Capitolo 20

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Un mese.
È passato esattamente un mese da quella sera, e sono passati anni da quando sognavo Luca, le sue mani, le sue labbra, i suoi occhi...

È stato proprio questo a farmi svegliare nel cuore della notte, il cellulare spento sul mio comodino, la stanza avvolta nel  buio e il cuore ancora a pezzi, sono madida di sudore mentre con la mano tampono la mia fronte prendendo lunghi respiri.

Perché l'amore fa così male?
Non la descrivono come la più bella cosa che possa capitare ad una persona? Allora perché sento questo peso nel petto che non vuole andare via?

Una lacrima sfugge ai miei occhi, mi affretto ad asciugarla anche se qui non può vedermi nessuno, quasi mi vergogno di me stessa, ridurmi in questo stato per un ragazzo.
Era andato via, la mia vita non era perfetta, ma era vivibile, se Fabio restava tranquillo sapeva regalarmi anche qualche attimo di serenità. Pensavo di averlo dimenticato, di essere andata avanti con la mia vita, ma poi è bastato un attimo e tutto è cambiato, la mia vita è stata stravolta totalmente in qualche mese.

Ed ora mentre il battito del mio cuore si placa e il mio respiro diventa regolare, mi distendo sotto le coperte, domani è un nuovo giorno, un'altra finzione, ci riusciró.
Mario mi aiuterà a dimenticare Luca, per sempre.

●●●

"Buongiorno dormigliona." Mario si presenta alla mia porta, sono le nove in punto, due bicchieri fumanti poggiati su una scatola quadrata. Senza aspettare un mio invito o un accenno di saluto si dirige in cucina poggiando tutto sul tavolo. "La tua colazione." Annuncia. Poi si avvicina passandomi un braccio dietro la schiena e stampandomi un bacio sulle labbra. Mi sforzo di sfoggiare il mio sorriso migliore mentre prendo posto.

"Buongiorno a te." Ammetto che avrei voluto dormire ancora un po', ma non riesco ad essere arrabbiata, perché il suo buon umore è contagioso.

"Allora dobbiamo sbrigarci, alle undici ho un'intervista e tu verrai con me." Quasi mi strozzo con il croissant che mi ha appena portato, lo guardo confusa.

"Io?" Mi indico con sguardo terrorizzato sperando di aver capito male. Lui mi guarda con sguardo ovvio. "Non credo sia una buona idea." Affermo dopo aver degludito il boccone.

"É una grande idea." Afferma entusiasta bevendo il suo caffe.
Per la prima volta, con lui, non so cosa ribattere. Lo vedo prendere il suo caffè mentre guarda fuori dalla finestra, inizialmente mi era sembrato uno di quei ragazzi spocchiosi, che ci provano con la prima che capita, ma in questi ultimi tempi ho imparato a conoscerlo ed ho capito che dovrei astenermi dal giudicare un libro dalla copertina.
Mi sono lasciata andare, sotto consiglio di Chiara, certo non gli ho raccontato del mio passato, di Giulia, papà, Luca o Fabio, ma lui si è fatto conoscere sotto ogni aspetto ed ho la sensazione che mi lascerà entrare totalmente nella sua vita, mi sono sentita spaventata da questo, nelle notti in cui tutti i ricordi tornano a galla e mi sento più sola che mai mi sono ritrovata a pensare se è giusto ciò che faccio, stare con lui senza alcun sentimento se non un bene da amico. Non vorrei mai che si innamorasse di me, per il semplice fatto che il mio cuore, purtroppo, appartiene a qualcun altro ed ho paura che sarà così per sempre.

"Può andare bene?" Chiedo al moro quando esco dalla mia camera, lui è seduto sul divano con il telefono fra le mani, alza gli occhi appena mi vede ed il suo viso s'illumina, mi scappa un sorriso perché sotto ai suoi occhi mi sento bella per davvero.

"Più che bene." Commenta facendo qualche passo verso di me con un sorrisetto malizioso dipinto in volto, mi lascia un dolce bacio sulle labbra esitando, ma mi allontano prima che possa dilungarsi più  di tanto.

Ne è valsa la pena|| CAPO PLAZADove le storie prendono vita. Scoprilo ora