Capitolo 6

10.3K 170 2
                                    

- Ma che cazzo ti è saltato in testa?! - mi urlò contro Nikka. C'erano anche Anggi e company, ma non Jenni. Quella non ci pensava neppure per scherzo di mettere piede nella mia camera.
- Cosa cazzo credi di fare?! -
- Nikka, è successo! L'ho baciato! -
- Tu cerchi proprio il suicidio, bella. - mi disse Chichi: - A tutte noi piace Tyler, ma è di Jenni e comunque soffrirai solamente, Tyler non ti cagherà più. -
- Perché? - chiesi io.
- Perché Tyler non prova amore per nessuno. È fatto così. Sarà dolce e carino quanto vuoi, ma poi si stanca, soprattutto se inizi a provare qualcosa per lui. Tu continuerai ad essere gentile, ad obbedirgli e lui si allontanerà da te ancora di più. -
Visto Marta?! Cambia immediatamente atteggiamento. Subito!
Qualcosa in me si risvegliò dopo le parole  di Chichi. Ero veramente la contraddizione fatta a persona.
Volevo a tutti i costi non farmi più sottomettere, ma lui c'era riuscito. Quindi è giusto che ritorni la me di prima, quella che non s'innamorava di nessuno.
Gentile e cortese va bene, ma non sarò  la sua bambola. Punto e basta!
- Forse avete ragione. Tyler è di Jenni. - dissi.
- Ecco! - mi urlò contro Nikka : - Voglio che torni la vecchia Marta, quella che si faceva rispettare. Tu ci stai cambiando tutte quante. Abbiamo iniziato a credere che è giusto farci rispettare. Perciò torna te stessa. -
Nikka era sul  punto di piangere. Quella ragazza si stava affezionando davvero tanto a me e per me era lo stesso.
- Marta, la prima volta che sei entrata nel salone ho capito che eri diversa, per questo ho scelto di avvisarti che Tyler sarebbe entrato nella tua camera, quindi non farti mettere i piedi in testa e reagisci. Non farti abbindolare dalla sua sensualità, dal suo comportamento misterioso, come è successo a tutte noi. Dovresti tu farci da capitano e non  quella troia di Jenni. -
- Ha ragione. - la interruppe Chichi : - Siamo con te, Marta. Non farti abbindolare come è successo a tutte noi. Datti una svegliata. Non vogliamo un'alta ragazza che si strugge per quell'uomo, siamo già in troppe. -
Risi. Ero in punto di lacrime anche io.
- Vogliamo fare almeno una cosa di buono. - disse Andrea : - Aiutarti a come evitare di prenderti una bella cotta per Tyler. -
Quelle parole mi riempirono il cuore. Quelle ragazze erano davvero delle sorelle e per questo non le avrei mai deluse.
Come avevo già detto prima, avrei rispettato Tyler, ma non mi sarei più fatta abbindolare da lui.

Il giorno seguente ci trovammo tutte nella sua stanza.
Aveva addosso una camicia bianca dentro ad un paio di pantaloni neri e ai piedi portava degli stivaletti.
- Allora ragazze, - disse Tyler: - Devo andare in città per incontrare un cliente. -
- Posso venire con te? - chiese Jenni.
- No, voi starete qui ad allenarvi. -.
- E se è uno sbirro? Lo capirò quando lo vedrò da distante. -
- Perlomeno hai letto la sua scheda? - chiese Chichi.
- Ragazze, non preoccupatevi, faccio questo lavoro da quando ho diciannove anni. E se è un poliziotto so come far perdere le mie tracce. -
Jenni lo andò ad abbracciare.
Patetica, pensai.
Anche le altre fecero lo stesso. Una alla volta lo abbracciarono.
Infine Jenni gli stampò un bel bacio sulle labbra, ma lui rimase impassibile.
- Torna intero. - gli fece.
Lui uscì.
Non mi guardò nemmeno una volta.
- Io vado. - avvisò tutte quante Jenni, quando Tyler uscì.
- Ha detto di rimanere qui. - la sgridò JT, era una ragazza dai capelli chiari e gli occhi blu oceano.
- JT, a me questo incontro puzza di grosso. -
- Ma s'intende di queste cose e stai tranquilla che anche lui lo pensa. -
- Ragazze, - ci chiamò Mimi, che era una ragazza africana. Infatti era stata rapita da dei contrabbandieri nel suo paese e portata negli USA e venduta da dei papponi. Era seduta davanti al computer di Tyler: - Venite a vedere cos'ho trovato. Tyler sa perfettamente chi è quell'uomo. -
Il maiale...
Si votarono tutte verso di me.
- Marta. - mi venne vicino Nikka e mi abbracciò.
- Il... Il... Maiale mi ha trovata. - iniziai a piangere.
Anche Jenni questa volta venne vicino a me e mi abbracciò.
- Tyler è in pericolo. Il maiale è pieno di uomini che lo proteggono e questa è una trappola, sicuramente. - continuai a dire.
- Dobbiamo aiutarlo. - aggiunse Jenni.
Prendemmo delle armi, ci mettemmo la giacca antiproiettile  e il furgoncino.
Tyler era pieno di Lamborghini in garage.
- Chi sa guidare? - chiese Jenni.
- Io! - mi lanciò le chiavi.
Jenni ed io davanti. Mimi, Nikka e Chichi dietro.
Le altre rimanevano a casa a guardare le telecamere di sicurezza del bar in cui Tyler si sarebbe incontrato con il maiale.
A parlarci era Anggi, che stava seduta davanti al computer: - Ragazze, il maiale è dentro il bar e con lui ci sono due uomini. Passo. -
- Riesci a vedere fuori? Passo. - chiese Jenni mentre io guidavo.
- Si, c'è una telecamera che affaccia sulla strada, ma non si può muovere. Passo. - continuò Anggi.
- Merda. - fece Jenni, poi riprese a parlare con Anggi : - Va bene. Avvisaci se ci sono dei cambiamenti. Passo. -
Entrammo in città. Da quanto non vedevo i grandi palazzi di New York.
- Dove si trova il bar? - chiesi.
- Vai sempre dritto. - mi disse Jenni : - Alla curva gira a destra, c'è una piccola stradina nascosta, parcheggiamo il furgoncino e ci dirigiamo verso il bar. -
- Va bene. -
Parcheggiammo, poi prendemmo tutte quante una calibro e ci dirigemmo verso il bar.
- Anggi, siamo in azione, passo. - disse Jenni.
- Perfetto. Il maiale è ancora lì che aspetta. Passo. -
- Ma dove cazzo è finito Tyler? - disse a noi Jenni: - Va bene Anggi. Passo. -
- Ragazze, qua c'è qualcosa che mi puzza. - disse Chichi.
- Ferme. - dissi. Ci nascondemmo dietro il muro e mi sporsi per vedere. C'era pochissima gente in giro.
- Ragazze, sono entrati due uomini. Passo. - disse Anggi.
- Marta, cosa vedi? - mi chiese Jenni.
- Si, li ho visti. Li conosco. Uno di loro mi ha sempre aiutata dopo che il maiale aveva fatto le sue porcate con me. - mi sedetti per terra con la schiena al muro: - Cazzo. -
- Ragazze! Ragazze! Mi sentite? - gridò Anggi.
- Che succede? - chiese Jenni .
- Uno degli uomini è uscito dal bar! -
Jenni si sporse, ma proprio in quel momento qualcuno si parò davanti a noi.
- Marta. - guardai in alto. Era Mirko, l'uomo che mi aveva sempre aiutato.
- Mirko! - Gli saltai in braccio e lo abbracciai forte.
- Che ci fai qui? - gli chiesi.
- Ti avevo vista. - mi scostò i capelli dal viso: - Sei venuta a salvare l'uomo che dovremmo incontrare giusto? -
- Malcolm ha scoperto dove sono, vero? -
- Si, Marta ed è per questo che devi andartene del tutto via. Scappa in Europa e non tornare più. Ti do dei soldi. - continuò mettendomi giù.
- No, Mirko. -
- Marta. -
- Ti prego, Mirko. Non voglio lasciarti. - stavo per piangere.
- Marta. Fai quello che ti dico. -
- Mirko! - lo chiamò qualcuno.
Si chiamava Jeffrey. Un paio di volte mi aveva picchiata e le sue botte erano peggio di quelle di Malcolm, che è il maiale, e di Tyler messe insieme.
- Che stai facendo? - continuò Jeffrey avvicinandosi.
- Andate. - mi disse Mirko.
Ci nascondemmo dietro un grosso bidone.
- Niente. - disse poi voltandosi verso Jeffrey : - stavo facendo la guardia qui, per vedere se c'era il nostro amico Hoechlin. -
Noi altre restammo a sbirciare.
- È arrivato. - fece Jeffrey.
Guardai le altre con gli occhi spalancati. Poi aprii la mano e vidi i soldi che mi aveva lasciato Mirko, li misi in tasca.
- Avviciniamoci quando se ne stanno andando. - ordinò Jenni.
Aspettammo che ritornassero nel bar e poi iniziammo a camminare piano piano fino all'angolo.
- Anggi, cosa stanno facendo dentro? Passo. - prese a parlare Jenni.
- Pensavo foste morte. - disse Anggi : - Tyler sta parlando con loro. Passo. -
- Vogliono indietro Marta. - riprese a parlare Jenni : - Ce l'ha detto un protettore del maiale che è legato con lei. Passo. -
- Quindi lo vogliono morto. Passo. -
- Esatto, Anggi. Noi entriamo in azione quando inizia a scaldarsi l'ambiente. Passo. -
- Va bene, vi avviso. Se ci sono dei problemi. Passo. -
Poi Jenni prese a parlare con me: - Ehi, Marta. Hai intenzione di scappare? -
- Non lo so. Se Malcolm muore forse no, però se rimane in vita è meglio di sì. So dove andare. Ho dei vecchi amici lì. -
- Sai che avrai sempre il nostro appoggio. - mi rassicurò Nikka.
- Jenni! Jenni! -
- Dimmi Anggi. -
- Hanno preso Tyler! -
Raggiungemmo di corsa il bar e entrammo iniziando a sparare.
Colpii un uomo dritto in testa. Tutte quante ci nascondemmo dietro il bancone con il cameriere. Poi sbucammo tutte quante insieme e riprendemmo a sparare.
Jenni colpì dritto in petto uno che si chiamava Simon, mentre Chichi altri due uomini.
Li avevamo colti di sorpresa tutti quanti che non erano stati pronti a spararci.
Gli unici che non avevamo colpito furono Jeffrey e Mirko.
Jeffrey teneva con un braccio dal collo Tyler puntandogli una pistola alla tempia. Lo avevano ammanettato.
Mirko ci puntava da dietro Jeffrey anche lui una pistola proteggendo il maiale.
- Marta, figlia cara. - mi disse Malcolm.
Anche noi puntavamo le nostre pistole contro di loro.
- Stai zitto! - gli urlai contro.
- Che cazzo ci fate qui? - ci chiese Tyler con fatica.
- Guarda le tue puttanelle. Sono venute per salvarti. - disse Malcolm mettendosi davanti a lui.
Poi si voltò verso di noi.
- Marta, hai messo nei casini il tuo nuovo papi. Sono sicuro che si risolverà tutto se tu torni da me. -
- Mai! - urlò Jenni.
- Jenni. - la chiamai io: - Tranquilla. - posai la pistola sul bancone.
- Che stai facendo? - fece Nikka preoccupata.
Uscii da dietro il bancone e mi avvicinai al maiale: - Eccomi, lascialo andare. - Malcolm con un cenno del capo fece liberare Tyler dalla stretta e lo allontanò.
- Se solo provate a portarmela via, sarete morti, avete la mia parola. - aggiunse Malcolm. Detto ciò mi prese da un braccio e mi tirò verso l'uscita.
Entrammo in macchina.
Non guardai nessuna delle mie amiche e tanto meno Tyler.

Durante il viaggio, dallo specchietto  retrovisore guardavo Mirko alla guida. Quello era il ragazzo che avevo sempre amato. Era coraggioso, leale, forte e buono. Ma soprattutto molto bello.
Anche lui era uno di quei ragazzi misteriosi e molto chiusi.
Vi ricordate la prima volta che ero scappata? Era stato proprio lui ad aiutarmi a fuggire da quella casa. Ero contenta che non l'avessero scoperto.
Con Mirko  davanti c'era Jeffrey e dietro con me Malcolm.
La prima cosa che fece fu mettermi una delle sue mani ciccioni e pelose sulla mia coscia iniziando a palparla.
- Mi è mancato il tuo corpo. - disse con quella sua voce fiscida.
Che schifo, pensai.
- Non riprendere le vecchie abitudini. Papi. - dissi aggressivamente togliendo la sua mano.
- Non sai cosa ti faccio! -
- Mi metti in punizione? O mi fai andare a letto senza cena? O forse mi scopi fino all'esaurimento? Ma questo non puoi farlo vecchio bavoso. La  panciona che ti ritrovi copre il tuo canarino. Piccolo com'è non è in grado  di raggiungere il buco del mio culo. Però se mi scopi con l'ombelico porteresti  una nuova moda, chissà. Si potrebbe provare. - ero proprio aggressiva e incazzata. Detto questo lo feci tacere per tutto il viaggio.

Rapita Da Te 1st  [ COMPLETA ] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora