s e v e n

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- cosa mi metto? - dissi spalancando l'armadio.

Domenica sera. Io e Emily eravamo in camera mia per scegliere cosa indossare.

Saremmo dovute andare ad una festa.

- questo. - disse indicando un vestito nero che non avevo mai indossato.

- beh...non mi sembra male. - dissi sfilandolo dalla gruccia.

Lo indossai con le mie dr. Martens e mi guardai allo specchio.

- bomba! - disse sorridendo.

Mi truccai come mio solito e mi piastrai i capelli, poi li raccolsi in una coda alta ben tirata.

Scendemmo le scale e mi ritrovai davanti l'ultima persona che avessi potuto immaginare essere nel mio salotto.

Ci guardammo negli occhi per qualche secondo poi andai verso mia mamma.

- cosa ci fa lui qui? - chiesi portandola in cucina.

- sono i nostri vicini. Conosci il ragazzo?

No, ci parlo solo di notte e mi ha vista praticamente nuda, ma no.

- si. Viene nella mia stessa scuola.

- bene. Dove stavi andando?

- ad una festa.

- la rimanderai. Tu rimani qui. Non facciamo brutte figure. - disse trascinandomi in salotto.

- no, io vado alla festa. - dissi durante il tragitto cucina-salone.

- mi spiace, signorina. Ho detto no.

- si.

- no.

- si. Io vado.

- non lo sognare nemmeno. Tu levo il cellulare.

- no, il telefono no.

- allora...

- e va bene. - dissi avvicinandomi alla mia amica.

- Emily, non posso venire. - le dissi abbassando lo sguardo.

- oh...rimango con te?

- no, vai. Non preoccuparti. - dissi abbozzando un sorriso e accompagnandola alla porta.

- mi racconterai tutto domani a scuola. - disse abbracciandomi e uscendo.

Tornai in salotto e andai vicino mia madre.

- lei è l'altra mia figlia. Chiara. - disse indicandomi.

Già, avevo dimenticato di dirvelo. Ho una sorella. Ha dieci anni e si chiama Giorgia.

È il mio opposto. In tutti i sensi. Sia esteticamente che caratterialmente.

Io ho gli occhi azzurri, i capelli castani e ricci. Lei ha gli occhi marroni e i capelli mori e lisci.

Io sono pigra, svogliata e timida. Lei è ordinata, servizievole e solare.

Il sole e la luna.

Sorrisi ai genitori di Finn e tesi loro la mano.

Dopo un po', ci dividemmo. Gli uomini andarono in giardino a discutere di non so cosa, le donne in cucina a parlare delle comodità che si trovavano in giro. La lavanderia, il supermercato, il centro commerciale...

- Finn, già conosci Chiara? - gli chiese mia madre.

In quel momento l'avrei voluta uccidere.

those damn eyes.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora