Sono in ritardo? Nah, 'sto in perfetto orario. Ps. scusate il ritardo, perdonatemi ma sono una donna di forti principi ed impegni ma non mi dimentico di voi <3
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Avevo la testa dolorante, abbastanza per farmi dire per l'ennesima volta di non voler bere mai più. Alex dormiva beatamente sulla poltrona di casa mia... nostra. Dormiva con un viso beato, tutta abbracciata nelle coperte. Sembravo forse inquietante a guardarla in piedi, in silenzio. Qualcuno mi mise una mano sulla spalla e sussultai girandomi e tenendomi il petto. Era Blitzen che scoppiò a ridere. Gli feci cenno di fare silenzio.
«Sta dormendo!» dissi a bassa voce
«Smettila di guardarla!» affermò lui.
«Shhh, Blitzen!»
Mi allontanai imbarazzato verso la cucina per cacciare il latte dal microonde e metterlo sul tavolo. Evitai ogni contatto visivo con Blitzen e presi i cereali con le fibre versandoli nella tazza e iniziando a mangiare.
«Non prepari la colazione ad Alex?» Chiese con un sorrisino.
«Te ne vai? O devo prenderti a calci?» Replicai continuando a mangiare.
Lui prese un'arancia in mano facendola balzare in aria per poi riprenderla in mano guardandomi con uno sguardo da gatto. Sbuffai guardandolo e lui si dileguò con la stessa velocità con cui mi fece girare i nervi. Finii di mangiare ed iniziai a lavare le tazze concentrato su altro, come sempre accadeva quando mi faceva assordire dall'acqua del rubinetto. Scommettevo che la pressione non era sistemata bene, perché aveva un flusso alquanto violento e rumoroso. Non sono un idraulico e pagarlo non mi garbava al momento. Finii di lavare e mi passai una mano sul viso, avevo ancora la testa dolorante. Sbuffai e sbadigliando entrai in camera mia. Mentre tentavo di raggiungere il comodino vidi Alex che stava sbirciando dagli scatoloni sotto al mio letto. Era così furtiva per avere un animo così focoso e distruttivo.
«Che fai?» Chiesi guardandola.
«Vedo i fumetti» rispose senza nessun minimo di vergogna.
«Questo lo riesco a vedere, intendo perché?» Chiesi nuovamente.
«Perché non posso vederli, Marion?» replicò guardandomi arricciando il naso.
È così carina quando arriccia il naso. Deglutii a fatica guardandola.
«Puoi vederli» sussurrai con voce strozzata.
Lei risistemò lo scatolone sotto al letto e poggiò i gomiti sulle ginocchia ancora accucciata. Mi scrutava con occhi curiosi, come se dopo aver controllato i miei fumetti fossi diventato in qualche modo più interessante.
«Non ti piace la Marvel, giusto?» Mi chiese alzandosi e avvicinandosi fin troppo a me.
Probabilmente arrossii per poi spostare lo sguardo altrove.
«No, non mi piacciono quei tipi di fumetti...» risposi trattenendo l'imbarazzo.
«Caspita, per fortuna, non volevo tirarti un pugno in faccia. Allora mi porti alla fumetteria?» Mi chiese guardandomi con un sorriso.
Quel sorriso non era beffardo oppure malizioso, sembrava un sorriso amichevole, lo adoravo, gli dava un'espressione del tutto diversa, sembrava una Alex diversa, eppure quel sorriso era durato soltanto un paio di secondi, perché adesso aveva ripreso la sua solita espressione irritata.
«Allora?» mi incalzò nuovamente
«Va bene, va bene» risposi deglutendo «Mi dovrei vestire e prepararmi.»
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Ho dato uno scopo alla mia vita: l'amore (Fierrochase)
Fiksi PenggemarAU (collegata universalmente alla mia storia "La cura di ogni mio tormento, solangelo"). Dove Magnus è un universitario stressato che si affaccia al mondo degli affetti e vive una profonda amicizia che non aveva mai provato e trovato, e si affaccerà...