꧁꧂
ㅡJungkook's POVㅡ
È sera. Sono passate un paio di giorni da quando abbiamo deciso di interrompere qualsiasi cosa stesse per nascere tra di noi. Abbiamo capito che non ne vale la pena di rischiare l'amicizia che ci lega per creare qualcos'altro.
Stavamo già litigando per delle cose stupide... e non eravamo nemmeno una coppia.
Stiamo cercando si goderci gli ultimi giorni di vacanza normalmente, come prima. Lui adesso sta meglio, non pensa più spesso ai genitori, o così sembra. Ma almeno non lo sento piangere di nascosto come faceva prima e questo vale più di qualsiasi altra cosa.
L'atmosfera era strana tra di noi nei primi giorni, eravamo entrambi cauti su come comportarci e cosa dire. Evitiamo anche di farci vedere nudi tra di noi... è rimasta una tensione di desiderio, ci vorrà un po' prima che scompaia completamente.
Adesso siamo più rilassati, ma capita che ci scambiamo qualche sguardo. Uno sguardo che interpretiamo in un solo modo: e se provassimo di nuovo?
Come quello che ci stiamo scambiando ora mentre camminiamo.
No, non possiamo farlo, lo sa anche lui.
Lui distoglie lo sguardo sorridendo flebilmente, come se avesse sentito i miei pensieri.
Abbiamo scalato una montagna insieme per scattare delle foto del paesaggio, il sole sta tramontando e la quiete del bosco ci rilassa l'anima.
《Ci facciamo una foto per ricordare questa nostra storia estiva?》gli chiedo.
《Sì, ma nel mio modo.》lo guardo confuso.
Toglie dal collo la sua fotocamera, lo maneggia per un po' e lo appoggia su un piano, lasciandolo in piedi con l'obiettivo verso di noi.
《Sta facendo un video, ci mettiamo in posa e poi faremo lo screenshot del video.》
《Wah, sei geniale.》
Lui mi sorride compiaciuto. Ci mettiamo in posa con le spalle verso la fotocamera e prendo la mia di fotocamera e fingo di fare delle foto al tramonto, Taehyung fa lo stesso però con il suo telefono e fa una foto a noi.
Come finiamo guardiamo il video e lui cattura un paio di screenshot. La migliore è una che cattura la luce del cielo, un celeste che sta diventando blu, l'arancione del sole si sfuma perfettamente in mezzo quei colori scuri.
Il sole sta scomprendo piano, è il secondo tramonto che vediamo insieme. Le cose sono cambiate tantissimo tra di noi da quella volta, lì ci eravamo solo baciati, anzi lui mi aveva baciato.
Con la coda dell'occhio vedo Taehyung alzare il viso al cielo, mi giro per osservarlo. Lui guarda il cielo che sta diventando stellato e dopo chiude gli occhi.
《Cosa ti passa per la testa?》Chiedo.
Prende un grosso respiro dal naso, che trema un po'.
Ritorna con il viso verso giù, il suo sguardo vaga per il panorama.
《Ho paura.》
《Di cosa?》
Prima di rispondere, agita le dita sulla pietra.《Di tornare. Appena metterò piede a casa, tutto tornerà come prima.》
Tiene la testa abbassata.
《Tutti i ricordi e la negatività torneranno e io non potrò farci nulla.》
《Invece sì, ci sono io e sarò sempre la tua bussola, hyung.》
Mi sorride debolmente, è grato delle mie parole. Non pensavo di ripeterle mai, ma mi sono uscite senza pensarci due volte, perché è la verità. Non siamo amanti, ma sono suo amico e non lo mollerò mai nel momento del bisogno.
Cala il silenzio tra noi due. Non quello imbarazzante ma uno gravedole, di quelli dove ognuno pensa a cosa profonde della propria vita.
《Non voglio tornare.》la sua voce si spezza.
《Nemmeno io.》sbuffo.
《Andiamo a fare una passaggiata?》
Annuisco. Il mio sguardo cade sulla sua mano, me la sta porgendo per camminare insieme. La prendo e ci addentriamo nel bosco, camminiamo su un sentiero che non avevo mai visto, non sembra che venga percorso spesso da qualcuno.
È così silenzioso, si sentono solo gli uccellini sugli alberi che fischiettando, prima di dormire. Sembra stiano cantando la melodia del mio cuore. Stanno portando alla realtà i miei sentimenti del momento.
Ad un certo punto Taehyung si blocca, molla la mia mano e fissa un punto, dopodiché prende la sua fotocamera, si avvicina nella zona che stava fissando e fa qualche scatto. Seguo con lo sguardo il centro del suo interesse.
Sta fotografando una piazzola aperta in mezzo a degli albero, al centro c'è un grosso ceppo di un albero probabilmente centenario che è stato buttato giù. È così grande che ci si potrebbe dormire sopra in tre almeno. È un peccato che sia stato eliminato dall'umano, ma il suo ceppo continua a vivere, se non per sé e le sue foglie, vive per gli altri, dando un rifugio ai piccoli animali, altre piante e ai funghi che vi crescono sopra. Da un senso di immortalità.
Alzo lo sguardo verso gli altri alberi che dominano questo bosco. Le foglie seguono il verso che il vento li impone. È affascinante vedere come la natura cambia, non è mai lo stesso.
Un po' come noi umani. Cambiamo, ci evolviamo, apprendiamo dai nostri errori e dalle persone che ci circondano. Ma è importante capire cosa si vuole veramente nella propria vita e io ero confuso per tutto questo tempo. Dicevo di volere lui. Ne ero convinto, anzi ne sono convinto.
Se lui è una bussola rotta che ha perso la sua direzione, io sono il suo capitano disperso in una nave, in cerca della sua bussola.
Alla fine, si trova sempre il posto a cui si appartiene e io appartengo qui con lui ora.
《Ripenso sempre a quello che saremo potuti essere.》
La sua voce mi porta bruscamente alla realtà, così tanto che mi sembra che dalla mia testa escano tutti i pensieri che ho avuto fin ad ora e che siano tangibili da lui.
《Cosa vorresti che fossimo ora?》sono curioso, voglio sapere cosa ne pensa, anche se ho un po' paura della risposta.
Sorride buffamente, quel tipo di sorriso che dice: "davvero non lo immagini?".
《Questo.》
So quello che sta per fare, il suo corpo si gira verso di me e la sua mano prende il mio viso, le sue labbra si appoggiano sulle mie. Per un bacio così dolce che fa rabbrividire la mia schiena.
Dovrei respingerlo? Ma in realtà non voglio. Afferro la sua nuca per spingerlo verso di me e approfondire il bacio, attaccando i nostri corpi.
Ci stacchiamo un attimo per guardarci negli occhi, mi accarezza il viso e appoggia la sua fronte sulla mia. Chiudiamo gli occhi, i nostri respiri sono in sincrono, il suo pollice continua ad accarezzarmi la pelle.
《Va bene se ci facciamo del male, ne vale la pena, questo.》indica me e lui.《Ne vale davvero la pena, Gukk.》
《Lo pensi davvero, hyung?》il mio cuore sta battendo come un matto.
《Non importa dove ci porta, godiamoci il momento, lasciamo che la nave in alto mare prenda il largo e navighi dove vuole. Noi siamo su quella nave, non me ne fotte più se le nostre bussole non funzionano.》
Le sue parole mi colpiscono dritto al cuore. È come se avesse veramente sentito i miei pensieri di poco fa.
Non gli rispondo, ma faccio riscontrare le nostre labbra. Lui sorride sulle mie labbra, ha capito la mia risposta.
《I tuoi non ci sono, proseguiamo tutto nella casetta?》
Ma se fosse tutto un errore?
꧁꧂
STAI LEGGENDO
"𝚜𝚊𝚛𝚘̀ 𝚕𝚊 𝚝𝚞𝚊 𝚋𝚞𝚜𝚜𝚘𝚕𝚊." ➳ 𝚃𝚊𝚎𝚔𝚘𝚘𝚔 🔞
FanfictionUna Storia Estiva. Spin-off di "Just Sex, right?". (Puoi leggerlo anche senza aver letto quel libro prima.) ꧁꧂ C'è qualcosa in ognuno di noi che ci guida e ci orienta nella vita. Una bussola interiore che ci...