Questo capitolo è lunghetto, il doppio dei miei normali capitoli aggiungerei, vi avviso che in questo capitolo ci saranno accenni all'altra mia fanfiction "La cura di ogni mio tormento (Solangelo), pertanto saranno presenti i personaggi di quest'ultima. Buona lettura
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Era passata una settimana ormai, passata interamente con Alex, quasi la maggior parte del tempo. Non dico che eravamo diventati tanto amici ma apprezzavamo la compagnia altrui, almeno questo valeva per lei, perché per me ci poteva anche essere di più. Ormai avevo riflettuto abbastanza e potevo affermare senza poche pretese che ero più che cotto di Alex Fierro. Il sentimento mi spaventava ancora, più del dovuto. Sopratutto quando si sta tanto vicini, da sentire il profumo altrui, di sentire la pelle altrui sulla propria. Alex aveva preso il brutto vizio di usarmi come letto e cuscino, a volte anche come comodino. In quel preciso istante si trovava letteralmente fra le mie gambe appoggiata sul mio petto nemmeno fossi uno schienale, a guardare alla tv un anime particolare. Forse erano vampiri, avevo smesso subito di guardare. Sentivo il suo calore, il profumo del suo shampoo, sentivo anche il sangue ribollire in certe parti dove sicuramente non doveva ribollire. Quello stesso giorno sarei partito per la California con mia madre, per andare a trovare lo zio Frederick. Passare più tempo con mia cugina e mia madre mi avrebbe fatto sicuramente bene. Avevo il volo per la bellissima Los Angeles quella sera. Avevo le valige in macchina, dovevo solo andare a prendere mia madre e andare all'aeroporto. Alex si sistemò meglio su di me facendomi non poco male alle mie parti basse e strizzai gli occhi dolorante. Lei aveva poggiate le mani sulle mie ginocchia, sarei stato via per qualche giorno, senza vederla, ormai mi ero abituato alla sua presenza, ne avrei sentito la mancanza. Mentre ero impegnato nei miei pensieri, fu un gesto improvviso, mi vennero le farfalle nello stomaco, lei mi posizionò la sua mano sulla mia e la strinse forte. Restai spaesato e guardai le mani ancora incredulo. Era una sensazione bellissima. Lei non si azzardò a dire una parola, nemmeno io, mi limitai a regolarizzare il mio battito e a deglutire. Lei continuava a guardare la tv, io cercai di continuare a leggere il mio fumetto ma ormai non ero più concentrato, ero troppo distratto da quel nuovo contatto che mi faceva provare così tanto piacere. Lei si appoggiò totalmente a me e chiuse gli occhi facendo un grande sospiro, la sua mano si intrecciò nella mia ed ero sicuro che probabilmente stavo avendo aritmie che lei era ben capacissima di sentire visto che aveva la schiena e la testa poggiate sul mio petto. Non mi mossi, fu lei a farlo. Si spostò da me e mi lasciò la mano in un gesto delicato, facendola scivolare via dalla mia, la perdita di quel contatto mi fece rattristare, iniziavo a sentire del freddo sul dorso della mia mano, non più il calore scottante dovuto a quel semplice e ingenuo contatto. Si alzò dal letto nervosa e mi guardò. Deglutii e chiusi il fumetto alzandomi, notai che era ora.
«Quando ritornerai?» Mi chiese guardandomi con il suo sguardo strano.
«Perché me lo chiedi, ti mancherò?» Chiesi con un sorrisino andando verso la porta d'ingresso, uscendo dalla stanza di Alex.
«Non ti montare la testa, mi mancherà la mia sedia e il mio autista» rispose seguendomi.
«Sarò in ferie come autista e sedia per quattro giorni, giusto il tempo di subirmi noiose feste con i miei cugini, e qualche ora con i miei parenti, farà più male a me che a te, te lo assicuro» dissi aprendo la porta del suo appartamento «Ci sentiamo per cellulare, gius...»
Con un movimento brusco chiuse la porta con tutto il peso del proprio corpo facendo leva con le braccia, la guardai perplesso. Lei ancora con le braccia contro la porta si girò a guardarmi, i suoi occhi bicolore mi comunicavano impazienza, quello sguardo lo vidi diverse volte, in altre donne. Schiusi la bocca per dire qualcosa ma lei alzò una mano per zittirmi e si mise composta a guardarmi e avvicinandosi.
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Ho dato uno scopo alla mia vita: l'amore (Fierrochase)
FanficAU (collegata universalmente alla mia storia "La cura di ogni mio tormento, solangelo"). Dove Magnus è un universitario stressato che si affaccia al mondo degli affetti e vive una profonda amicizia che non aveva mai provato e trovato, e si affaccerà...