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Abbiamo parlato un po' delle solite cose che si chiedono per conoscere l'altra persona.
Per esempio il colore preferito, di dove sei, hai animali a casa?
Poi si era fatto tardi, o almeno ciò è quello che pensavo io, andando a letto alle 20:30 normalmente.
Quindi Kook È sceso dal letto e si è coricato in quello sotto.
Così ho fatto anche io sul mio.
Mi sono addormentato velocemente.
C'era una cosa che ancora non vi ho detto e che Jungkook non sapeva.
Una cosa che speravo non succedesse quel giorno.

Come sempre non sono mai stato quello fortunato.
Anche oggi, come ieri, l'altro ieri e ogni giorno da quando ero in quel posto è successo.

Mi sono svegliato di soprassalto.
Ho urlato, stavo piangendo, mi tenevo stretto al lenzuolo.
Stringevo quel tessuto fortissimo con le mani.
Iniziano a tirare pugni all'aria.
Il mio viso iniziava a diventare sempre più rosso.
Ormai ero abituato anche se non sembrava.
Le guardie a quell'ora erano mezze morte.
Se ne fregavano.
Ogni notte è così.
A nessuno importava di me.

"Tae, tae, tae, tae."
Ho sentito una vocina.

Poi ho visto un ragazzo salire e mettersi davanti a me.
Aveva un viso preoccupato e nonostante fosse mezzo addormentato, ha iniziato a staccarmi le mani che tenevo strette al lenzuolo e a massaggiarmi il viso.

"Ehi tae che è successo?"
So benissimo cosa è successo.
Non volevo dirglielo per non farlo preoccupare di più.

"Niente."
Ho detto io con un filo di voce, ributtandomi sul letto.

"Non può essere niente, sono le quattro e tu ti sei messo ad urlare."
Ha inclinato le faccia e mi ha messo una mano sul viso per levarmi le lacrime.

"Faccio così tanta pena?"

Mi ha guardato male e si è avvicinato al mio viso.

"Assolutamente no."

Poi si è ritirato e ha ripreso a parlare.

"Ora me lo dici?"

Io mi sono messo a guardare le mani che ancora il minore mi teneva.
Non sapevo cosa avrei dovuto fare.
Conoscevo Jeongguk da meno di ventiquattrore e già dovevo dirgli ciò.
Stavo impazzendo.

"Okay."
Ho deciso io alla fine.
Sapevo che mi potevo fidare di lui.

"Guardami negli occhi però, non ti farò del male ehi, non avere paura, io voglio esserci per te."

Il mio cuore si era sciolto.
Quel ragazzo era il miglior ragazzo che avessi mai potuto avere come compagno e allora cosa ci faceva in quel posto, era così strano ma non importa.
Ho alzato lo sguardo e ho trovato lui sorridente che mi fissava.
Era così carino.

"È una storia lunga."

Ho detto, per poi tornare con il viso basso.
Ma preso questo ritornò a guardare i suoi occhi, visto che Jungkook lo riavvicinò a lui.

"Abbiamo tutta la mattina, così potrai dirmelo."
Ha sorriso nuovamente.

Ormai mi ero deciso, gli avrei raccontato tutto.
Non me ne fregava più niente.
Lo dovevo fare.

"Va bene."
Ho sospirato.

"Tu non sai perché sono qua."

Lui ha annuito e mi ha ricordato che nemmeno io sapevo il suo motivo.

"Beh, ormai da due anni, il tempo che sono qua, ricordo sempre e solo la stessa scena, ogni notte."

Il ragazzo si è avvicinato a me, io iniziavo a singhiozzare mentre parlavo.

"Ecco. La scena è una scena che ho vissuto io stesso. Ero a casa con mia madre e mio padre, sentivo dalla mattina che sarebbe successo qualcosa. Mio padre mi ha sempre nascosto il suo lavoro, non mi importava più che altro, ma mi chiedevo perché lo facesse. Io e lui abbiamo sempre avuto un bellissimo rapporto, anche migliore del mio con mia madre."

Stavo raccontando io.
Jeon continuava a fissarmi a bocca aperta.

"Quella sera mentre cenavamo, qualcuno ha suonato al campanello, non sapevamo chi fosse. O almeno io e mia madre non ne avevamo idea. Mio padre si è alzato da tavola, è andato nel sto ufficio e ha preso una pistola che teneva nel suo ufficio."

ovviamente finisce qua il settimo.
sono stata perdonata per la mia assenza con questo vero?
Comunque urlo sono più di 150letture aiutooo.

𝘗𝘳𝘪𝘴𝘰𝘯 𝘢𝘯𝘥 𝘭𝘰𝘷𝘦 | 𝐤𝐨𝐨𝐤𝐯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora