"Cavolo sono in ritardo!" Esclamò Sofia svegliandosi per fortuna e volando giù dal letto.
Superò una delle sue coinquiline che stava per entrare in bagno, sussurrando mille volte scusa."Sei la solita, Sofi!" Urlò Adele contrariata appoggiandosi allo stipite della porta.
"Lo so, faccio veloce promesso!" Uscì dal bagno poco dopo, profumata e imbellettata e corse per la sua stanza con mille cose tra le mani. Per fortuna che era una donna, poteva fare cinquanta cose insieme senza far andare in pappa il cervello.
In dieci minuti, stranamente, Sofia era impeccabile nel look da ufficio. Non doveva vestirsi con la solita divisa da receptionist, ma piuttosto doveva indossare capi eleganti e raffinati. Quella mattina scelse una gonna a tubino nera che le arrivava poco sopra il ginocchio, una camicia bordeaux a body e una giacca dal taglio maschile sempre nera. Uscì di casa alle otto e un quarto. Lavorava in un centro sportivo in centro a Bologna, aveva trovato e avuto quel posto di lavoro un anno prima, in qualche modo doveva pagarsi l'affitto e spese connesse.
"Buongiorno Sofia!" Disse Alberto, il suo capo appena la vide entrare con grandi occhiali da sole per coprire quelle occhiaie che lasciavano trasparire la nottata passata a guardare il soffitto della stanza.
"Buongiorno! Spero di non essere in ritardo, ho corso come una matta" rispose lei con una risatina nervosa.
"Non sei in ritardo, beh allora io vado se hai bisogno..." Disse il collega prendendo il borsone, era il proprietario di tutta la palestra, nonché un personal trainer davvero competente e bravo. Sofia lo conosceva bene, nei due anni precedenti si era allenata con lui e ora non aveva più tempo, ma soprattutto soldi abbastanza per continuare ad andare in palestra.
"Ti chiamo.." continuò la frase lei, facendo un okay con le dita.
Sofia si sistemò dietro il bancone della reception e appena aprì l'agenda del centro sportivo dove lavorava, si stupì della quantità di post-it che la attendevano e si mise subito al lavoro.
Fatture da emettere, chiavi degli armadietti da sistemare, certificati medici da mettere nel posto giusto... e la lista poteva continuare all'infinito.
Il lavoro in un centro sportivo era duro da affrontare, soprattutto perché doveva essere brava ad incastrare tutti i suoi impegni, ma tutto sommato le piaceva stare dietro quel bancone.Era passata circa un'ora e mezza dall'inizio del suo turno quando al bancone si presentò un ragazzo con l'aria di chi si era appena svegliato, ma sembrava molto determinato nel voler allenarsi di buon mattino.
"Buongiorno!" La salutò con garbo, aveva un borsone in spalla.
Sofia si alzò dalla sedia. "Buongiorno!" Non lo aveva mai visto da quelle parti, perciò doveva essere un nuovo cliente.
"Ho visto questo centro sportivo e visto che mi fermerò qui solo qualche giorno, vorrei..."
"Allenarsi! Beh, é nel posto giusto!" Cominciò lei con un gran sorriso sulle labbra. "Allora. Le lascio questa tessera che diamo sempre ai nuovi arrivati, ogni volta che entrerà in palestra, spunteremo un quadratino. A fine di queste prime tre lezioni, deve fare un abbonamento con visita medica, ma di questo ne parleremo tra un po' di tempo..." Spiegò saputella lei. "Ecco, questa è sua!"
"Perfetto, grazie! Posso iniziare già oggi?" Chiese sistemando il ciuffo.
"Certamente! Mi può dire il suo nome?" Chiese per poi segnare il nome sulla tessera.
"Piero Barone"
"Perfetto! Questa è Sua, ogni volta che verrà qui dovrà solamente portare con sé questa" disse prendendo poi una chiave per l'armadietto. "Ecco la chiave del suo armadietto" Rispose Sofia con un gran sorriso, sembrava che il ragazzo avesse bisogno proprio di quello."Grazie!" rispose il ragazzo ridacchiando. " Può darmi del Tu, sono giovane e anche lei..." spiegò il ragazzo accarezzandosi il mento ricoperto da una corta barba.
"Sì, è vero, ma finché sono sul posto di lavoro devo trattare gli ospiti allo stesso modo. Regole dall'alto, non posso farci nulla!" Spiegò lei sorridendo.
"Capisco."
Strano tipo. Ormai Sofia era abituata a ricevere qualsiasi tipo di persona. Dal patetico maschilista che manco la guardava e la trattava solamente come una serva, al chiacchierone che ha talmente tanto tempo da riempire che poteva fermarsi ore e ore a parlare.
Insomma, se ne vedevano di tutti i colori là dentro."Per gli spogliatoi, supera questo corridoio interamente e scenda al piano inferiore e subito sulla sinistra li trova"
"Grazie, signorina!" La salutò lui, ma venne chiamato da un altro ragazzo che entrava nella palestra. "Oh Pié, ciao!"
"Ciao Gian, non mi avevi detto che venivi in palestra..."
"Ho cambiato idea praticamente ora!" Rise lui."Dopo voglio passare un secondo in edicola, voglio comprare quel giornale... dici che riusciremo a fare tutto?" chiese il ragazzo occhialuto rivolgendosi all'amico.
"Ce lo prendiamo quel tempo, anche a me interessa quell'intervista.." rispose l'altro.
Chissà di che intervista stavano parlando! Magari di un calciatore, o uno sportivo in generale, ai maschi interessano queste cose? Sofia non poteva saperlo, non gli interessava quel lato del genere maschile.
"Va bene... Buongiorno!" esclamò il ragazzo che indossava un paio di occhiali da sole con la montatura leggermente arrotondata sui bordi, rivolgendosi poi a Sofia. Appena se li tolse, Sofia rimase senza respiro per qualche secondo, svelarono dei bellissimi occhi verdi.
La ragazza si diede uno schiaffo mentale sulla guancia, doveva proprio sembrare una stupida agli occhi di quei ragazzi, imbambolata di fronte a un ragazzo 'niente male'."...Buongiorno!" rispose Sofia, drizzandosi in piedi.
"Ecco la mia tessera!" Disse porgendola.
Sofia prese la chiave dell'armadietto numero 25 e gliela mise sul bancone.
"Grazie!" La ringraziò sorridendo."Buon allenamento ragazzi!" esclamò Sofia animatamente. Lui le rivolse un sorriso raggiante e si diresse verso gli spogliatoi insieme all'altro ragazzo che la guardò sorridendo. Perché gli altri ragazzi della loro età non erano così gentili con una ragazza?
Erano anni che qualcuno non attirava la sua attenzione. Aveva avuto qualche flirt ma niente di importante, era passato del tempo dall'ultima sua vera storia che l'aveva segnata per il resto della sua vita e da quel momento si era ripromessa di restare molto attenta alle gentilezze dei ragazzi.
Ma questa era la prima volta che un ragazzo la colpiva così nel profondo, ma non soltanto per l'aspetto fisico, soprattutto per i suoi occhi così penetranti, così ipnotici.Appena i due sparirono dai suoi occhi, fece una cosa che non faceva mai, soprattutto per privacy, ma frugò velocemente nell'agenda della palestra per trovare la registrazione di quel ragazzo: Ginoble Gianluca, iscrizione fino a venerdì.
Ciao a tutti bellissimi!
Eccomi qua! Come state?
Sono tornata con una nuova storia, e come potete notare dalla copertina e da questo primo capitolo il protagonista è Gianluca. Ho buttato giù qualche idea e spero che vi intrighi un po', e spero che mi seguirete come nell'altra storia.
Se qualcuno non l'ha letta e ha il piacere di farlo è la seguente:
• "So far but close ~ Il Volo {Piero Barone}"
Ora vi lascio, un bacione!
Gio🧡

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Come un uragano dentro // Gianluca Ginoble
Fanfiction"Non esiste un altro posto via da qui Ti amerò, come nessun altro al mondo Fino a quando hai bisogno, fino all'ultimo giorno Ti amerò, senza smettere un secondo Fino a quando c'è tempo, fino all'ultimo sguardo" Parole che si ripetono, ma piene d...