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Non ho nemmeno il coraggio di guardare ma da quello che sento la lotta è piuttosto accesa.
Margherita è molto forte e ovviamente si difende ma loro sono in due e in questo momento sono incazzate come bestie.

"Fermatevi cazzo, così la ammazzate!" urla Daria spingendole via e loro si calmano un attimo.

Tutta quanta la mensa si è radunata per godersi lo spettacolo ridendo, sono di nuovo nella stessa situazione di merda. Sono stufa cazzo di essere sotto gli occhi di tutti.

Margherita non riesce ad alzarsi quindi la preside chiama un ambulanza e con una faccia furibonda chiama Vittoria e Francesca in presidenza.

Io e Daria siamo preoccupatissime e corriamo in ospedale anche noi.

Arrivate in ospedale ci precipitiamo davanti al bancone.

"Cazzo scusi il disturbo, abbiamo bisogno di un informazione. Ci serve il numero della stanza di Margherita Salvo la prego è importante!" la scongiuro col fiatone.

"Mi spiace ragazze ma la signorina Salvo al momento non può ricevere visite. È in uno stato di coma controllato e i medici sanno poco delle sue condizioni attuali.
Non voglio spaventarvi ma potreste non rivedere più la vostra amica."
Risponde malinconica la dottoressa.

Daria scoppia a piangere mentre io sento il mondo crollarmi addosso.
Cazzo, cazzo, cazzo NO! NON PUÒ ESSERE!

In un nano secondo mi passa via tutto il dolore e mi monta su la furia: le colpevoli sono quelle due e la pagheranno. Questa volta hanno oltrepassato il limite.

Mi dirigo verso l'uscita dell'ospedale correndo con la rabbia che mi ribolle dentro il corpo.
In questo momento riesco solo a pensare al fatto che Marghe è in coma e sto fantasticando in quale modo potrei spaccare la faccia a quelle sue sgualdrine.

Nel mentre cammino un ragazzo mi viene addosso e io, per la rabbia, senza nemmeno guardare chi è gli mollo uno schiaffo.

Il ragazzo si volta, mi prende, mi sbatte al muro e mi prende per i polsi. Mi guarda negli occhi con aria infuriata e lo riconosco: Aveta.

Oh cazzo

"Non farlo mai più o la pagherai" mi dice lui a un centimetro dalla mia faccia.

"S-s-scusa, non sapevo fossi tu..." dico quasi sussurrando.

Mi stacco da lui e, forse dalla frustrazione o forse dalla paura, scoppio a piangere.

Si, mi metto a piangere come una cretina davanti a lui. Mi prenderà per scema e io mi sentirò ancora peggio.

Mi aspetto che si metta a ridere, che mi prenda in giro o che mi picchi a sangue per vendicarsi dello schiaffo.
Invece la sua reazione è completamente diversa: mi guarda quasi dispiaciuto e mi abbraccia.

"Ehi, tutto bene?" dice appoggiandosi alla mia testa e abbracciandomi dai fianchi. Dio quanto amo la sua voce.

"No, cazzo no. È tutto una merda: Marghe è in coma ed è tutta colpa mia. Non avrei dovuto mettermi contro a quelle due, cazzo Jacopo sono delle streghe." singhiozzo tra le sue braccia.

Mi sento stupida, ma in questo momento non mi importa. Sto così bene tra le sue forti braccia.

"Non ti preoccupare, andrà tutto bene. Sono venuto qua perché volevo proporti una cosa." dice staccandosi da me.

Mi asciugo le lacrime con la manica del maglioncino e mi sistemo i capelli.

"Che proposta?" chiedo fin troppo incuriosita.

"Beh ecco...i miei zii hanno un enorme villa ai Caraibi e staranno via per una settimana. Hanno detto che posso fare quello che voglio: organizzare feste, portare amici..." dice quasi imbarazzato.

Aveta imbarazzato?
Si! Posso giurare di averlo visto arrossire.
Ripigliati

"Ecco mi chiedevo se ti andasse di venire a starci con me. Per una volta nella vita non ho voglia di feste e Simo ha altro da fare..." conclude grattandosi dietro la testa a disagio.

Non ci posso credere...Aveta mi sta invitando con lui per una vacanza ai Caraibi.

"Se non ti va fa niente" aggiunge subito vedendomi stupito.

"No no, certo che mi va!" gli dico sorridendo senza nemmeno accorgermene.
Subito lo vedo sorridere sollevato e sospira.

"Bene, non ci speravo. Ti accompagno a  casa a fare la valigia, ma fai in fretta. Il volo è tra un ora."

"D'accordo" dico avviandomi con lui alla sua macchina.

Adoro
Si ma Marghe è in ospedale in coma e io non potrò esserci per lei...
Sti cazzi, Aveta è più importante.

Saliamo in auto e, grazie alla guida poco sicura di Jacopo, in dieci minuti siamo a casa.
Scendo della macchina e corro in casa, prendo la valigia dall armadio e la riempio con in primi vestiti che trovo, vado in bagno e prendo le ultime cose che mi servono e metto anche queste nella valigia.

Scendo con il mio bagaglio e torno in macchina sorridendogli, ma lo vedo concentrato sulla strada stringendo il volante con sguardo cupo.

Ma che ha ora?
Tesoro stiamo parlando di Jacopo Aveta: cambia umore più spesso lui di te col ciclo.
Effettivamente
Daje su

Sbuffo e guardo fuori dal finestrino, spero vada tutto bene stavolta; anche se quando si parla di lui è tutto così complicato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 20, 2020 ⏰

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