Scendo le scale lentamente, entro nell'atrio e osservo attentamente il salottino. Mi avvio lentamente verso le poltroncine e noto un ciuffo biondo spuntare da una di esse. Lo raggiungo e lo trovo in una posizione che di comodo non trasmette nulla. La sua testa poggia su un bracciolo della poltrona, una gamba è stesa a terra e l'altra è accavallata allo schienale, un braccio è dietro la nuca e l'altro tocca il pavimento freddo.
Si è addormentato?"Luke?" chiedo e in risposta ricevo un grugnito.
Bene, si è addormentato.
Lo spingo a terra e subito l'azzurro dei suoi occhi si fa spazio tra la penombra della stanza."Ma che cazzo hai in testa! Mi sono fatto male, bambina del cazzo!" urla.
"Beh, stavi dormendo, dovevo svegliarti in qualche modo." faccio spallucce.
Lui si alza da terra guardandomi male e poi il suo sguardo cambia e fa spazio ad un splendido e dolce sorriso.
"Allora piccola, andiamo?"
"Certo" ricambio il suo sorriso, chiedendomi se fosse bipolare.
Una volta usciti dal campus ci avviamo verso la sua auto dove, dopo averla raggiunta, mi apre la portiera ed io lo guardo sorpresa.
"Non farti strane idee. L'ho fatto solo perché nessuno può toccare la mia bambina" esordisce lui, riferendosi all'auto.
"Bambina?" ridacchio sedendomi sul sedile del passeggero.
Lui chiude la portiera, fa il giro della porche e sale dalla sua parte mettendo in moto l'auto.
Siamo in viaggio da cinque minuti e non abbiamo accennato ad un discorso, a volte canticchia il ritornello di qualche canzone sentita alla radio e ogni volta rimango stupita dalla bellezza della sua voce.Dopo ben dieci minuti arriviamo davanti ad un ristorante molto sofisticato: 'The Bridge'.
Il parcheggio è un enorme distesa di ghiaia. Delle piccole aiuole fiorite dividono le file di auto poste ordinatamente. Un piccolo ponticello sospeso sull'acqua crea un collegamento che porta all'entrata, due zattere enormi sono fisse ai lati del ponte su cui sono posti dei tavolini da aperitivo. Scendo dall'auto e Luke fa lo stesso. Mi prende le mano, è grande liscia e calda, attraversiamo il ponticello ed entriamo nel locale. Raggiungiamo un piccolo leggio dove sta una ragazza poco più grande di Luke, si guardano e si sorridono per lungo tempo.-Dio che troia!-
Penso vedendo la ragazza fare la gatta morta con il professore.
-Perchè sono gelosa?
Tsk, io gelosa? Nah.-"Avete prenotato?" chiede con voce stridula.
-Gatta morta.-
"Certo, a nome di Luke Hemmings" dice il biondo strizzandole l'occhio.
-Coglione.-
"Seguimi pure, Luke." sorride lei marcando il nome del biondo e si incammina sculettando verso il tavolo destinato a noi due.
-e io? non esisto? Fate come se io non ci fossi- penso emettendo un sonoro sbuffò, sedendomi al tavolo.
La serata passa tranquilla, evitando le nostre piccole litigate, il cibo era davvero squisito.
Non ho avuto l'occasione di spiegargli di starmi lontana, forse perché sono benissimo che in realtà le sue attenzioni mi piacciono e non le disdegno.
Certo, se fosse meno affascinante e io non mi incantassi ogni volta sarei riuscita a mettere una fine a tutto ciò.
Invece, non so perchè, ora sono così affascinata nel guardare Luke alla guida della sua auto.-È così... sexy(?).-
E' davvero possibile trovare un ragazzo mentre guida sexy?
-Oddio.. Annie riprenditi!-
"Ti porto al dormitorio o vuoi andare da qualche altra parte?" chiede tenendo gli occhi fissi sulla strada
"No no, tranquillo. Portami al dormitorio, grazie." lui non risponde, si limita solo ad annuire.
Quando arriviamo al dormitorio scende dall'auto e mi apre la portiera, ancora tirando fuori la stessa storia della 'bambina'. Mi porge la mano che io subito afferro e mi tira fuori delicatamente, facendomi appoggiare al suo petto muscoloso. Ci guardiamo negli occhi per alcuni secondi, tra noi cala il silezio, ma non un silenzio imbarazzante, tutt'altro.
E' un silenzio dannatamente piacevole in cui entrambi ci guardiamo, ci studiamo.
Lui si avvicina a me, inclina la testa di lato posando le labbra vicino al mio orecchio."Sei bellissima sta sera." sussurra, il suo respiro caldo mi percuote e mille brividi percorrono la spina dorsale, arrossisco e lo sento sorridere.
"Ci vediamo Lunedì" dice per poi scomparire dentro la sua auto, lasciandomi ancora lì, sorpresa e quasi spaesata.
"A lunedì..."
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The Teacher // Luke Hemmings
Hayran KurguChi saprebbe resistere ad una tentazione tanto grande quanto Lucas Robert Hemmings?