XI - Io Di Più

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Spegni la luce e calmami

Emberly

La giornata -finalmente- finisce, e appena sento il suono della campanella mi alzo il più in fretta possibile e praticamente volo giù dalle scale.
Sto per varcare il cancello quando qualcuno mi chiama.
"Emberly." Mi fermo e mi giro cercando di capire da dove proviene la voce. Vedo in un angolino Ethan che mi sorride così deduco sia stato lui.

"Heeey." Dico.
"Ti propongo di uscire." Dice guardandomi sorridendo.
"Ah così a caso..." dico evidentemente sorpresa da questa situazione.
"Esatto." Tiene le mani strette alle cinghie dell'eastpack che ha sulle spalle.
Mi giro un attimo intorno e vedo dal cancello Elia ed Austin che ci fissano e intanto parlottano. Sorrido ad Austin ma lui rimane concentrato a parlare con Elia. Lui ha i pugni stretti lunghi i fianchi e il pomo d'Adamo fa su e giù molto velocemente, come se stesse prendendo lunghi respiri.

"Allora?" Riguardo Ethan che ha messo le mani in tasca.
"Ci sto." Dico facendo un lieve sorriso.
"Alle 16 qua va bene?"
"Va bene." Si avvicina e mi posa un bacio in guancia, lo saluto sorridendogli.

Faccio per andarmene quando vengo ancora interrotta, ma stavolta è Austin.
"Hey ragazzina."
"Hey Austin." Dico continuando a camminare.
"Che ti dice Parker?"
"Chi Ethan?"
"Eh si."
"Niente oggi usciamo." Si ferma e mi fermo anch'io rivolgendogli uno sguardo interrogativo e perplesso.
"Che c'è?"
"No niente sono solo sorpreso."
"Da...?"
"Non mi sembravi una tipa da Ethan." Dice con nonchalance.

"Beh potrei sorprenderti, ma comunque è un'uscita tra amici, tranquillo fratello maggiore." Inclino la testa verso sinistra e mi tira una spallata.
"Dai su mi preoccupo soltanto..."
"Non devi, ci vediamo." Gli do un bacio sul nasino all'insù e mi avvio verso casa.
"Chiamami appena torni a casa!!"
Faccio un pollice all'insù senza voltarmi e prendo il cellulare per chiamare Ally.

Dopo cinque squilli ancora non ha risposto così decido di buttare giù. Sono dalla fermata dell'autobus con Ed Sheeran che mi riempie le orecchie quando vedo da un albero una chioma bionda inconfondibile. Mi sto avvicinando quando vedo che è con un ragazzo e uno spinello in mano. Il ragazzo la tiene per i fianchi così evito di 'interrompere'.
Si arrabbierebbe soltanto.

Mi prometto di ricordarmi di richiamarla ancora e salgo sul bus.

Arrivo a casa in fretta, le strade erano desolate e un senso di tranquillità mi ha accompagnata fino adesso, quando vedo Elia fuori dalla porta di casa mia.

"Ora mi pedini?" Dico alzando gli occhi al cielo.
"Sei lenta...ci hai messo un sacco." Dice appoggiandosi alla porta.
"Vattene." Dico cercando di oltrepassarlo. Mi si piazza davanti coprendomi l'intera visuale.
"Esci con Ethan?" Dice guardandomi negli occhi senza far trasparire alcuna emozione.
"A quanto pare, ti interessi molto della mia vita."

"Viene anche qualcun altro?" Continua restando impassibile.
"Solo io e lui."
"Lo bacerai?"
"Hai finito con l'interrogatorio?" Dico incrociando le braccia.
"Ancora, te l'ho già detto che non si risponde a una domanda con una domanda."
"Tu smettila di farmi domande che mi mettono a disagio." Riesco a superarlo e lo spingo via, sto per aprire la porta quando parla ancora.

"Certo dimenticavo che sto parlando con l'Emberly che non sa reggere uno sguardo." Dice con tono provocante.
"Provochi Smith? Se ti interessa così tanto si, probabilmente lo bacerò, ne ho voglia adesso quindi direi che sfogherò il mio bisogno con lui più tardi." Dico riguardandolo negli occhi.
Il pomo rincomincia a muoversi come fuori scuola, e sento nel profondo di avergli suscitato una lieve gelosia che ovviamente cercherà di non dare a vedere.

Non ti scordar di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora