Uno

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"Ma ti vuoi muovere?!"
Urlava una voce a me purtroppo ben nota.
"Ti costa tanto aspettare cinque minuti?!"
Gli urlai a mia volta mentre mi infilavo i pantaloni velocemente.
"Se fossero davvero cinque minuti,no!Ma per te cinque minuti equivalgono a due ore!"
Sbraitò dopo, facendomi sbuffare.
Andiamo d'accordo no?
Mi infilai la maglietta e poi le scarpe.
Mi pettinai i capelli, cercando di non farli sembrare un cespuglio.
Mi misi un po' di trucco, ma non troppo.
Mi guardai allo specchio facendo una piroetta,non ero per niente male.
Che poi non ero neanche vestita così bene, rispetto ad altre volte:indossavo semplicemente un paio di jeans chiari a vita alta, una camicia fucsia smanicata e delle Air Force bianche.
"Muoviti cazzo!"
Urlò un'ultima volta tirando un pugno alla porta facendomi sobbalzare dallo stupore.
Presi la borsa e ci misi dentro il portafoglio, il cellulare e le chiavi di casa.Presi gli occhiali da sole e me li misi sulla testa.
Girai la chiave nella serratura e aprii la porta.
Lo vidi appoggiato al muro con le braccia incrociate.
Feci una smorfia alla sua vista mentre lui mi sorrise.
"Ce l'hai fatta."
Mi disse dopo.
Alzai gli occhi al cielo e scesi le scale seguita a ruota da lui.
All'improvviso pestai un qualcosa che fece un verso acuto.
"È solo uno dei giochi del tuo cane."
Mi disse lui raccogliendolo da terra mettendolo dentro la cuccia di Bella.
"Lo so"
Risposi io continuando a camminare verso la cucina.
"Simpatica oggi,eh principessa?"
Cercai di ignorarlo,aprendo il frigo e tirando fuori una bottiglietta d'acqua naturale.
"Ne vuoi una?"
Dissi girandomi dalla sua parte tenendo in mano la mia bottiglietta d'acqua.
Lui mi prese la bottiglietta dalle mani per poi aprirla e berci.
"Ti basta come risposta?"
Disse sorridendo.
Gliela strappai dalle mani e la riposi nella mia borsa.
E no,non mi fa schifo bere dalla stessa bottiglietta da cui ha bevuto lui.
D'altronde ci conosciamo da praticamente prima che nascessimo.
Presi un'altra bottiglia dal frigo e gliela porsi.
Fatto questo uscimmo di casa,io con la mia solita eleganza e raffinatezza e lui bhe... si più o meno come me.
Arrivammo davanti alla macchina e lui mi aprì la portiera per poi spostarsi di lato.
"Ma che gentile."
Dissi ironicamente sedendomi sul sedile anteriore della limousine.
Lui chiuse la portiera e aprì quella dall'altra parte,sedendosi affianco a me.
In pochi minuti arrivammo davanti alla nuova scuola.
Vidi la mia portiera aprirsi e sobbalzai nel vedere chi l'aveva aperta.
Mi girai e vidi che effettivamente il posto affianco a me era vuoto.

Che stupida.
Pensi battendomi una mano sulla fronte mentalmente.

Mi porse la mano e appena l'afferrai mi aiutò gentilmente ad uscire dall'auto.

Strano. Avrà bisogno di qualcosa.
Pensai con nonchalance.

Vidi che tutti ci guardavano.
Forse non è stata proprio una buona idea venire alla scuola pubblica.
Sentii qualcosa toccarmi la mano per poi afferrarla e stringerla a sé.
Abbassai lo sguardo e vidi che Duncan mi stava stringendo la mano.

Non eravamo buoni amici,anzi quasi per niente, e io non riuscivo a capire perché mi aveva preso la mano stringendola in quel modo.

"Pronta?"
Mi chiese stringendo ulteriormente la presa sulla mia mano.

Presi un respiro profondo e annuii.
Mettendo un piede davanti all'altro camminammo in mezzo alla folla fino ad arrivare dentro alla scuola.
Staccò la sua mano dalla mia e mi sorrise.
"Che ne pensi?"
Mi chiese dopo.
"È un luogo così primitivo!"
Dissi alzando gli occhi al cielo.
"Non dico che non mi piaccia....ma è tutti così scordinato!Il colore dei muri,quello degli armadietti, quello dei pavimenti e quello delle porte!"
Dissi incrociando le braccia al petto.
"Ed ecco che ritorna la solita perfettina."
Disse lui procurandosi un'occhiataccia da parte mia,che in tutta risposta ricevette un sorriso.
Sentii il telefono vibrare e qualche secondo dopo anche il suo emise lo stesso suono.
Inserii la password ed entrai in WhatsApp.

Ciao amore come ti trovi
nella nuova scuola?

Non ho ancora conosciuto
nessuno,siamo appena entrati.

Va bene tesoro ci sentiamo dopo allora.

Ciao mamma ti voglio bene.

Anch'io amore.

Detto questo spensi il telefono e lo rimisi nella borsa.
Vidi anche lui fare le mie stesse azioni,solo che lui mise il telefono in tasca.

"Era tua madre?"
Mi chiese subito dopo che chiusi la borsa.
"Si,tu?"
Gli chiesi io incrociando le braccia al petto.
"Pure."
Detto questo suonò la campanella.
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Riflessi dell'autore
Ciao a tutti!
Questa è la mia nuova storia,ovviamente basata sulla Duncney.
Allora lo so che avevo detto che due scuola erano state chiuse ecc...
Però mi sembrava un po' strano,far chiudere così a caso due scuole e così l'ho cambiata un po'.
Spero vi piaccia!

 

My bad boyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora