Chiarimenti(parte due)

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POV's Lili
Siamo appena arrivati all'ospedale.
Venire qui senza i miei genitori è così liberatorio.
Niente 'fai questo o non fare quello':sto venendo da te nonna.
Jughead non appena parcheggiò la macchina disse:"ci rincontriamo qui...così poi ti accompagno a casa,va bene?"
"Va bene..."
Feci per scendere,quando all'improvviso:"stai giù!"
Disse lui facendomi accovacciare frettolosamente.
"Ma cosa-"
"Shhh!"
Mi zittii mettendomi una mano alla bocca.
Lasciandomi andare all'udito sentii il rumore di una macchina.
Da chi ci stiamo nascondendo?
Sentii sbattere gli sportelli della macchina.
Sono scese molte persone da quest'auto.
Guardai Jughaed:era preoccupato.
"Non perdiamo tempo...Stons deve essere ancora qui...non può essere andato lontano..."
"Ma signore...abbiamo già riferito al capo che suo fratello,conoscendolo sarà ormai lonta-"
"Bhe a me però mi è stato dato L'ordine di continuare a cercare qui....quindi non discutere e fai quello che ti ho detto!"
"Si signore..!"
Dopo di che li sentii dirigersi all ingresso dell'ospedale per poi non sentirli più definitivamente.
A quel punto Jughaed si alzò di poco per controllare la zona:mi tolse la mano dalla bocca.
"Io ecco no-"
Ma io mi alzai e senza lasciarlo parlare dissi:"cosa è appena successo?!
Chi erano quei tizi?e perché ti stanno cercando?!perchè no-"
"Oh ehy calmati!una domanda per volta!"
"Ok allora comincio con una domanda base....perché ti stanno cercando?"
"Non stanno cercando me..."
"Ma come?Stons è il tuo cognome e loro hanno-"
"Stanno cercando mio zio,il fratello di mio padre..."
Aggrottai la fronte e poi ragionandoci dissi:" è lui il parente che dovevi visitare...tuo zio...ma non capisco...perché lo stanno cercando...è perché tu ti sei nasco-"
"Senti perché non vai a fare quello per cui sei venuta eh?vai a visitare tua nonna..."
"Come puoi pretendere che io entro lì dentro facendo finta di non aver appena udito una conversazione alquanto compromettente?!"
"Perché neanche io so che sta succedendo!"
Gridò lui facendo regnare il silenzio.
Lo guardai non capendo...
Lui girò lo sguardo verso il finestrino e si toccò freneticamente i capelli.
È molto agitato...c'è qualcosa che non mi sta dicendo...
"Jughead ti prego...dimmi che cosa sta succedendo..."
"Io...io te L ho detto...non lo so...è tutto così confuso...ieri notte.."
Smise di parlare.
"Ieri notte cosa Jug?"
Lui girò la testa verso di me come a rispondermi:ma non lo fece.
"Bene vorrà dire che se non me lo dirai tu...lo chiederò agli uomini da cui ci siamo nascosti poco fa"
Misi la mano nella maniglia della porta :"No ferma!"
Ma lui mise la sua mano sulla mia,bloccando l'azione.
"Ti dirò tutto..."
Lui non lasciò la mia mano...ma la ritrasse assieme alla sua...come per avere una sicurezza che non sarei uscita.
Lui sospirò e cominciò a parlare:"verso le tre di notte...sentii mio padre parlare al telefono con qualcuno...all'inizio era tranquillo...ma più avanti andava la conversazione più lui si agitava...
Il soggetto della questione era proprio mio zio"
Sentendolo parlare di suo padre sentii nella sua voce qualcosa di diverso...come se...come se avesse paura di suo padre.
"Gli avevano comunicato che mio zio si era svegliato...dal coma...
Ma lui non ne fu felice...Anzi sembrava come se lo volesse rimandare in coma..."
"Scusami ma credo di essermi persa un passaggio...perché tuo padre vorrebbe morto tuo fratello..?"
Jughead sospirò:"tra i due ce dell'astio"
"Così tanto astio da voler rimandare il fratello in coma?"
"Non sarebbe la prima volta..."
La sua frase mi preoccupò...
Cosa intende dire?
Decisi di non domandargli nulla dato che dopo questa frase disse:"qualsiasi esso sia il rapporto che hanno ti assicuro che mi ha spaventato la conversazione che ha avuto mio padre con uno dei suoi uomini...
Ma la cosa strana è che...se davvero si è svegliato...perché nessuno all'ospedale ha avvertito?"
Effettivamente è strano...ma non volendolo fare agitare dissi:"Bhe forse perché è successo in tarda notte ed hanno dovuto svolgere un qualcosa per ristabilizzare tuo zio..."
"L'ho pensato pure io...perciò stamattina ho chiamato all'ospedale e..."
"E?"
"E mi hanno detto che mio zio non si è mai svegliato...ma la cosa strana è che quando ho chiesto di lui...sembrava come se quello che dicevano fosse recitato...come se.."
"Come se qualcuno gli avesse proibito di darti informazioni..."
"Esattamente..."
"Per questo sei qui...non per fare una visita.Ma per capire cosa sta succedendo..."
"Ma adesso sono bloccato...se gli uomini di mio padre mi vedessero lo andrebbero a dire a mio padre...e con lui non ho esattamente un buon rapporto...scoprirebbe che ho origliato la conversazione...e"
"Okok hai reso il concetto..."
Dissi mettendomi una mano alla testa...
Cavolo...mi lamento dei miei genitori...ma i suoi non sono da meno...
Perché i genitori ci nascondono le cose?
Jughaed un po' seccato disse:"perciò vai da tua nonna...io ti prometto che ti aspetto qui..."
Disse appoggiando il braccio fuori là finestrino della macchina,guardando perso un punto.
Non mi piace il fatto che debba aspettarmi in macchina e non mi piace il fatto che debba rimanere in dubbio perenne.
Perciò senza pensarci dissi:"Dimmi in che stanza"
Jughaed scuotendo la testa confuso chiese:"stanza?"
"Dimmi in che stanza si trova tuo zio"
Jughaed capendo dove volevo arrivare disse:"non se ne parla nemmeno...non ti permetterò di fare una missione all'agente segreto..."
"Darò solo un'occhiata alla stanza di tuo zio...giusto per toglierti il dubbio!"
"Nono cazzo tu non capisci...non siamo mica in un film!
Se quelli ti vedono...ti prenderanno di mira!"
"Parli come se tuo padre fosse il capo mafioso della situazione,quando in realtà è solo una persona che ha con se degli uomini che fanno ciò che dice!"
"E tu parli come se fossi l'eroina della situazione...!"
"Infatti io non sono un'eroina...ma sono una semplice ragazza che sta andando a trovare sua nonna..."
Jughead non replicò:buon segno,posso convincerlo.
"Non si accorgeranno mai di una come me..."
Jughead mi guardò ridendo:"che intendi esattamente quando dici che non noteranno mai una come te?"
"Emh beh...mj hai vista come sono conciata no?trucco quasi sbavato...capelli disordinati...insomma...passerò inosservata solo per questo.."
Dissi ridendo,ma lui non rise,ma mi guardò teneramente..
"Bhe io ti ho notata..."
Lo guardai per un po'...non capendo a cosa si riferisse....ma poi mi ricordai...
La notte all'ospedale...
Quando mi ero gravemente ferita le mani...
Istintivamente le guardai.
Coperte dai guanti nessuno si potrebbe mai immaginare cosa c'è sotto.
Abbassai la testa arrossendo,lo sentii ridere.
Poi tornò serio:"perché lo stai facendo?"
Gli risposi con la prima cosa che mi venne in mente:"perché ti devo un favore.."
"Più di un uno se è per questo!"
Esclamò ridendo e facendo ridere me.
Poi si fece di nuovo serio e disse:"dico sul serio...perché lo stai facendo?"
"dopo quello che ti ho fatto passare...è il minimo...non credi?"
Dissi facendolo accennare un sorriso .
Si morse il labbrò e sospirò:"si trova nella 212...secondo piano...prima porta...non puoi sbagliare.."
Gli sorrido,felice del fatto che mi stia mandando in missione.
Scesi dalla macchina e corsi dentro senza voltarmi.
Una volta dentro...mi comportai come a mio solito.
Andai verso la reception,la quale mi accolse una signora sulla quarantina...
Era assorta nel computer,quando notò la mia presenza.
Ma fino a quando non arrivai fece finta di non vedermi.
Arrivata al bancone dissi:"buongiorno signor-"
"Non vedi che sono occupata?aspetta che finisca ciò che sto facendo e poi ti degnerò del mio ascolto "
"O-ok.."
Wow questa donna si che ama il suo lavoro!
Sa davvero trattare bene con le persone!
Per fortuna però,pochi secondi dopo,ebbi la sua attenzione:"allora signorina,cosa posso fare per lei?"
"Bhe devo fare visita ad una paziente...mia nonna"
"Mi dica come si chiama lei è come si chiama Sua nonna"
"Rose Forrest è il nome della paziente."
Lei digitò qualcosa al computer poi sempre guardando il computer mi domandò:"chi la cerca?"
"Lilian Davis"
"Documento di riconoscimento"
Presi la mia carta di identità e gliela feci vedere...
Lei guardò pochi secondi e disse:"siccome L orario di visita sta per finire,a tempo solo mezz'ora "
"Va bene...camera 101 giusto?"
"Primo piano si"
Senza pensarci due volte andai verso l'ascensore.
Il mio piano è quello di passare un quarto d'ora veloce da mia nonna e poi prendere L'ascensore per andare al secondo piano.
Camera 101.
Eccomi qui nonna...
Entrai e la vidi...
Credo sia ancora in coma...
E silenziosamente mi sedetti vicino a lei...
E le presi la mano.
Cominciai a parlarle...cosciente del fatto che non mi potrà sentire:"Nonna Rose...spero che mi perdonerete per quello che vi ho fatto...non potevo lontanamente immaginare che la mia assenza potesse in qualche modo condizionare la vostra salute..."
La guardai e mi vennero in mente tutte le cose passate insieme.
Ricordo ancora quando litigavo con mia madre e lei,per tirarmi su il morale ,mi cantava la solita canzone...
Anche se era una ninna nanna...mi tranquillizzava...
Piansi per via della malinconia che mi stava avvolgendo...
Chiusi gli occhi lucidi..Ed appoggiando la testa alla sua pancia dissi:"perdonami nonna..."
Feci per singhiozzare...ma sentì una mano accarezzarmi i capelli.
Aprii gli occhi e...
Gli occhi di mia nonna...Sono aperti!
"Ti perdono cara..."
"Nonna!"
Mi alzai di scatto dalla sedia e scordandomi per un secondo della flebo attaccata al suo braccio la abbracciai.
Lei fece un gemito di dolore:"tesoro ti voglio bene anche io....ma mi stai facendo male..."
"Oh scusa!"
Mi staccai ma dopo due secondi la riabbracciai,stavolta facendo piu attenzione.
Lei rise per la foga dell'abbraccio.
"Oh cara!"
Mi staccai e stando in piedi con un sorriso a trentadue denti dissi:"perdonami e che sono cosi felice che ti sei finalmente ripresa dal coma!Torno subito!"
Mia nonna si è svegliata proprio quando sono venuta a trovarla.
È un miracolo!
Feci per uscire dalla porta ma la sua voce mi richiamò:"tesoro ma dove stai andando?"
Disse con quella voce da far intuire a chiunque il suo stato di malessere.
"Sto andando a chiamare il dottore!Lui saprá cosa fare,non appena gli dirò che ti sei appena svegliata!"
Feci per andare di nuovo,ma lei mi prese la mano:"tesoro...siediti un momento...non capisco...perché dovresti andare dal dottore?"
Sospirai con tenerezza.
Tenendo la sua mano mi sedetti e dissi:"è normale che sei confusa....il dottore ti dir-"
"Tesoro...no...non...non ti hanno detto nulla?"
"Detto cosa?"
"I tuoi genitori...non dirmi che non ti hanno detto nulla..."
La guardai confusa...
"Non...non mi hanno detto nulla....cosa avrebbero dovuto dirmi?"
Lei gettò la testa nel cuscino e sospirò.
"Nonna..."
Dissi richiamando la sua attenzione:"cosa mi avrebbero dovuto dire?"
Lei mi accarrezò la guancia e con fare tenero disse:"tesoro....io mi sono ripresa dal coma il giorno dopo che sono finita in ospedale..."
Smisi di sorridere.
Mi alzai di scatto:"ma che stai dicendo nonna?"
"Ti sto dicendo la verità nipotina mia..."
"Ma io...io non capisco.."
Dissi sedendomi di nuovo sulla sedia,rapita dai dubbi.
"Loro sapevano che mi sentivo in colpa per te...e non mi hanno detto la cosa che Mi avrebbe fatto stare mentalmente meglio!?"
Sono terribilmente ferita e confusa:perche farmi una cosa del genere....non pretendevo che me la lasciassero vedere...ma almeno comunicarmi il suo risveglio...
Perché?
Mia nonna,come se mi avesse letto nel pensiero disse:"ho provato ad avvisarti sin dal primo giorno...ma non c'era mai un istante in cui io e te fossimo sole..."
"Avvisarmi di cosa nonna?"
Lei mi prese la mano:"da quando te ne sei andata i tuoi genitori non erano piu gli stessi...litigavano sempre per un motivo che però non hanno mai voluto esprimere davanti a me o a tuo nonno".mi misi ad ascoltarla per bene.
"Un giorno stavo andando in biblioteca...mi ero seduta nella mia solita poltrona.
Quella dietro i tanti scaffali...te la ricordi vero?"
"Come dimenticarla...andavamo sempre li quando mi volevi raccontare una storia..."
Sorrisi ricordandomi quei momenti,poi continuò:" bene...fu li che ebbi la conferma che...tua madre nascondesse qualcosa"
"Perché cosa faceva di strano?"
"Bhe la cosa fu strana gia da se..."
La guardai confusa e lei mi rispose con fermezza:"tua madre detesta la bibleoteca...ci entra solo per fare un po di ordine"
"Bhe lo so questo,ma dove stai cercando di arrivare..?"
Lei mi guardo con tenerezza e prendendomi la mano si alzò a metà busto,facendo sforzo.
"Nonna fai piano...non fare troppi sforzi..."
Lei rise:"io sono una roccia...non preoccuparti..."
"Una roccia abbastanza molle"
Affermai facendola ridere,mi fa strano vederla qui.
Su un letto d'ospedale...lei è sempre stata una donna molto forte...se aveva un malessere non si metteva a letto neanche sotto torture.
Perciò...il fatto di vederla qui nel letto...mi fa avere paura.
Mia nonna come a sentire i miei pensieri allargò le braccia.
Ed io come una bambina impaurita mi ci rifugiai,appoggiando la mia testa sul suo petto.
"Oh dolce nipotina mia....ti attendono tanti pericoli...."
Dice mentre mi accarezza i capelli:"ma non devi farti scoraggiare...io so che puoi scoprire cosa la tua famiglia sta tentando di nasconderti..."
Pur essendo triste non potei non aggrottare la fronte per quella affermazione.
Mi misi dritta e la guardai:"nonna di che stai parlando?"
Fece per parlare ma improvvisamente si mise una mano nel petto e cominciò a lamentarsi.
"Nonna che cosa succede!?"  sentii il macchinario che indicava i battiti fare un suono e successivamente lei cominciò ad avere delle convulsioni.
Lei non rispose ed io presa dall'ansia mi alzai di corsa,buttando giù la sedia su cui ero seduta,e uscendo dalla stanza gridai aiuto alla prima persona che vidi.
Aprendo la porta mi trovai davanti una persona normale ma questo non importò:"vai a chiamare il dottore!"
La signora a cui mi stavo rivolgendo mi guardò con un aria confusa:"non stare lì a guardarmi!vada a chiamare il dottore la supplico!Mia nonna si sta sentendo male!"
Dopo una po' di strigliate la
Signora si mise a correre alla ricerca di aiuto ed io ritornai dentro.
"Nonna nonna!"
Mi inginocchiai e gli presi la mano:"il dottore sta arrivando resisti,resisti!"
Lei, come se mi avesse sentita mi strinse la mano e si girò verso di me, sempre in preda alle convulsioni:"l-la ch-chia-ve"
Balbettò con fare disturbato.
"La chiave cosa?!"
Chiesi agitandomi e con ormai gli occhi lucidi.
Lei,con la mano tremante,alzò il dito,puntandolo contro il mio collo.
Come per dargli conferma mi toccai il collo...
"T-tien-nila a-al si-sicur-o"
Non ebbi manco il tempo di chiedere a cosa si riferisse che entrarono alcuni medici che, senza chiedermi chi fossi, mi buttarono fuori.
Io,disperata, tentai di rientrare ma dei medici mi trattenerono fuori con le braccia.Come se fossi una criminale.
"Lasciatemi entra-"
"Ei!voi due"
Io e i medici maniacali...girammo la testa in direzione della voce e...
Jughead??
Perché è entrato!?
Lui vedendo di aver attirato l'attenzione dei due stolti corse verso di me esclamando:"lasciatela immediatamente!"
Poco prima che lui giungesse a me, loro mi lasciarono le braccia, ordinandomi di non entrare.
Per poi sparire anch'essi nella stanza di mia nonna.
Per un attimo guardai la porta della stanza con fare assorto.
Cosa voleva dirmi mia nonna di cosi importante da quasi strozzarsi durante le convulsioni?
Perché insiste col dire che sono in pericolo?e perché afferma che i miei genitori tengano un segreto?
A risvegliarmi dai miei pensieri fu il tocco di Jug,aveva poggiato una mano sulla mia spalla.
"Va tutto ben-"
Senza neanche fargli finire la frase mi girai di scatto e lo abbracciai.
Lui per un attimo fù sorpreso,ma senza pensarci troppo mi avvolse nelle sue braccia dicendo:"va tutto bene....ci sono io"
Pov's Jughead
"Va tutto bene...ci sono io"
Dissi confuso dal suo gesto.
Dopo pochi secondi la feci staccare e gli chiesi:"Va tutto bene blondy?"
Chiamandola con questo nomignolo...vidi sorgere un mini sorriso:"non mi va di parlarne...qui"
Disse facendomi intendere che me ne avrebbe parlato fuori dall'ospedale.
Alzai le mani per farle capire che non era obbligatorio dirmelo.
Ma lei ribadette la frase:"te lo dirò...ma fuori di qui..."
"Va bene Mi lady"
Lei accenno di nuovo un sorriso.
È evidente che il motivo del suo deprimente stato è sua nonna...
Chissà che le è successo.
Dalle mie indagini mentali Lili mi risvegliò domandandomi:"come hai fatto a entrare?"
"Bhe dalla porta d'ingresso..."
"Ma...ti avrebbero potuto vedere gli uomini di tuo padre...perché sei entr-"
"Bhe non mi hanno visto...non mi sono neanche registrato..."
Lei realizzò e disse:"Jughead è una follia!
Sei entrato di nascosto!
Se ti vedes-"
E proprio mentre che lei stava completando la frase...
Vidi gli uomini di mio padre spuntare da dietro l'angolo.
Senza avvisare Lili,le presi il braccio:"Jughead che sta-"
"Nascondiamoci!"
Non le diedi il tempo di porre la domanda che la buttai nella prima stanza che vidi.
Riuscimmo ad entrarci...ma per via delle fattezze della stanza...io e lei siamo attaccati.
Letteralmente.
E i nostri visi erano a pochi metri di distanza, perciò vidi il suo viso spaventato.
Nonostante la stanza fosse buia.
"Jughead ho paura..."
"Stai Tranquilla..."
"Come posso stare tranquilla...se siamo dentro ad una situazione del-"
"Shh stanno arrivando!"
Lili era appoggiata di schiena alla porta...
Io perciò avevo la visuale del corridoio...
Questo perché la porta aveva una mini finestra...che mi impediva di essere visto ma allo stesso tempo mi faceva vedere chi passava.
Perciò vidi gli uomini di mio padre fermarsi proprio davanti alla porta dove siamo noi...
Li vidi guardarsi intorno.. quando ad  un certo:"Cazzo!"
Esclamò,tirando un calcio dritta alla nostra porta.

Lili fece per urlare ma io trattenni il suo urlo mettendogli la mano in bocca.Posso sentire il suo corpo teso...
Con una mano la feci stare in silenzio,ma con l'altra la tranquillizzai con un semplice gesto: le misi i capelli dietro L'orecchio e gli sussurrai:"non ti accadrà niente...e se qualcuno oserà farti del male....dovranno passare su di me..."
Nell'udire le mie parole,I suoi occhi si rilassarono e di conseguenza anche tutto il resto.
Potevo benissimo nascondermi da solo...invece lo trascinata con me....che idiota!
"Mantieni la calma Sergio!"
"Calma!? dici che dovrei mantenere la calma in un momento del genere!?
Nono tu sei solo uno sporco seguace...
Per te è facile mantenere la calma!
Ma per me non lo è!"
Stava per aggiungere dell'altro,ma gli squillò il telefono.
Prese il telefono dalla tasca e nel vedere il mittente si congelò sul posto.
"È lui..."
Borbottò fra sé e sé e dopo un lungo sospiro portò il telefono all' orecchio:"capo..."
Non riesco a sentire cosa dice il mittente.
Ma sono abbastanza sicuro che sia mio padre.
"Non...non lo abbiamo trovato."
Silenzio.
"No- ecco..abbiamo cercato in tutto l'ospedale...ma di vostro fratello non c'è trac-"
Smise di parlare.
Annuiva e basta.
Quando lo vidi spalancare gli occhi.
"Vuole davvero questo?
Ma signore!questo va contro il suo codice d'onore! E in più non siamo ancora pronti per quello che vuole lei"
Si zittí nel sentire la risposta del mittente.
Sospiro e disse:"va bene...ci vediamo lì"
Fece un sospiro e rivolgendosi ai suoi uomini con aria affranta disse:"seguitemi...non abbiamo tempo da perdere....il signor Stons ci vuole vedere e non vuo-"
"Cosa sta succedendo?"
Disse uno degli uomini ribellandosi.
"Come prego?"
"Siamo stanchi di andare avanti e indietro senza sapere in che cosa ci stiamo immischiando!Vogliamo sapere che succede!"
Per un po' Sergio esitò,ma nel vedere disperato il suo compagno decise di parlare:"il signor Stons vuole attuare il piano....quel piano..."
Con una frase apparentemente senza oscuro significato....sembrò essere la peggior frase di sempre per gli uomini di Sergio.
Si scambiarono degli sguardi sicuri e minacciosi...e senza dirsi una parola scomparirono dalla mia visuale.
Nella loro complicità c'è stato qualcosa che mi ha inviato timore,qualcosa che mi ha fatto capire che questa faccenda è più grande di me.
Ma ormai.
Ci sono dentro.


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