico era carica di emozioni...
Si vedeva da lontano un miglio che aveva paura persino di chiedermi cosa ci facesse un arma in casa mia.
"Ralph,amico...te lo chiedo per favore...dammi la pistola"
"Prima mi dici che ci fai con questa è poi magari Te la consegno!"
Disse tentando di nascondere la sua paura dietro alla tenacia:"Ralph non è assolutamente come sembra..."
"Quello che sembra però al momento non è nulla di buono Jughead!"
Esclamò impugnando l'arma con freddezza verso il suo busto.
Come cavolo l' ha trovata!?
Eppure l'avevo rimessa nel cassetto di mio padre...
Nichi...
Accidenti a lui!
Mi ha messo davvero in un grosso guaio!
Non posso dirgli quello che sta succedendo...non finché non è chiaro a me.
Ho già coinvolto Lili,cosa che non si ripeterà.
Lei ha già i suoi problemi...e in più questa è una faccenda che riguarda solo me e nessun altro.
Se Lili mi farà nuovamente domande su questa faccenda le dirò che è stato solo un malinteso è che non era come sembrava.
Le dirò che alla fine le guardie di mio padre stavano semplicemente cercando mio zio perché era preoccupato e non perché lo odia o non vuole il suo ritorno.
Certo...non sarà facile tranquillizzarla,visto quanto gli ho detto....
Ma devo distrarla dai miei problemi.
Per quanto riguarda Ralph:è il mio migliore amico,mi ha sempre sostenuto,e sempre pronto a difendermi, in poche parole è affidabile.
Ma non lo è nei confronti di mio padre...
Se io gli facessi anche solo un accenno di quello che ho passato fino a ieri...probabilmente darebbe di matto e cercherebbe di convincermi ad escogitare un piano per allontanarmi da lui.Ultimamente poi è diventato ancora più paranoico nei suoi confronti.
Perciò non posso dirgli nulla...almeno fino a quando non scopro cosa sta succedendo di preciso...
Pensai che preso alla sprovvista non sarei riuscito a trovare una scusa talmente convincente da tranquillizare Ralph...Ma in un attimo...avvenne un miracolo.
Il piccolo Nichi spuntò dalla porta e disse:"Ralph che ci fai con il mio giocattolo nuovo?"
Ralph per un attimo si destabilizzò pensando alle parole di Nichi e poi guardando me esclamò:"mi prendi per il culo?!
Hai seriamente dato un arma vera al piccolo Nichi, a tuo fratello!?
Ma dico io sei forse impazzito!"
Disse gridando...
Cosa che per un attimo mi destabilizzò...
Ma nel guardare Nichi...vidi una via d'uscita.
L'innocenza del mio caro fratellino mi ha permesso di tirarmi fuori dalla fossa che Ralph mi stava scavando.
E così recitando gridai:"l'unico ad essere impazzito qui sei tu!"
Ralph rise sarcasticamente:"non sono io ad avere un arma in casa!"
Gettai la bomba:"sarei matto ad avere una pistola vera in casa...se non fosse per un piccolissimo dettaglio:L'arma che impugni non è altro che un giocattolo!"
"Ma non farmi ridere!
È troppo pesante per essere un semplice giocattolo!"
"Oh avanti sei serio!
Eh allora sparami!"
"Cosa!?"
"Premi il grilletto!"
"Io non premo nessuno gril-"
Ma senza lasciarlo finire gli presi la pistola tra le mani e sparai verso il soffitto.
Ralph nel vedere quello che stavo facendo si tappò le orecchie:ma fu sorpreso nel non sentire alcun suono.
Dato che per fortuna avevo tolto tutti i proitilli.
Alzando le mani dissi:"sono ancora un pazzo?"
Ralph togliendosi le mani dalle orecchie guardò confuso l'arma e poi guardò me e per un attimo si zittii.
Mi prese l'arma dalle mani e guardò all' interno di essa:era vuota.
Qualsiasi giocattolo ormai può raggiungere le vera forma di una pistola letale.
È fu per questo che Ralph abbocando all'amo disse:"Oh Cazzo...perdonami fratello...per un attimo ho pensato ch-"
"Che mio padre fosse diventato un mafioso?"
Dissi abbassando le braccia.
Lui ovviamente rispose:"si...
Mi dispiace...e che ultimamente le cose tra il mio padre e il tuo non girano molto bene...."
"Che intendi?"
Che cosa ha combinato?
Ralph rendendosi conto della frase che aveva detto disse:"Niente lascia stare...devo andare a casa si è fatto davvero-"
Provò a sorpassarmi ma io,volendo scoprire cose su mio padre,mi misi davanti alla sua strada impedendogli di passare:"Ralph dopo essere stato attaccato così mi merito come minimo una risposta non credi?"
Lui alzò gli occhi al cielo e sospirò:"okok...
C'è una cosa che non ti ho detto..."
Disse sedendosi.
Io rimasi in piedi e mi misi a braccia conserte.
"ogni volta che me ne vado via prima che venga tuo padre....
Non lo faccio perché me lo chiede mia madre...ma perché lo voglio io..."
Mi accigliai e mi sedetti accanto a lui:"vedi ...quando dico che le cose tra tuo padre e il mio non vanno bene non lo dico per cattiveria o perché mio padre mi ha detto qualcosa...
Ma perché ho origliato qualcosa..."
"Ho paura a chiedertelo visto come hai reagito prima...ma te lo chiederò lo stesso...
Che cosa hai sentito?"
Chiesi invitandolo a continuare.
Lui distolse lo sguardò da me ma questo non lo bloccò.
"Tutto È accaduto una settimana fa..."
**Flashback**
Sono in camera mia quando e come al solito mio padre e chiuso in studio per via di una riunione di lavoro con il padre di Jug.
"Ralph!"
Sentii mia madre dal piano di sotto così mi affacciai per sentirla meglio:"che c'è mamma?"
"Vai da tuo padre e chiedigli perché ci sta mettendo così tanto!"
Io sbuffai:"Mamma sai bene che non posso entrare nel bel mezzo di una riunione,mi pare male!
E poi perché non ci vai tu?"
"Io non posso perché sto preparando le valigie per il viaggio di lavoro mio e di tuo padre...ed essendo che il volo parte fra un ora...e tuo padre doveva finire prima,mi potresti fare la cortesia di ricordargli del nostro volo?Ti ringrazierei tanto!"
Chiese con voce esaurita.
Io alzando gli occhi al cielo risposi:"va bene va bene"
E mi diressi verso la porta in fondo al corridoio.
Ora che ci penso doveva finire già da un pezzo la riunione...
Chissà perché sta ritardando.
I miei pensieri cessarono nel vedere la porta davanti a me.Feci per bussare...quando mi saltò all'occhio un particolare:La porta è socchiusa,non chiusa.
Il Che è strano...quando sono in riunione chiude sempre la porta a chiave...
Evidentemente aveva finito ma si saranno messi a parlare d'altro.
Cosi entrai...ma per sicurezza feci piano.
Una volta entrato non mi misi in vista...per paura di disturbare o interrompere una discussione,ma mi misi ad origliare ciò che sto stavano dicendo:
"Bene Alfred scusa ancora per averti intrattenuto!"
"Figurati gli affari sono affari...
Piuttosto prima di andartene...mi potresti lasciare la cartella degli affari che abbiamo concluso in questo mese?
Giusto per fare un resoconto"
Mio padre...
Vuole sempre avere tutto sotto controllo.
Che niente vada male .
E questa cosa è molto buona per il suo tipo di lavoro...ma per questa ragione mia madre si arrabbia sempre con lui..
Ormai ci ha fatto l abitudine ma...si vede che vorrebbe che si dedicasse un po' di più alla sua famiglia.
In effetti non mi dispiacerebbe fosse più presente...
Però per fortuna riesce a non oscurarci del tutto.
"Sempre a voler mantenere il controllo eh Alfred?ahaha"
"La prudenza non è mai troppa Reginald!"
Dissero facendosi due risate.
Dopo di che Reginald gli porse la cartella degli affari e si sistemo le altre cose...permettendo a mio padre di finire di controllare.
Pensando che la conversazione fosse giunta al termine feci per uscire...ma l'inizio di un altra conversazione mi blocco.
"Reginald...cosa significa questo?"
Chiese costringendolo a smettere di fare quello che stava facendo per portargli attenzione.
"Questo cosa?"
Chiese con tranquillità.
Sentire non mi bastava...
Perciò mi sporsi un po' per poter vedere e ,nel frattempo, sentire la scena.
Reginald guardava mio padre con sicurezza...
Come se in realtà sapesse bene di cosa stesse parlando.
Ma mio padre...invece di fare il suo gioco si spiegò:"c'è un aumento del rendimento..."
"Ok...non è meraviglioso?"
Bhe a sentirlo dire sembrerebbe di sì...
Ma a giudicare lo sguardo investigativo di mio padre non direi.
"Reginald 4 mesi fa ti avevo detto che avevamo avuto un calo per colpa del nostro avversario...cedo a te i documenti dell' azienda vista la mia agenda piena e magicamente siamo di nuovo in aumento?"
Nonostante la schiettezza di mio padre,Reginald non si lascia abbattere e contrattacca:"Alfred...amico mio...non capisco dove vuoi arrivare...magari hai stretto qualche affare durante il tuo viaggio di lavoro e non ricordi nulla"
"Ricordo distintamente ogni cosa del mio viaggio e di certo non ho stretto alcun affare...ma invece non ricordo cosa hai fatto tu negli ultimi mesi...quindi ti porgo di nuovo la domanda con la speranza che tu mi dica la verità Reggi,che cosa hai fatto?"
Lui per risposta si mise a ridere,cosa che destabilizzò mio padre.
Alzando le mani disse:"e va bene...visto che sono sotto interrogatorio...risponderò alle tue domande...
Si c'entro io con l'aumento del rendimento"
"Che cosa hai fatto?"
"Perché ti importa saperlo?Non ti basta sapere che siamo di nuovo in pari con le altre aziende?"
"No non mi basta!
Voglio sapere quello che hai fatto Reginald!"
Perché mio padre aggredisce così il signor Stons?
Sembra quasi che non è la prima volta che gli capitano conversazioni del genere.
"Okok calmati!
Ho stretto un affare ok?Sei soddisfatto adesso?"
Disse strappandogli con forza il foglio che aveva in mano.
"Un affare?
Senza di me,Reggi davvero?
E quando pensavi di dirmelo eh?
Non mi hai neanche consultato!"
Disse mio padre avvicinandosi a lui.
Ma Reginald rimase fermo,mettendo un muro difensivo:"Sei mio socio non mio padre...ho il diritto di stringere affari quanto ne hai tu!"
L'atmosfera è tesa...non li ho mai visti litigare...davanti a me,alla mamma e a Jughead si sono sempre comportati bene.
O forse è tutta finzione?
"Si ma la differenza tra me e te è che io ti ho sempre consultato prima di stringere un qualsiasi affare!
Mentre tu non lo hai fatto!"
"Santo cielo ti comporti da ragazzino!
Avrei capito la tua ramanzina...se non fosse che l' affare che ho stretto ha riscontrato un gran successo"
Mio padre dopo quella frase stese in silenzio...
Ma non era un silenzio che segnalava la resa...aveva qualcosa da dire e aveva voglia di sputargliela in faccia...
Ma si stava trattenendo...
Mio padre si allontanò da Reginald e si alzò le maniche della camicia...
...gli diede le spalle,si mise a guardare la finestra, mettendosi una mano fra i capelli e l'altra sul fianco.
Sembra un misto tra disperazione e agitazione...ma perché?
E come se Reginald mi avesse sentito sghignazzò e dopo un po' affermò:"Tu non mi stai facendo la ramanzina perché ho stretto un affare..."
Mentre che parla si avvicina lentamente a lui.
E mio padre sentendolo si girò e lo guardò con malinconia:"ma per il tipo di Affare...ho ragione?"
Mio padre come per conferma distolse lo sguardo...ma questo non gli impedette di parlare:"Dimmi che non lo hai fatto...
Dimmi che non sei andato da lui..."
Da lui chi?
"È venuto lui da me..."
"Che significa questo?"
"Significa che non sono io quello che si è fatto sottomettere ma lui..."
Con nonchalance si prese un liquore e se lo versò in un bicchierino e,come se fosse lui il padrone, domandò:"Perché non ti accomodi e non ti fai spiegare la faccenda eh...?
Non era questa la reazione che mi aspettavo..."
E si sedette nella poltrona mettendo i piedi sul tavolino...
Vedo mio padre stringere i pugni...come per trattenersi dal dargli un bel pugno in faccia...
Ma quello che mi stupisce di più è il signor Stons...
Perché ho l'impressione che questo tipo con cui ha stretto un affare non sia di buona fede?
A confermare i miei dubbi fu mio padre che senza sedersi disse:"Tu mi avevi promesso che non avresti avuto più niente a che fare con quell'uomo...
È per questo che ho accettato di essere tuo socio...perché tu mi avevi promesso che non lo avresti più fatto...ma lo hai fatto di nuovo...cazzo DI NUOVO!"
"SI L'HO FATTO DI NUOVO,MA STAVOLTA È DIVERSO!"
Disse gridando a sua volta.
Mio padre si placò...forse perché non voleva che la mamma o io sentissimo....
Ma purtroppo per lui io sto sentendo
E quello che sto sentendo non mi piace....
In che guaio si è cacciato...?
Mio padre si passò una mano in faccia e disse:"Senti...ormai è troppo tardi per rimediare questo è poco ma sicuro...ma una cosa è certa:Io e te non siamo più soci"
A questa affermazione...il Signor Stons non ci rimase male...ma alzò le sopracciglia e disse semplicemente:"Come scusa?"
Con un leggero sghignazzamento alla fine della frase.
È come se per tutta la conversazione lui si aspettasse tutte le sue risposte e atteggiamenti e lo stesse prendendo in giro.
Mio padre riprese a parlare:"mi dispiace davvero che la nostra alleanza debba terminare qui...ma io non ho intenzione di tollerare altro"
Quando mio padre finì la frase Reginald scoppiò a ridere di gusto.
Mio padre sentendosi preso in giro cercò di mantenersi e chiese:"si può sapere che hai da ridere!?
Ti ho appena detto che la nostra alleanza è finita e tu ti metti a ridere!?"
Reginald ancora preso dalle risate disse:"ahahah tu credi davvero che te la puoi evitare cosi!?hahah sei davvero divertente Alfred!"
"Io non intenzione di fare parte di un qualcosa di losco!"
Reginald finendo di ridere...ma mantenendo sempre un sorriso stampato in faccia...si alzò:"Caro socio...tu non puoi ritirarti...ci sei dentro quanto me"
Disse camminando verso di lui sorseggiando il liquore che si era versato.
"Che diavolo stai blaterando?"
"Tu hai firmato Alfred...hai firmato l'affare losco"
Affermò bevendo tutto d'un colpo il liquore...penso sappia che cosa ha appena scatenato...
Finalmente una cosa è chiara...
Reginald è coinvolto in affari loschi...questa mi è nuova.
Ma la domanda è :quanto losco?
Mio padre lo guarda incredulo e si allontanò da lui:"io non ho firmato nessun contratto!"
Affermò scuotendo la testa con incredulità e paura allo stesso tempo.
A Reginald però non gli fece ne caldo né freddo e uscendo un foglio dalla tasca disse:"Oh bhe...questo foglio dice il contrario"
Gli tese il foglio con un sorriso maligno e mio padre aggrotando la fronte...prese il foglio.
Lo lesse e...
Spalancò gli occhi:"No..."
"Oh sì..."
"Nononono!NO!!"
Esclamò gettandosi a terra con mani ginocchia,cosa che per un attimo mi fece venire l'istinto di andare da lui...
Mi sento un cretino a stare ad origliare...ma se voglio aiutare mio padre in futuro devo essere forte adesso e sentire tutto.
Perché sono sicuro che una volta che mio padre uscirà da questa porta...si porterà con sé tutto quello che gli sta succedendo ora...
Anche se l unica cosa che ho capito fin ora è che il Signor Stons non è l'uomo d'onore che diceva di essere.
Reginald vedendo mio padre quasi accasciato a terra...si abbassò al suo livello e mettendogli una mano sulla spalla disse:"Va tutto bene socio...non è così male come sembra credimi..."
Sono messi male...sono quasi fuori dalla mia visuale...devo sporgermi un po'...solo un po'.
Nello sporgermi però feci scricchiolare il pavimento e senza aspettare che uno dei due si girasse a controllare mi nascosi,pregando con forza dentro di me che ne uno ne l'altro abbia notato la mia presenza.
Per un attimo ci fu silenzio...ma rimasi comunque nascosto...voglio aspettare che riprendano a parlare.
E fu lì che sentii Reginald...
"È poi..."
Mi sporsi...
La bocca di Reginald è vicina all'orecchio di mio padre e gli bisbigliò qualcosa sottovoce e per questo non sentii.
Ma mi bastò vedere la faccia di mio padre per capire che quello che gli aveva appena bisbigliato era provocatorio.
Perché lo dico?
Bhe perché mio padre ha appena preso dal colletto il Signor Stons e lo ha messo al muro.
Saltai in aria:"Tu mi hai imbrogliato!
Mi hai fatto credere di stare firmando un semplice prestito economico,ma invece mi hai appena fatto firmare la mia condanna a morte!Giuro che ti ammazzo figlio di-"
Mentre che esclamava era pronto a dargli un pugno...lo aveva serrato, era partito ma Reginald gli bloccò e parlando a fatica disse:"Non lo farei se fossi in te..."
"Dammi una sola ragione per cui io non debba massacrarti di botte!"
"Te la dò subito caro socio...se tu mi riempi di pugni...poi inizierò a farlo pure io...e di certo non mi conterrò...ma oltre a questo...come penseresti di giustificare i lividi sui nostri visi una volta usciti di qui eh?"
Finita la domanda rivoltasi a mio padre...giurai di vedere il suo pugno meno serrato ma sempre pronto.
Reginald notò quel dettaglio e continuò per quella via:"Suppongo tu non voglia coinvolgere la tua famiglia...vuoi tenergli nascosto questo particolare che potrebbe mettere a repentaglio la loro vita dico bene Alfred?"
Reginald gli lanciò uno sguardò di sfida e mio padre...era quasi tentato dal tirargli lo stesso un pugno.
Ma Reginald lanciò il colpo di grazia:"Ma se vuoi farlo accomodati...sono sicuro che tuo figlio sarà un ottimo scagnozzo HAHA"
"AAAAAAH"
Mio padre si limitò dandogli un pugno nella pancia facendolo accasciare a terra.
Ma questo non fermò le risate del signor Stons.
"Sei un pazzo di merda...!"
Disse prendendogli il colletto per poi risbatterlo a terra.
Non c'è descrizione per tutta la scena che ho visto...sono pietrificato...
Sapevo che il Signor Stons avesse i suoi difetti..a non avrei mai pensato che fosse così...così...così oscuro....
Mio padre si passa una mano fra i capelli e una mano sulla fronte bagnata di sudore...
Sudore dovuto dalla situazione alquanto snervante...
Reginald continuando a ridere si alzò da terra e siccome non si reggeva in piedi,si sedette sulla sedia vicina e parlò:"Tranquillo socio...andrai alla grande non dovrai fare altro che-"
"NON CHIAMARMI SOCIO!"
Disse gridando.
Cosa che mi spaventò,perché mio padre è sempre stato un tipo calmo...e se c'era qualcosa che lo turbava tentava comunque di rimanere una persona pacifica...
Ora sembra che la unica cosa che voglia fare...sia picchiare Reginald.
Ma da come si è capito...non vuole che io o mia madre notiamo dei cambiamenti drastici.
Conosco la mamma,se vedesse anche un solo graffio comincerebbe a fare domande sul come se lo è procurato e perché...
Io purtroppo non conto visto che sto sentendo tutto...e onestamente non saprei come avrei reagito nel vederlo pieno di lividi...
Forse mi sarei impaurito?
O forse avrei provato tristezza?
Mio padre vuole evitare che io e mia madre viviamo in un conflitto di emozioni...
Reginald stanco delle grida di mio padre decise di parlare in modo chiaro e diretto:"Senti...non farai nulla di troppo coinvolgente...dovrai svolgere il tutto normalmente...come se avessimo avuto una riunione come le altre"
"Come faccio a fingere di non aver avuto una discussione che mi ha letteralmente rovinato!eh!?Me lo spieghi?!"
Affermò buttando delle cose dalla scrivania.
Diede le spalle a Reginald mettendo le mani su di essa.
È agitato.
Rischia di farsi sentire dalla mamma...
Reginald come se mi avesse letto nel pensiero strinse i pugni:"Adesso ascoltami Alfred!"
Lo girò e lo prese dal colletto.
"Che ti piaccia o no sei in questa situazione!"
"MI CI HAI MESSO TU!"
Gridò spingendolo via.
Il suo gridò però stavolta non passò innoservato.
"ALFRED!? COS'È QUESTO BACCANO?"
Gridò da lontano...ma non così lontano da credere che abbiano tempo per ripristinare l'umore.
Reginald sentendo mia madre si rivolse a mio padre e disse:"se non vuoi coinvolgerla...ti consiglio di darti una sistemata e di uscire da questa ufficio prima che ci entri lei!"
"I-io No!
Ho bisogno di tempo...!"
È tutto spettinato...la camicia stropicciata e la faccia sudata.
Per non parlare della condizione della stanza.
Se mia madre vede quello che sto vedendo io...non potrò aiutare mio padre di nascosto!
Reginald senza perdere tempo disse:"Allora non perdiamo altro tempo...Datti una sistemata!
Io metto in ordine quel che posso!"
Devo fare qualcosa pure io!
E, senza farmi sentire,uscii dalla stanza.
Devo dargli il tempo di sistemarsi.
Percorsi tutto il corridoio correndo fino alle scale...quelle che stava salendo mia madre.
Lei vedendomi disse:"Ralph si può sapere che fine ha-oh santo cielo...stai bene?è successo qualcosa?"
Io agitandomi,pensando che avesse sentito qualcosa o che si riferisse a mio padre,risposi frettolosamente:"Cosa intendi?!"
Chiesi avendo paura della risposta.
Lei venne correndo verso di me e mi toccò il collo e la fronte:"mio dio sei tutto sudato!
Sei sicuro di stare bene tesoro?"
Aggrottai la fronte.
Sono sudato.
Porca miseria...
Ero così impegnato nel voler distrarre la mamma da non rendermi conto che stavo sudando quanto papà se non di più.
E questa cosa mi permise di distrarre la mamma:se lei vede che stai male pur che sei un invitato un cameriere o altre persone sconosciute a lei ,cerca sempre di aiutare.
Perciò approfittai del mio stato e recitai :"effettivamente mi gira un po' la testa..."
Dissi toccandomi la fronte.
"Oh Santo cielo,vieni sediamoci un secondo in cucina prima che tu mi svenga tra le braccia,c'è la fai a fare le scale?"
"Si credo di si..."
E recitando la parte del malato sono riuscito a fare scendere mia madre e di conseguenza a dare tempo a mio padre
Spero solo di non aver preso la scelta sbagliata.
Ci sedemmo in cucina che era praticamente alla destra delle scale...
"Tieni bevi questo!"
Disse porgendomi un bicchiere d'acqua...
Bevendola mi resi conto che c'era dello zucchero.
"Adesso ti preparo un bel piatto di pasta così riprendi le forze a tutti gli effetti!"
"Mamma non è neccessario sto bene... è stato solo un momento..."
"Un momento dici?
Ci mancava poco che mi cadessi tra le braccia...ma si può sapere che hai fatto per ridurti in questo stato?"
Ed eccomi di nuovo nel limbo...
Che gli dico?
"Io Emh...stavo...ecco..."
E guardandomi intorno vidi i pesi di mio padre da mettere nella valigia e allora mi si accese la lampadina:"mi stavo allenando....prima che tu mi chiamassi...
Poi sono andato a chiamare papà...la porta era chiusa...mi ha semplicemente detto che ancora dovevamo terminare...e allora sapendo che tu ti saresti arrabbiata ho aspettato un pochino prima di venirtelo a dire e nell'attesa ho continuato ad allenarmi..."
È l'unica cosa plausibile che mi poteva venire in mente....
Non potevo di certo dirgli che ho sudato per via dell'agitazione e della tensione che c'era in quella maledetta stanza.
Mia madre mi guardò sbigottita:"ma tu ti sei già allenato altre volte...e non hai mai rischiato di sentirti male!"
"Bhe questo perché le altre volte facevo un allenamento più leggero....
Perché ancora la scuola era lontana...
Ma adesso che il rientro della scuola è alle porte...devo riprendere i ritmi che avevo a scuola!"
Nella mia scuola per chi vuole mettersi davvero in forma c'è la materia di motoria avanzata...
E lì sì che ho rischiato davvero di svenire....sono molto severi e puntano sul sudore...se non sudi vuol dire che non ti stai impegnando abbastanza.
E mia madre lo sa...per questo la mia ultima frase riuscì a tranquillizzarla.
Sospirò e mi rimproverò:"Bhe però puoi evitare di farmi prendere colpi la prossima volta?"
"Va bene mamma"
Dissi sorridendo.
"Cos'è?stai ridendo di me?"
"Nono assolutamente!"
Dissi alzando le mani come se mi stesse puntando una pistola...
E lei vedendo la mia presa in giro prese uno straccio che aveva vicino.
"Io invece credo proprio di sì!"
Disse puntandomi lo strofinaccio addosso.
Non è pazza.
È solo molto giocherellona...
"Mamma ti prego...non credi che sia abbastanza grande per stare al gioco?"
"Bhe e io che dovrei dire...?
Sono più grande di te eppure sono più attiva di te!"
Mi misi a ridere.
Aah la mia cara mamma...
Tra le risate sentimmo dei passi riecheggiare dal piano di sopra e mia madre sentendoli, uscì dalla cucina e si mise davanti all'ultimo Gradino:"ALFRED ANDRÉ!rischiamo di perdere il volo!"
Gridò verso mio padre.
Mi alzai pure io e raggiunsi mia madre.
Guardai nella direzione di mia madre e li vidi:Si erano entrambi sistemati la camicia,mio padre si sarà tolto il sudore...Reginald lo avrà sicuramente aiutato...gli conveniva.
Entrambi si sono sistemati i capelli ed entrambi avevano un sorriso stampato in faccia come se non fosse successo nulla.
Reginald porta il suo solito sorriso raggiante quel sorriso che non ti farebbe mai pensare che quel sorriso è solo una maschera bella e buona.
Ma mio padre...ha un sorriso palesemente finto...
Si vede che è a disagio.
Lui mi ha sempre insegnato il rispetto per gli altri e che non bisogna mentire a se stessi...
Io sarei potuto entrare e offrirgli il mio aiuto....ma so per certo che non è questo quello che vorrebbe.
Lui vuole che io e mia madre stiamo fuori dal suo impiccio.
Ed io non posso fare altro che assecondare la sua scelta.
"Chiedo scusa Marilù è colpa mia...ho intrattenuto tuo marito per via di un affare che dovevamo per forza concludere...vero Alfred?"
Domandò lanciando la palla della menzogna a mio padre .
E ovviamente lui rispose con un:"Naturalmente..."
"Bhe potevi dirmelo invece di cacciare Ralph che era venuto a chiamarti!
Ci sono ancora delle valigie da caricare in macchina"
Disse andando via inconsapevole di aver lanciato una bomba.
Mio padre si paralizzò.
E potei giurare di avere lo sguardo di Reginald puntato su di me.
Per fortuna mia madre lo chiamò per farsi aiutare.
E così andò via lasciandomi solo con mio padre.
Grazie mamma!
Gli ha praticamente detto che stavo orgigliando,visto che non abbiamo avuto alcuna conversazione.
Mio padre risvegliandosi tra virgolette dalla paralisi, aggrottò la fronte e si girò velocemente verso di me pronto a chiedermi una spiegazione.
Ma io prontamente:"Lo so lo so...non dovevo mentirle...ma so anche che se tu avessi finito la riunione saresti uscito da un pezzo...perciò mi sono inventato il fatto che tu mi abbia cacciato...per terminare la riunione con il signor Stons"
Dissi tutto d'un fiato:
Con la speranza che non vada a pensare che lo so.
Ma lui,nonostante la mia risposta giustificata,mi guardò con paura...era come se la maschera che si era creato uscito dalla stanza fosse crollata nel sentire dire da mia madre quella frase.
Il sorriso finto svanì e lasciò spazio alla paura,paura che io abbia sentito tutto.
Paura di coinvolgermi.
"Ralph...figlio mio..."
Venne verso di me e mi mise una mano nella spalla e l'altra nel braccio:"H-hai...per caso
Sentito...qualcosa?"
I suoi occhi mi stavano implorando il "No".
Avrei tanto voluto dire si,avrei voluto dire che sono con lui...che lo aiuterò ad uscirne...
Avrei voluto dirgli che sarò al suo fianco.
Ma dalla mia bocca uscì il desiderato :"No papà...come avrei potuto sentire qualcosa...ero in camera mia..."
Dissi accennando un finto sorriso.
Mio padre evidentemente sollevato da quelle parole fece una cosa inaspettata:Mi abbracciò.
Alzai le sopracciglia,sorpreso da tale gesto.
Non ci misi molto a ricambiare il suo abbraccio....
E solo che lui è un tipo molto freddo...
Non fraintendetemi mi vuole bene ma quando si tratta di dimostrazione di affetto è molto vago e chiuso.
Perciò vederlo in questo stato...così aperto,mi ha sorpreso.
Tanto che la domanda uscì dalla mia bocca prima di pensarla:"Papà va tutto bene?"
So che non va tutto bene...ma se io non avessi sentito ciò che ho sentito,gli chiederei esattamente questo.
Lui sentendo la domanda si staccò da me mi guardò con occhi spenti.
"Si...va tutto bene sono solo un po' giu perché non sarò presente al tuo primo giorno di scuola..."
"Te lo ricordi che non sono più un bambino vero?"
"E questo che vorrebbe dire?"
"Che non ho bisogno di qualcuno che mi porti in braccio!"
"Eppure sembra solo ieri quando per farti andare a scuola dovevo prenderti in spalla e portartici a forza!"
"Mio dio papà ti prego!
Avevo cinque anni!
Penso di saper gestire le emozioni da primo giorno di scuola adesso!"
Affermai rubandogli un sorriso.
Lui dopo la mia affermazione rise di gusto per poi tornare nuovamente serio:"Hai totalmente ragione...non sei più un bambino, sei un uomo ormai"
Affermò mettendomi una mano sulla spalla.
Sorrisi nel sentire quelle parole.
"Sappi che da questo momento in poi voglio poter contare su di te per tutto...
Voglio che in mia assenza tu protegga la mamma anche se devo dire che se la sa cavare benissimo da sola"
Sghignazzai un attimo per via della descrizione divertente di mio padre nei confronti di mia madre ma vedendo il suo sguardo serio capii che parlava seriamente,perciò io con voce seria lo tranquillizzai:"Puoi contare su di me papà... sempre"
E senza pensarci lo abbracciai nuovamente,cogliendolo di sorpresa.
Lui ricambiò il mio abbraccio dandomi delle pacche sulla spalla:"Ti voglio bene Ralph...non dimenticarlo"
**Fine flashback**
Pov's Jughead
"Porca miseria..."
Dissi alzandomi dal letto.
"Ora capisco perché eri così paranoico ogni volta che si parlava di mio padre!
Mio dio,tutto questo è successo niente meno di una settimana fa?"
"Così ti ho detto..."
"Mio dio...non ci posso credere..."
Ralph aveva i gomiti appoggiati alle ginocchia e le sue mani reggevano la sua testa piena di casini.
Porca buttana.
Allora non era un caso che ogni volta che mio padre vedeva Ralph lo teneva sott'occhio...
Per non parlare di quando per sbaglio Ralph ha origliato una normale conversazione tra me e mio padre.
Lui era tesissimo e si arrabbiò così tanto da far coinvolgere Ralph in senso emotivo.
Anche se prima di oggi non avrei mai pensato che fosse questo il motivo.
Prima non sapevo in che affari fosse coinvolto mio padre...
Ma Ralph mi ha dato una risposta più che soddisfacente:È a capo di una operazione losca,dove per qualche motivo c'entra anche mio zio.
I pezzi combaciano...
Mio padre non avrebbe mai potuto avere tutti quelli uomini...se non fosse che è aiutato.
Tutto ha più senso adesso.
"Jug spero che tu non c'è l' abbia con me per questo...ma capiscimi...avrei voluto tenerti fuori...volevo proteggerti senza dirti chi hai accanto a te...ma dopo che ho trovato la pistola ho cominciato a pensare al peggio e le emozioni mi sono sfuggite di mano..."
I suoi occhi guardavano in un altra direzione ,non aveva il coraggio di incontrare i miei.
Provava paura e sensi di colpa...
Io lanciai uno sguardo al soffitto e sospirai,colpevole del fatto che anche io voglio proteggerlo...senza dirgli il continuo della storia.
Perciò mi sedetti di nuovo accanto a lui e mettendogli una mano sulla spalla,attirai il suo sguardo:"Lo avrei fatto pure io..."
Lui sorrise nel vedere che non provavo alcuna rabbia nei suoi confronti.
"Cosa provi per tuo padre,in questo momento?"
Vorrei dirgli che me lo aspettavo...
Che è coinvolto nella storia di mio zio...
Che potrebbe essere più pericoloso di quanto sembra.
Ma invece di dire la verità:"ovviamente non me lo aspettavo..."
Dissi una bugia.
"Insomma...avevo visto che ultimamente era più freddo con me e mia madre...ma non avrei mai pensato che fosse coinvolto in qualcosa di losco!"
Recitai la parte del sorpreso.
Quella che ultimamente non faccio altro che farla.
Ralph mi lanciò uno sguardo compassionevole:"Mi dispiace fratello...ma sappi che da questo momento in poi non ti nasconderò più nulla,te lo prometto"
Mi tese la mano...
Vuole che gliela stringo.
Facciamo questo gesto ogni volta che vogliamo prometterci qualcosa.
Ma questo gesto richiede che sia uno che l' altro si promettano qualcosa di vero.
Perciò io gli presi la mano e con tristezza ma anche con sincerità promisi:"Ed io ti prometto che ti guarderò le spalle".
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Nemici o amici?
RomanceQuesta è la storia di un gruppo di ragazzi,in particolare di una ragazza timida e riservata per via delle circostanze del passato,ma determinata a cambiare le cose. Lillian Davis bullizzata sin dalle elementari...classica ragazza bionda con gli occh...