Quindici

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Il pomeriggio con Heather era stato a dir poco snervante, non aveva fatto altro che parlare di gossip e moda.
Alla fine avevo deciso di troncare la nostra amicizia e lei mi ha risposto con un: tanto sei ti a perderci.p
E dopo questo se ne era andata via infuriata, se fosse possibile credo che le sarebbe perfino uscito il fumo dalle orecchie.
Appena arrivata davanti a casa vidi sulla soglia della porta c'era Duncan e sorrisi spontaneamente.

Chissà da quanto tempo è qui, conoscendolo anche da ore.
Pensai ridacchiando un poco mentre mi avvicinavo a lui, che appena mi vide mi sorrise.

"Da quanto sei qui?"
Gli chiesi una volta che lo raggiunsi.

Lui mi guardò per una decina di secondi e poi ricominciò a sorridermi senza alcun apparente motivo.
Io lo guardai con fare interrogativo, chiedendomi il perché di tutta quella allegria.

"Da circa un'ora."
Disse lui scrollando le spalle come de niente fosse.

Io mi battei una mano sulla faccia mentalmente e girai la chiave nella serratura, per poi entrare in casa e facendolo accomodare anche se credo che conosco casa mia meglio lui che me.

"Ti prego smettila di sorridere, mi fai paura!"
Gli dissi io esasperata dal suo continuo sorridere.

Lui in risposta mi sorrise e io lo maledicetti mentalmente.
Lo fulminai con lo sguardo e lui rise leggermente.

"Tra un po' è Natale."
Disse ad un certo punto guardandomi dritta negli occhi.

"E allora?"
Gli chiesi io annoiata.

Sapevo che tra un po' era Natale e non avevo certo di un calendario ambulante che me lo ricordasse.
Non ero mica scema da non ricordare quando fossero le festività e in più se se lo ricordava lui io avrei dovuto sapere anche chi le ha inventate, no?

"E io mi aspetto un regalo."
Aggiunse dopo lui, ignorando quello che avevo detto prima.

"La mia presenza nella tua vita è già un regalo."
Lo apostrofai io, sapendo che non sarebbe riuscito a contraddire quello che avevo appena detto.

E poi mi chiedono perché voglio fare l'avvocato!
Pensai ironica.

"Piuttosto tu devi farmi un regalo, visto che ti sopporto ogni giorno."
Sbuffai io incrociando le braccia al seno rendendolo più evidente, cosa che di sicuro non passò inosservata al punk.

"Ma io ti ho già preso un regalo!"
Mi disse lui sorridendo.

Rimasi di stucco, possibile che mi ero fatta fregare da un metallaro fallito?
No devo solo inventarmi una scusa, tanto è così rimbambito che non se me accorgerà.

"Anche io se è per questo."
Dissi io appoggiandomi con la spalla al muro.

"Fammi indovinare:dei tappi per non sentire la tua voce fastidiosa?"
Mi chiese lui ironicamente, procurandosi un'occhiataccia di disapprovazione da parte mia.

Alzai gli occhi al cielo e inizia a salire le scale per andare in camera mia.
Duncan iniziò a seguirmi come un cane con il suo padrone, cosa che mi fece decisamente innervosire.

"Se stai cercando di farmi incavolare ci stai riuscendo."
Gli dissi guardandolo di traverso, sbattendo la porta della mia camera qualche secondo dopo che lui entrò nella stanza.

Andai verso il bagno per andare a cambiarmi, ma quando notai che mi stava seguendo mi girai di scatto.

"Ti stai qui."
Gli dissi io secca.

Lui tornò indietro e si sedette sul letto, continuando a passare lo sguardo da me alla porta del bagno.

"Torno subito, non fare cazzate."
Gli dissi io entrando nel bagno.

Appoggiai i vestiti davanti alla stufetta accesa e chiusi la porta a chiave.
Osservai il mio riflesso nello specchio per qualche secondo e poi decisi saggiamente iniziare a cambiarmi prima che quel cretino combinasse qualcosa.

Misi una maglietta a maniche lunghe nera e dei pantaloni della fila comodi e adatti per stare in casa.
Mi tolsi le scarpe, facendo respirare finalmente i piedi e decisi di rimanere senza ciabatte ma solo con le mie calze nere.

Uscì velocemente dal bagno e riposi i miei vestiti nell'armadio.
Mi sedetti di fianco a lui sul letto e appoggiai la testa sulla sua spalla muscolosa.
Lui mise un braccio intorno alla mia vita e mi strinse forte a se.

Ma che ore sono?

Mi girai dall'altra parte del letto e presi il telefono per vedere l'ora.

9:40

Congelati dentro per poi alzarmi di scatto, non feci in tempo a fare un passo che una mano si avvolse sul mio polso e mi ritirò indietro.

"Principessa siamo in vacanza..."
Disse Duncan continuando a tenere gli occhi chiusi e la testa appoggiata sul cuscino.

Mi sedetti sul letto e iniziai ad accarezzarli i capelli dolcemente.
Lui sorrise e appoggiò la testa sulla mia coscia.
Mi attorcigli qualche capello tra le dita e poi li lasciai andare con dolcezza.
Lui si mise più comodo sulla mia gamba e mi afferrò la mano, quella che non utilizzavo per accarezzarli i capelli, e la strinse forte nella sua, godendosi a pieno le carezze che gli stavo dando.

"Duncan?"
Lo chiamai a un certo punto, continuando i miei movimenti con la mano.

Lui fece un verso per farmi capire che stava ascoltando, per poi aprire gli occhi.

"Cosa siamo io e te?"
Gli chiesi io, se non riuscivo a rispondere a questa domanda magari lui ci sarebbe riuscito.

"Tu che dici?"
Mi chiese lui richiudendo gli occhi, so a cosa alludeva ma volevo averne la certezza.

"Non mi hai risposto."
Sospirai appoggiandomi con la schiena alla spalliera del letto.

"Bhe una cosa è certa..."
Mi diase lui, mettendosi a pancia in su e piegando indietro la testa per guardarmi negli occhi.

"Courtney io...."
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Riflessi dell'autore
Ciao a tutti!
Eccomi con un nuovo capitolo e stranamente anche prima del solito.

Volevo chiedervi qual'era il vostro parere sulla storia, nel senso: se si capisce cosa succede, se è sensata, se vi sembra interessante ecc...
Scrivetemelo nei commenti per favore, li leggerò con attenzione.

Altre due cose:

-Cosa ne pensate delle nuove copertine che ho messo ad alcune delle mie storie?

Poi volevo dirvi che sti mettendo un po' a posto una storia che avevo già scritto prima, vi andrebbe di passare a vederla?
A me il primo capitolo sembra venuto abbastanza bene, comunque spero che andiate a vederla.

La storia si chiama: "Un nuovo inizio"

Grazie per l'attenzione!

My bad boyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora