e l e v e n

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Mi trovavo nell'ufficio della preside, con al mio fianco Finn che mi faceva da supporto morale. C'erano anche Addison e Anderson.

- non preoccuparti... - mi sussurrava continuamente all'orecchio.

Poggiai la testa sul suo petto e lui avvolse un braccio attorno alle mie spalle.

Sentii la ragazza alla mia sinistra sbuffare e voltarsi verso l'altro ragazzo.

Entrò il preside e ci alzammo in piedi.

- sedetevi. - disse sedendosi sulla poltrona.

- allora...cosa vi è saltato in mente? - chiese severamente, ma era calmo.

- signorina Smith...lei è appena arrivata. È un mese che è nella nostra scuola, non pensavo che potesse arrivare a tanto.

Io abbassai la testa torturandomi le mani.

- per quanto riguarda voi, Wolfhard, Anderson e Blake, dato che avete precedenti, sarò costretto a punirvi più duramente.

Loro annuirono.

- per Smith, voglio che tu rimanga qui ogni giorno dopo scuola per altre due ore. Dopo avviseremo i suoi genitori.

- per quanto riguarda voi - disse più duramente - mi vedo costretto a farvi rimanere anche a voi per due ore in più ogni giorno, ma pulirete le aule.

Loro si guardarono e spalancarono gli occhi.

Addison stava per ribattere, ma il preside la fermò.

- anche per lei, signorina Blake. Nessuna eccezione.

- signore, per quanto durerà tutto? - chiesi con un filo di voce.

- penso fino a Natale. Avete due settimane per farmi cambiare opinione su di voi. E chiederò ai docenti di aggiornarmi sui vostri voti. Se non si alzeranno entro Natale, sarò costretto a sospendervi.

Annuimmo e uscimmo dall'ufficio.

- se crede che pulirò le aule, si sbaglia di grosso. - disse Addison starnacchaindo come un'oca.

Io e Finn ci guardammo e alzammo entrambi le sopracciglia.

Era una causa persa.

- chi la sente mia madre. E mio padre. - dissi massaggiandomi le tempie.

- vedrai che capiranno. Dirai la verità. Una ragazza ti ha iniziato a tirare i capelli e tu ti sei difesa. - disse fermandomi.

Annuii sconcertata.

- ehi...se non capiranno, sei invitata ad entrare nella mia, di finestra. - disse sorridendo.

Sorrisi anch'io.

- grazie, Finn. - dissi avvolgendogli la vita con le braccia.

Poggiai la testa nell'incavo tra la spalla e il collo e lui poggiò le sue mani sulla mia schiena.

Inspirai il suo profumo. Sapeva di menta.

- Smith! È arrivata sua madre. - mi disse la segretaria venendo verso di me.

- arrivo. - guardai Finn e seguii la donna.

- Chiara, ma cosa ti salta in mente! Mi hanno detto tutto. - disse mia mamma incrociando le braccia.

Mi portò in un angolino e iniziò di nuovo a parlare.

- cosa è successo?

- una ragazza mi ha insultata e mi ha iniziato a tirare i capelli, cosa dovevo fare? Dovevo lasciare che me li strappasse? Sai come sono fatta, sono paziente ma fino ad un certo punto.

those damn eyes.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora