- ehi! - mi urlò la mia migliore amica appena risposi alla chiamata.
- ahi! Mi hai stonato il timpano! - dissi urlando anche io.
- sai che con me non funziona. - disse.
- io non metto mai gli auricolari. - continuò fiera di sé.
- ti odio. - le dissi scherzosamente.
Lei era Dalila. La mia migliore amica. Ci conoscevamo da quando eravamo piccoline, avevamo cinque anni entrambe.
Credo di non aver mai avuto un'amicizia così lunga e duratura nel tempo. Non abbiamo mai litigato, e se lo abbiamo fatto, era per cose futili.
Le volevo un bene dell'anima e non potevo desiderare amicizia più bella di quella.
- cosa mi racconti? - mi chiese. Sentii un rumore, probabilmente si era buttata sul letto, come faceva sempre, quando le stavo per raccontare qualcosa.
- bhe...nulla di che. Ho conosciuto due ragazzi. La femmina si chiama Emily, il ragazzo Dylan. - dissi sistemandomi sulla nuova sedia della mia camera.
- oh...e il ragazzo? Carino? - chiese e io immaginai stesse facendo una delle sue solite facce da pervertita.
- mhh...no. Non è il mio tipo, ma potrebbe essere il tuo. - dissi facendo una voce teatrale.
- oh, stai tranquilla che non lo incontrerò mai. - disse e sentii un pizzico di tristezza nella sua voce.
Sapevo che stava male per il fatto che non mi avrebbe più rivista se non per FaceTime o quando sarei tornata in Italia.
- dai, so che verrai a trovarmi. E poi, per le vacanze di Natale, io sarò lì. - dissi cercando di consolarla.
La sentii sospirare e i miei occhi si inumidirono. Tirai su col naso e respirai a fondo per impedire che iniziassi a piangere.
- e raccontami...com'è questo Dylan? - disse per cambiare discorso.
- bhe...è poco più alto di me, ha gli occhi verdi e i capelli neri.
- ammazza, oh! - disse gasata.
Risi e riportai il cellulare all'orecchio.
- da te come va invece? Cosa hanno detto gli altri?
- nulla, anche se c'è una cosa... - disse con musicalità.
- cosa? Non tenermi sulle spine. - dissi ansiosa.
- Pasquale...ha chiesto di te! - disse urlando le ultime parole.
Rimasi per qualche secondo immobile.
- Pasquale, quel Pasquale? - chiesi non riuscendo a connettere il cervello.
- sì! Quando sono uscita da scuola, lui mi si è avvicinato e mi ha detto che aveva saputo che te ne fossi andata.
- oh mio dio. - dissi non sapendo cos'altro dire.
Pasquale era il ragazzo che mi piaceva da qualche mese ormai. Eravamo semplici conoscenti, ma il fatto che lo vedessi quasi sempre perché veniva a prendere la sorella, mi aveva fatta prendere una bella cotta.
- perché queste cose accadono quando me ne vado? - dissi piagnucolando.
- oh, non ne ho idea. Sei perseguitata da una sfiga perenne. - mi disse scoppiando a ridere.
- ah ah. Che ridere. - dissi alzando gli occhi al cielo.
- che permalosa... - disse facendo finta di infastidirsi.
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those damn eyes.
FanfictionFinn Wolfhard, il ragazzo popolare della scuola. Chiara Smith, ragazza italo-americana appena trasferita. Cosa accadrà? Sta a voi scoprirlo. ----------------------- From chapter fourteen. - per cosa, Finn. Per cosa? - chiesi al limite della pazienz...