XIV - Calamite

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Can you feel why you're in this
Can you feel it through
All of the windows
Inside this room
-Dusk Till Dawn, Zayn

Simone

"Tra quanto arrivi?" Ho detto aspettando che il mio amico rispondesse dall'altro capo del telefono.
"Mi dai cinque minuti? Ho finito adesso di litigare con Ally cazzo."
"Ne ho bisogno adesso." La voce non era la mia. Era quella di un ragazzo che aveva un bisogno disperato di scollegarsi dalla realtà.
"Aspettami sono qui." E un suono metallico mi fece capire che aveva riattaccato il telefono.

Dopo cinque minuti sentii suonare il campanello, strascinandomi dietro i miei stessi piedi andai ad aprire la porta.
Il ragazzo di fronte a me aveva il volto pallido, era sudato, ma sembrava felice.
"Ci sei?"
"Abbastanza. Vieni."

Senza dire niente Tom entrò andando diretto in camera mia. Ormai era una routine.
"Com'è oggi?" Mi chiede sedendosi sul letto.
"Sembra buona. Con quello che l'ho pagata." Mi avvicino alla felpa e prendo il sacchettino di plastica, contenente la sua dose.
Mi fa un ghigno e prende la bustina.
Si avvicina al comodino, e dopo i soliti passaggi vedo i suoi occhi brillare.

"Tu niente?"
"Scherzi? Non ce la facevo più ad aspettarti." Mi distolgo dal guardarlo e ripeto i suoi movimenti.
Un leggero bruciore alla narice mi percuote, dopo poco, mi sento la testa tra le nuvole.

"Corri scemo!" La mia sorellina scompare nel campo di grano.
"Dora dove sei?!" Le corro dietro.
Vedo delle manine spuntare, sta saltando.
"Piccola vieni qui!"
"Prendimi!"
Dopo poco la prendo da dietro e la sollevo mettendomela sulle spalle.
"Dobbiamo andare la cena è pronta."
"Cosa ha fatto la mamma?"
"Le pannocchie."
"NO!" Urlacchia "Corri Sammy!!"
E così feci. Corsi libero in quel campo con la mia sorellina che si reggeva a me. Se non era quello il paradiso, non riuscivo ad immaginare cosa migliore.

Emberly

Il sole è tramontato lasciando alcuni spruzzi di rosa tra il cielo celeste.
Ottobre sta finendo e l'aria autunnale mi riempie i polmoni ripulendo ormai i rimasugli dell'estate che non voglio ancora lasciare andare via.

Mio padre peggiora ogni giorno sempre di più, o forse sono io che me ne accorgo solo ora. Syd è tornata con Marco e sono contenta per lei, dopotutto quando partiremo anche lei perderà tutto.
Non ho ancora avuto il coraggio di dirlo ne ai ragazzi ne ad Ally.
Questi due mesi a scuola sono stati davvero belli e l'amicizia che ogni giorno sto approfondendo con Nicole mi aiuta ad affrontare le cose che cerco di dimenticare o più semplicemente, evitare.

Ally è parecchio assente, da quanto ho capito non sta passando un buon momento con Tom e allora non esce neanche più con noi.

"Ragazzina ci sei?"
"Si Austin dicevi?" Dall'altro capo del telefono Austin continua a parlare.
"Dicevo che alle 15.45 ci vediamo in centro."
"Oh si vero, ora devo andare ci vediamo dopo!"

Riattacco il telefono. Oggi 30 ottobre ho stabilito una giornata dell'amicizia con Austin. Si, l'idea è stata sua.

Matt l'ho sentito davvero poco non ne ho idea del motivo.
Cerco di essere indifferente a tutto ciò ma è difficile. Siamo passati dal sentirci ogni giorno al sentirci massimo una volta a settimana, tutto ciò è snervante.

Sento bussare alla porta così vado ad aprire.
"Emberly tieni." Syd mi porge un'altra busta.
"Cosa? ancora??" Dico spazientita.
"A quanto pare." Alza le spalle e se ne va.
Stringo la busta e la rilego insieme alle altre tre che mi sono arrivate nell'arco di un mese, un record per mia madre.

Non ti scordar di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora