3|

575 29 5
                                    

"Senti che oggi sia il tuo giorno?"
Mi ha detto il ragazzo da dietro il muro.
Ogni giorno credeva in me, sperava che riuscissi ad avere un compagno prima della fine degli anni.
Anche lui era da solo, ma non da molto, il suo compagno era uscito qualche mese prima.

"Non lo so, penso proprio che me ne dovrò fregare, sembra che la mia cella sia velenosa e nessun altro può entrare"
risi infine.
Mancava poco, noi eravamo già pronti.
I ragazzi passavano ogni giorno per forza davanti a noi, visto che eravamo le prime celle di sinistra e loro arrivavano da là.
Sempre la stessa cosa.
Loro si fermavano con una guardia, davanti ad uno, il cui lavoro non ho mai capito quale sia.
La guardia dà i dati del ragazzo al tizio e lui assegna una cella.
Sembra un hotel detto così.

"Vai ci siamo quasi."
Disse Namjoon.

"Se danno un compagno a te e non a me, mi arrabbio."
Dissi io scherzosamente, ma l'avrei fatto davvero.

"Non è colpa mia dai."

In pochi secondi sarebbero dovuti arrivare.
Ci divertivamo ad inventare il motivo per cui erano arrivati là e i ragazzi ci guardavano sempre male, altri sembravano terrorizzati.
Alcuni invece sembravano volerci spaccare le ossa.
Beh per favore risparmiatemi, voglio avere una famiglia.

"Bro, stanno aprendo."
Mi disse il ragazzo, peggio di maze runner.

Mi sono stiracchiato con comodo e aspettavo con ansia.
Dalla nostra distanza sentivamo benissimo tutti i dati di chiunque.
Ed ecco che entrò il primo ragazzo.
Sembrava decisamente più piccolo rispetto a noi due, avrà avuto minimo tre anni in meno di me.

"Nome, età, anni di carcere."

I dati erano questi ed io ero impaziente.
Era carino.

"Kim Seungmin, 20*, 3 anni."

Il signore diede alla guardia una chiave nera e questo si diresse.
Ovviamente oltrepassò la mia cella e andò avanti.
Era il momento del giudizio.

"Quindi cosa pensi?"
Disse il più grande.

"Cosa devo pensare? È un bambino, avrà copiato all'esame."
Ho sentito la risata provenire da dietro di me, era divertente.

"Tu invece?"

"Mi hai rubato la battuta coglione AHAHAH."

Entrò un secondo ragazzo, era alto e con i capelli neri.
Aveva un viso serio.
Quasi mi metteva paura.
"Nome, età, anni di carcere."
Stessa cosa.
"Jung Wooseok, 23, undici mesi."

Anche questo proseguì per il corridoio ignorando il letto libero nella mia "stanza".

"Questo mi ha messo paura."
Dissi io.

"Anche a me credimi, nonostante sia più piccolo di entrambi."

Annuì.

"Motivo per cui sarà qua?"
Ci ho pensato un po', inizialmente non mi veniva niente.

"Avrà bestemmiato in chiesa dopo aver sbattuto la testa contro il muro, era troppo alto per la porta."

Sempre risate.
Namjoon era un tipo simpatico.

"Oppure ci aveva provato con il prete, ma lui era troppo piccolo e non lo trovava buono per lui AHAHAH."
Disse il più grande.
Era proprio forte.

Entrarono due ragazzi uno dopo l'altro, con due guardie diverse.
Sembrava quasi le fabbricassero.
Sempre le stesse tre informazioni di prima.
Il primo si chiamava Choi San, mentre il secondo Choi Soobin.

Due Choi.

"Coff coff incesto coff coff"
Mi sono alzato perché non ce la facevo, ridevo troppo.
Peggio delle chat su whatsapp, mi sentivo proprio male per le risate.

"Namjoon daii."

Non feci in tempo a dire nient altro che entrò il quinto ed ultimo ragazzo.
Era bellissimo, è entrato spostandosi il ciuffo da davanti agli occhi, sarà stato più grande di me, ma era davvero stupendo.
Magari aveva anche un bel carattere.

Sentivo provenire da di fianco un enorme "WoW".
Era chiaramente joon.

"Nome, età, anni di carcere."

"Kim Seokjin, 28, cinque mesi."

Wow, così poco.
Se poi lo faccio innamorare di me, lo potrei vedere pochissimo.
Non è possibile dai.
Il tizio afferrò la chiave e si diresse verso la mia direzione.

Il cuore mi batteva fortissimo, finalmente avevo anche io qualcuno con cui condividere la stanza.
Avevo un sorriso a trentadue denti sul volto.
Ma quest'ultimo si spense subito appena l'uomo non girò la chiave nella serratura della cella al mio fianco.

"Joon hai vinto tu, ti sei preso il figone."

"Dai bro sarà per domani."
Sbuffai e tornai sul mio letto.

Ma poco dopo vidi un'altra figura avvicinarti al tizio delle chiavi.
C'era un sesto?
Avevo ancora una possibilità.
Ma non ci credevo più.
Quindi non mi avvicinai nemmeno alle grate per vedere come fosse.
Mi sdraiai sul letto a guardare il soffitto.

"Jeon Jungkook, 23, sette anni di carcere."

Fu quello che ho sentito nonostante non fossi più seduto sul pavimento.
Non sapevo che aspetto avesse, ma non mi importava.
Tanto non sarebbe mai entrato in quella cella.

O almeno credevo ciò.

Pochi secondi dopo sentii un rumore di ferro dalla mia destra.
Stava seriamente entrando qua?
Non volevo girarmi.
Quindi ho aspettato che la chiave venisse rigirata e che la guardia se ne fosse andata, per guardarmi intorno.
Il mio cuore stava scoppiando.
Non ero più solo.

C'era Jungkook.

*: Età coreana.

𝘗𝘳𝘪𝘴𝘰𝘯 𝘢𝘯𝘥 𝘭𝘰𝘷𝘦 | 𝐤𝐨𝐨𝐤𝐯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora