Capitolo 5

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La partenza di Fabio non mi ha scossa più di tanto, in parte perché sono abituata, ma anche perché sento finalmente di avere un po' di libertà.
È questo che penso mentre sistemo i capelli guardandomi allo specchio, ho deciso di indossare un maglione nero a collo alto che mi arriva a metà coscia, con stivali senza tacco al ginocchio. Nel momento in cui prendo la borsa dal letto, qualcuno bussa alla porta di casa e intuisco sia Chiara, il volto di quest'ultima mi si materializza davanti al viso quando apro la porta.

"Che bomba." Commenta guardandomi dalla testa ai piedi. "Non ci crederai, ma è la tua serata fortunata." Chiudo la porta di casa mentre percorriamo in fretta le scale.

"E perché mai sarei fortunata questa sera?"

"Luca canta al Night." Mi blocco sul posto.

"Ok vorrà dire che cambieremo locale." Si blocca anche lei.

"Cosa? Ma sei pazza? Questa è la tua opportunità." Mi dice salendo uno scalino e ritrovandomela di fronte.

"Opportunità per cosa?" Le chiedo confusa.

"Per chiarire con Plazito ." La guardo stranita.

"Plazito? Tu sei fuori Chiara. Io non chiariró un bel niente, vorrei ricordarti che sono fidanzata ed in più convivo." Arriviamo fuori al cancello dell'edificio dirigendoci poi alla sua auto, no non ho mai preso la patente e credo che non lo farò mai.

"Alice a chi vuoi darla a bere, si nota lontano un miglio che fremi dalla voglia di finire fra le sue braccia." Le schiaffeggio un braccio mentre è intenta a guidare.

"Non posso, e poi voglio ricordarti che è sparito da un giorno all'altro."

"E non vuoi sapere il perché?"

"No, se voleva darmi una spiegazione poteva farlo prima di sparire ." La verità è che muoio dalla voglia di sapere perché é andato via, ma sono troppo orgogliosa, soprattutto se si tratta di Luca.

Chiara non dice più una parola e accosta l'auto nel parcheggio del Night, nel momento in cui varchiamo l'entrata del locale sento il cuore in gola e le mano tremare.

"Abbiamo bisogno di un drink per sciogliere i tuoi nervi." Mi dice notando il mio stato, poi mi afferra una mano trascinandomi al bancone del bar, ordinando poi due Sex on the beach.

"Chissà magari ti porta fortuna." Mi strizza l'occhio facendomi quasi uscire gli occhi dalle orbite.

"Oh mio dio, dimmi che non l'hai detto davvero." Il barman ci posa i due bicchieri di fronte.

"Bevi Alice e goditi la sera." Dice prima di scolarsi il suo bicchiere in un grande sorso, inizialmente la guardo sconvolta, poi mi ricordo che questa sarà una delle rare serate in cui potrò godermi la mia libertà e allora decido di bere il mio bicchiere, sorseggiando, a differenza di Chiara.

"Tu parli di me ma guardati te
Sì, ne è valsa la pena
Non la credo a 'sta scema
Ora ho pensieri in meno, yeeh"

Sento cantare, quando alzo lo sguardo vedo Luca accanto a quello che suppongo sia il dj, una calca di gente canta con lui mentre io ascolto ogni singola parola che dice.

"Mi scordo di noi, che è meglio così
Ce ne ho un'altra stasera
Ho risolto il problema ma non sono sereno, yeeh
Io fumo un altro grammo, così forse non penso
Se penso all'altro anno manco pensavo a questo
Ne è valsa la pena (yay)
Ora ho pensieri in meno"

Sarà solo una semplice canzone, ma le sue parole mi colpiscono e, non so come, nel momento in cui i fari colorati, che scorrono per tutto il locale, si posano su di me, lui incrocia il mio sguardo, è solo per un breve attimo, ma sento il mio cuore martellare nel petto. Con urgenza ingoio il liquido restante nel bicchiere e sento subito bruciarmi la gola.

"Portamene un altro." Dico al barman, il quale mi porge il bicchiere subito dopo.

"Alice devi scioglierti non ubriacarti." Mi ricorda Chiara.

"Che ne dici di ballare? Può bastare per sciogliermi?"

"Così mi piaci amica." Urla lei dirigendosi in pista con me.

Luca non è più accanto al Dj, quest'ultimo manda della musica Reggaeton ed io e Chiara ci ritroviamo a dimenare i fianchi a ritmo. Quando finisco il mio drink, lascio il bicchiere su un tavolino in giro, poi sento la pelle sudaticcia ed il mio corpo scaldarsi, e mi lascio andare, muovendomi in modo tutt'altro che casto.

D'un tratto sento due mani posarsi sui miei fianchi, un petto che aderisce perfettamente alla mia schiena, prima che io possa voltarmi per scansare chiunque si sia avvicinato così a me, sento delle labbra sfiorarmi l'orecchio destro, mille brividi corrono lungo la mia schiena e non ho più bisogno di voltarmi per capire chi è.

"Balla con me."

Breve storia triste= mio figlio decide di svegliarsi ogni volta che sto per pubblicare il capitolo.

Comunque, non ho mai pubblicato così tanti capitoli tutti insieme, ma capitano giorni in cui posso pubblicarne più di uno e altri in cui non ho neanche il tempo di scrivere mezza parola, allora approfitto dei giorni in cui ho un po' di tempo in più.

Spero non vi dispiaccia.

Fatemi sapere cosa ne pensate.

Baci.
Alla prossima 😘

Ne è valsa la pena|| CAPO PLAZADove le storie prendono vita. Scoprilo ora