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Due uomini mi stavano portando chissà dove, non riuscivo a vedere a causa della benda posizionata sui miei occhi.

All'improvviso uno dei due uomini mi fa sedere su una sedia e cominciano a legarmi ad essa.
Mi tolgono la benda e davanti a me c'era Jaebum con un sorrisetto stampato in faccia.

«Eccoti nella stanza delle torture, nonché la mia preferita» dice leccandosi leggermente le labbra.
«Per ora non ti faccio nulla visto che devo fare una cosa molto urgente, quindi ritieniti fortunata solo per adesso» e con questo se ne va via.

Rilascio un sospiro, nella stanza non ci sono nemmeno gli uomini e quindi sono sola.
Vedo due tavoli in cui c'erano diversi oggetti (coltelli, forbici, pistole, seghe) e solo a vederli mi venivano i brividi.

Ad un certo punto mi accorgo che davanti a me c'è un piccola lavagna di legno e con sopra alcune foto.
In quelle fotografie potevo riconoscere i volti di Jimin, Suga, Jungkook e dei ultimi due ragazzi incontrati oggi.
In alcune foto c'era il segno di una 'x', in rosso, la maggior parte erano solo dei semplici palazzi.
Sgrano gli occhi per la confusione, sta contemplando qualcosa per uccidere i ragazzi? Da quel che sto vedendo, penso proprio di sì.
La mia attenzione va su una foto e sento l'ansia salire.
È una foto di Minhee ed era accanto a quella di Jimin.
La cosa che mi mette molta ansia e paura, è il fatto che sulla foto sia incisa una x.

«Cosa voldire tutto ciò?» l'unica cosa che uscì dalla mia bocca quando guardai per bene e con attenzione il tabellone.
E se Minhee avesse frequentato Jaebum?
No, è impossibile.

-Pov's Jungkook-

Siamo fottuti.

La prima frase che mi venne in mente quando l'incendio scoppiò.
Proprio nel momento in cui volevo, finalmente, attaccare Jaebum.
Credevo che questo sarebbe stato il mio ultimo giorno di vita, ma non fu così visto che Hoseok riuscì a portarmi fuori sano e salvo.
Gli altri membri stavano bene, anche se alcuni avevano delle bruciature ma nulla di grave.
Abbiamo scoperto che Jaebum era a conoscenza del nostro piano e un certo Mark (una persona di cui mi fidavo ciecamente e non solo io) ha deciso di fare la spia.

«Giuro che dopo lo ammazzo» sbotta Yoongi alquanto irritato.

«Y/n» dico all'improvviso pensando a come l'ho lasciata sola nella macchina.

Inizio a camminare, anzi a correre, verso il parcheggio.
Arrivato rimasi pietrificato, la porta della macchina era aperta.
Corro verso la macchina e inizio a guardare se ci fosse almeno una traccia di lei, ma niente.
«Ti prego Y/n dove sei? Non è il momento di scherzare» urlo con una voce spezzata, sembro così disperato.
Non voglio che le succeda qualcosa, lei non si merita tutto ciò e mi sento male solo a vedere Y/n soffrire.
Ad un certo punto anche gli altri mi raggiungono.

«Kook!» urla Yoongi, mi giro verso di lui.
Mi rivolge il suo cellulare, lo guardo con uno sguardo confuso «guarda» prendo il telefono dalle sue mani e potevo sentire il sangue ribollire per la rabbia.
La mia Y/n è ora nella mani di quel stronzo.

«Andiamo a riprenderla» dico solamente, guardo gli altri ragazzi e non mi sembrano molto convinti.
«Bene, allora vuol dire che andrò da solo».

«No Kook, noi vogliamo aiutarti.» dice Jimin sospirando «questa volta ci siamo salvati, ma se andiamo adesso è probabile che non ne usciremo più vivi» continua mentre si tocca con frustrazione i suoi capelli grigi.

«Non m'importa, troviamo una soluzione perché devo salvare Y/n» dico con un tono irritato.
«Salviamo Y/n e completiamo la nostra missione» dico con un sorrisetto compiaciuto.

«Bene, allora andiamo e uccidiamo quel bastardo» dice Yoongi.

Resisti Y/n, sto arrivando.
Oggi non saresti stata in pericolo se solo ti avessi lasciata nella tua vita normale, è tutta colpa mia e spero che tu mi perdoni.
Ti salverò e, una volta per tutte, ti lascerò così non sarai più in pericolo.
Ho appena realizzato di non essere in grado di proteggerti.

My Dangerous Daddy - Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora