Forse ero depresso, mi trovavo nel nero assoluto, ma non potevo definirlo da solo. Ero a letto ormai da forse cinque giorni, mangiavo pochissimo e i miei coinquilini stavano uscendo parzialmente fuori di testa, cosa che in parte mi divertiva e distraeva dalla mia attuale situazione di depressione. Avevo distrutto di nuovo tutto con le mie mani, meritavo di morire nel letto. La cosa peggiore era che dovevo dare ragione a Malcolm, mia madre e chiunque mi conoscesse. Erano le tre del pomeriggio e non avevo pranzato nonostante Hearth avesse tentato di convincermi insistentemente. Alex faceva finta di nulla e mi scriveva normalmente, cosa che a me non andava molto a genio, anzi, mi faceva inalberare ancora di più. Mi accoccolai tra le coperte quando Blitz entrò per forse la settantesima volta.
«Magnus, non puoi continuare così!» Mi rimproverò sbuffando.
«È quello che sto facendo da praticamente una settimana, Blitz, quindi direi che posso continuare tranquillamente» risposi a tono.
«Non ti preoccupare, ci penserò io!» Disse facendomi emergere dalle mie coperte spaventato.
«Cosa?» Chiesi mettendomi seduto.
«Ho chiamato un esperto che può purificarti dalla tua depressione, niente paura» spiego sorridendomi.
«Niente paura? Perché non dovrei avere paura dopo questa affermazione?» Gli gridai contro nervoso.
«È bravo, te lo assicuro!» cercò di rassicurarmi.
«Non mi interessa! Dov'è Hearth? Portalo qua!» Gli urlai contro.
«È alla porta ad aprire al frate Francesco» disse per poi notare la mia faccia perplessa «Ehm... È un frate cattolico»
«SIAMO IN UN PAESE PROTESTANTE! COME HAI FATTO A TROVARE UN FRATE CATTOLICO QUI!» Urlai sconvolto.
«Visto che non vuoi guarire da solo mi sono dovuto appellare alle figure professionali» disse guardandomi torvo.
«Un frate è una figura professionale per curare la depressione? Pensavo ci fossero gli psicologi o gli psichiatri, oppure gli antidepressivi! Gli ansiolitici!» Risposi a tono arrabbiandomi.
«Senti, smettila di essere così scettico! Questa volta funzionerà!» Spiegò gesticolando.
«Come tutte le altre volte che me lo hai ribadito» risposi mettendomi le coperte sul viso «fanculo te e le tue conoscenze!»
Qualcuno irruppe in camera mia e feci capolino dalle coperte, era Hearth che apriva le tapparelle che mi accecarono, non mi esponevo alla luce da un bel po' di tempo. Alla fine entrò una figura strana, era vestita con una tunica marrone cinto da una corda di colore bianco sporco. Aveva dei folti capelli ricci e degli occhi color nocciola. Aveva un strana anfora in mano, con sopra un coperchio simile ad uno scolapasta.
«Sono venuto per fare l'estrema unzione!» Affermò con voce solenne.
Hearth mi guardò spaesato, probabilmente non capendo molto bene cosa significasse.
«Estrema unzione?» Chiesi perplesso.
«Si fa quando una persona si trova in punto di morte!» Affermò con un accento strano.
«Io non sono in pericolo di morte!» Affermai irritato.
«La depressione uccide, non bisogna scherzarci sopra» commentò lui.
«E secondo quale attestato professionale sostieni che la depressione uccide? E poi non sono depresso» affermai guardandolo.
«Lo vedo dalla tua aura negativa» disse assottigliando gli occhi.
«Non sono molto sicuro che nella cultura cattolica si parli di aure negative ma infondo non sono cattolico!» commentai sprezzante.
«Non ti preoccupare, sarà tutto curato!» Disse con un sorriso beffardo «Ovviamente con una cifra proficua»
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Ho dato uno scopo alla mia vita: l'amore (Fierrochase)
FanfictionAU (collegata universalmente alla mia storia "La cura di ogni mio tormento, solangelo"). Dove Magnus è un universitario stressato che si affaccia al mondo degli affetti e vive una profonda amicizia che non aveva mai provato e trovato, e si affaccerà...