Lui mi guarda scocciato.
In una situazione normale il suo viso perfetto mi metterebbe timore ma in questo momento è adorabile."Si può sapere che vuoi?!" dice strattonandomi via e alzando le braccia al cielo in maniera esasperata. Mi allontano da lui ma non dal suo sguardo.
"Voglio la verità, te l'ho già detto" dico incrociando le braccia
"Ah, quindi ti interessa?" mi guarda in modo divertito, si diverte a prendermi in giro.
"No, voglio solo essere lasciata in pace. Sono arrivata qui e tu e i tuoi amici mi avete presa di mira senza motivo! Se il tuo scopo era trovare una verginella da umiliare e su cui sfogarti te la porto io, a patto che mi lasci in pace!" inizio ad urlare, lui mi guarda annoiato, mi fa innervosire e quindi continuo
"Sono in questo cazzo di posto da due giorni e Vittoria e Francesca mi stanno massacrando! Quelle sono pronte a tutto, sono senza limiti e pericolose, non voglio avere a che fare con loro e con nessuno di voi!" dico calmandomi e avvicinandomi piano.
Lui per tutta risposta china il capo di lato in modo divertito e alza lo sguardo verso di me
"Ah davvero? Beh se tu vuoi stare lontana da noi non mi sembra che sia lo stesso per la tua amichetta, il cazzo di Simone mi sembra lo stia apprezzando" dice ridendo e strafottente.Ma come può essere così stronzo?!
A quelle parole perdo completamente le staffe, lo prendo per la maglietta e lo avvicino a me. I nostri visi sono a due centimetri di distanza e i nostri nasi si sfiorano
"Ascolta, finisci questo giochino subito. A me puoi fare quello che vuoi, ma se tu o Simone toccate Daria con un solo dito, o se la usate solo per un vostro sporco tornaconto vi giuro che..."
"Che cosa?" dice guardandomi.
I suoi occhi mi filtrano completamente, sono scuri e luminosi, mi scrutano divertiti con aria di sfida.
Rimango in silenzio a fissarli e mi dimentico di tutto il resto.Ecco, di nuovo. Ha vinto lui un'altra volta.
Dopo un minuto di totale silenzio, lui alza gli occhi verso di me
"Cioccolatino sii sincera, hai paura di ciò che potrebbero farti gli altri o di ciò che potrei fare io?"
Il suo tono di voce ora è stranamente dolce, e immediatamente il gioco è fatto: è bastata la sua voce per farmi sbollire completamente la rabbia e farmi dimenticare tutto ciò che mi ha fatto.
Non rispondo e lui mi guarda"Ascolta, non so come e non so il perché, ma non riesco a starti lontano"
A quelle parole il mio cuore perde un battito e sobbalzo.
Me lo sento, so che è soltanto un suo piano per distruggermi, so che mi sta mentendo, dovrei ridergli in faccia e cacciarlo dalla stanza, ma non lo faccio. So che mi mente, ma devo sentire cosa ha da dirmi.
Si guarda le mani, alza gli occhi al cielo e poi guarda di nuovo in basso, come se potesse rimandare il discorso, ma poi inizia a parlare"Dalla prima volta che ti ho vista ho capito subito che eri una persona fragile e facilmente impressionabile. Provi a essere forte ma sei ancora una bambina, ingenua e ancora troppo romantica. Fin da subito mi sono divertito a giocare e a farti stare male, e quando mi guardavi capivo che il motivo di quella sofferenza ero io."
No, non ancora ti prego.
"Ogni volta che Fra ti vedeva si innervosiva e io mi sentivo quasi bene. Non me n'è mai fregato un cazzo di lei, solo del suo corpo; ma vedere una ragazza così forte scaraventarsi contro una ragazza come te...mi divertiva. Ogni volta provavo a trovare nuovi modi per infastidirti, ma ti confesso che quando mi hai raccontato dell'anello un po' mi è dispiaciuto per te" dice guardando il mio anello e poi continua:
"Ma sappi che anche in quel momento la tua debolezza mi faceva sorridere. Non ti aspettare niente da me, non sarò io la tua ancora di salvezza, rispetto il tuo segreto è non lo dirò in giro ma non avere nessun tipo di aspettativa su uno come me. La verità è questa, la volevi e l'hai avuta" conclude ed esce dalla stanza lasciandomi sola.
Me lo sarei dovuta aspettare, ma che cazzo mi era saltato in mente? Che fosse rimasto in camera per abbracciarmi e consolarmi? Che fosse rimasto qui per me?..
Aveva ragione: per quanto mi facesse male io ero diversa, ero lasciata sola dai miei genitori, dalle persone che pensavo ci tenessero a me. Per quanto mi sforzassi di sembrare normale ormai non ero più una persona, ero una maschera. Avevo annullato la mia persona per per piacere agli altri, ma più il giudizio altrui diventava forte, più il mio non valeva niente.
Mi ero persa, la mia maschera costruita negli anni mi aveva completamente chiuso gli occhi e annullato il viso.
E ora per l'ennesima volta mi è stato sbattuto in faccia.Chiudo gli occhi e scoppio a piangere, odio farlo e soprattutto per un motivo del genere; ma in questo momento è l'unica cosa che riesco a fare.
Odio la mia fragilità e odio i lividi invisibili che ancora dopo tanti anni continuano a sanguinare.
Mi asciugo le lacrime e scendo a cercare l'unica persona che in questo momento mi potrebbe fare stare meglio: Daria.Esco e corro via dalla gente che sta scendendo per andare a pranzo, ora vorrei solo scomparire agli occhi altrui.
Arrivo all'ultimo piano,quello dove non c'è mai nessuno, e in lontananza vedo Daria; ma non è sola. Sta parlando con un ragazzo, ma quel ragazzo non è Simone.
Socchiudo gli occhi per vederci chiaro, chiacchierano molto animatamente sfiorandosi e ridendo.
Perché sono venuti a parlare in un posto così isolato?
Mi avvicino ancora un po' sperando che non mi vedano e vedo meglio il ragazzo, è veramente molto bello, alto, biondo e con gli occhi azzurri.
Me ne vado in silenzio, indagherò dopo ora non voglio disturbargli.
Vado in bagno per sciacquare il viso e calmarmi, ma dopo essermi sollevata dal lavandino vedo allo specchio una figura dietro di me: Francesca.
Mi guarda minacciosa a braccia conserte e si avvicina lentamente e si piazza a un metro da me"Che ci facevi sola in camera con Jacopo?"

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Dimmi che ci credi anche tu
ChickLitMartina Grippa ne ha viste veramente troppo per averne 14 anni, una volta arrivata al liceo vuole solo lasciarsi alle spalle il passato e ricominciare da 0. Ma incontrerà un Jacopo Aveta che piano piano farà crollare la sua corazza che si è costruit...