L'indomani mi svegliai in orario, ma mi alzai lo stesso di malavoglia dal mio letto caldo e morbido.
Mi vestii e feci colazione. Tornai in camera per prendere il mio zaino e mi fermai davanti lo specchio.
Il felpone lilla che avevo scelto mi arrivava alle coscie e sotto misi un pantaloncino nero. Le mie nike air force bianche completarono il tutto.
Scesi e mi avviai alla porta, quando mia mamma mi disse che la macchina non partiva.
- cosa? E come vado a scuola?
- non puoi chiedere a qualcuno un passaggio? - chiese lei mentre pigiava i tasti del suo telefono.
- mi ha appena chiamato tuo padre. Era andato a fare benzina, ma è rimasto bloccato lì.
- ma era nuova l'auto. Come è possibile?
- non lo so, Chiara. Per favore chiedi, altrimenti farai tardi.
Presi il mio cellulare dalla tasca posteriore del mio pantaloncino e chiamai Dylan, ma era già fuori scuola.
Chiamai Emily, ma era con Dylan.
Cazzo.
L'unica cosa che mi rimaneva da fare era correre per arrivare in tempo.
Uscii fuori con le mani nei capelli e iniziai a camminare, quando qualcuno mi sfrecciò accanto e si fermò subito dopo.
- principessa, un passaggio? - chiese scendendo dalla moto.
Aveva una BMW R1250RT. Era stupenda. Nera lucida.
Sgranai gli occhi.
- ma è bellissima... - dissi accarezzandole il sedile.
- già. Ti piacciono anche le moto?
- le amo! A Napoli ne avevo anche una mia, ma non potevamo portarla.
- sai guidarla?
- ovvio. Ti pare che la avevo e la guardavo solo?
- sali. - disse dandomi un casco rosso. Lui ne aveva uno blu.
Salii dietro di lui e, quando mi aggrappai bene alla sua vita, sfrecciò verso la scuola.
Quella sensazione di libertà mi era mancata. Sentire il vento che ti accarezza mentre sfrecci alla velocità della luce è una cosa bellissima, una delle mie sensazioni preferite.
Arrivammo a scuola che tutti erano ancora fuori e, quando scesi dalla moto, tutti gli occhi erano puntati su di noi.
- non avete mai visto una ragazza in moto? - chiesi dopo aver tolto il casco.
Alcuni sgranarono gli occhi, altri iniziarono a parlare sottovoce.
Mi si avvicinarono due ragazze.
- sei Chiara, giusto? Chiara Smith?
- ehm...sì, sono io. - risposi confusa.
- beh, ecco...noi ti vorremmo ringraziare per aver dato ad Addison una tirata di capelli. Ci ha sempre prese in giro. Davvero grazie. - dissero abbracciandomi.
Sorrisi.
- non preoccupatevi. Comunque...penso che Addison non ha colto la lezione. Mi dispiace.
- ti ringraziamo lo stesso. - dissero per poi andare via.
Mi si avvicinarono altre due ragazze.
Era la giornata delle confessioni?
- Chiara! Chiara! Grazie per aver risposto a quella creatina di Blake. - mi disse una delle due.
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those damn eyes.
FanfictionFinn Wolfhard, il ragazzo popolare della scuola. Chiara Smith, ragazza italo-americana appena trasferita. Cosa accadrà? Sta a voi scoprirlo. ----------------------- From chapter fourteen. - per cosa, Finn. Per cosa? - chiesi al limite della pazienz...