s i x

2.1K 82 43
                                    

- amore. Sveglia. Sono le undici. - mi disse mia mamma scuotendomi leggermente.

- ma che giorno è? - chiesi incosciente.

- sabato. Non c'è scuola. - disse con un sorriso dolce sul volto.

Mi tirai su mettendomi a sedere. Stirati le braccia e sbadigliai.

- non ho fame. - dissi.

- d'accordo, allora mangeremo prima. - disse uscendo dalla camera.

Mi alzai ed andai verso il bagno facendo la mia solita routine.

Quando tornai in camera, andai vicino la finestra.

Lo vidi seduto come due sere prima.

Quando lui si voltò nella mia direzione, feci finta di sistemare le tende.

- non so te, ma credo che quelle tende siano a posto. - mi disse.

- ma buongiorno. - dissi sarcastica.

- so che mi spiavi. Ti riconosco dai capelli.

- non è colpa mia se ho i capelli voluminosi. - dissi sulla difensiva.

Incrociai le braccia e feci una faccia imbronciata.

- oh, che permalosa... - disse alzando un sopracciglio.

Mi sedetti come lui. Le mie gambe nude a contatto con l'aria, tremarono leggermente.

I miei piedi scalzi erano nel vuoto.

Lo beccai a guardarmi le cosce. Tossii.

Lui portò lo sguardo al mio viso.

Lo vidi arrossire per una frazione di secondo, ma poi tornò lo stesso di prima.

Il mio telefono iniziò a squillare. Andai a prenderlo sul comodino e, quando lessi il nome di Dalila, sorrisi.

- ehi. - le dissi raggiante.

- ehi. - mi disse lei sbadigliando.

- cosa fai? - le chiesi sedendomi sul letto.

- nulla. Mi sono appena svegliata dal mio sonnellino. Dopo esco con Francesca. Tu?

- nien-

- che fai, mi abbandoni? - disse lui.

- ma chi è? - mi chiese lei guardandomi male.

Sbuffai e andai verso di lui.

- sto parlando con la mia migliore amica. Ti sarei grata di non parlare.

Guardai lo schermo. Aveva attaccato.

- cosa c'è? - chiese lui divertito.

- ha attaccato... - dissi stranita.

- beh...evidentemente si annoia a sentirti sempre parlare.

- spiritoso. - dissi sorridendo falsamente a labbra strette e chiudendo violentemente le tende.

Richiamai la mia migliore amica, che rispose subito.

- cosa diavolo hai fatto? - le chiesi.

- stavi con Finn. Dovevo lasciarti stare. Da quando viene a casa tua? - mi chiese.

- da mai. Stava affacciato alla finestra.

- sono così vicine?

- esatto. L'ho praticamente dentro casa. - dissi roteando gli occhi.

————————

Una bollicina scoppiò al contatto con le mie dita.

Presi un bel po' di schiuma tra le mani e soffiai.

those damn eyes.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora