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Mi guardo allo specchio, il vestito mi stava bene anche se il suo colore non mi faceva impazzire.
Ha delle spalline sottili, il colore è verde pastello e mi arriva fino le ginocchia.
Non è nemmeno molto scollato, è un vestito normale e adeguato per i miei gusti.
Lascio i capelli sciolti e inizio ad applicare il trucco sul mio viso.

Sono così in ansia, so che devo comportare in modo normale però non capisco perché ha scelto proprio me.
Ho paura che il piano vada a fallire a causa mia e devo far in modo che tutto ciò non accada.

La porta si apre, è Jungkook.
Ormai erano passati quasi due giorni dall'ultima volta che mi ha rivolto parola, ovviamente era impegnato per questa missione.
«Sei pronta?» mi chiede con un tono freddo e distaccato.
Lo guardo male.

«Jungkook» lo chiamo.
Non ne posso più del suo comportamento, deve capire che non è l'unico a rimanere male dovrebbe trattarmi come sua fidanzata e non come un stupido oggetto.

Lui mi guarda senza espressione, «perchè continui a trattarmi in questo modo?» chiedo mentre stringo i pugni.

Lo vedo sospirare «senti Y/n, non voglio più ripeterlo, ma non è il momento di parlare su queste cose».
«Quando tutto ciò sarà finito ne parleremo, ma per adesso evitiamo» con questo, se ne va via.

Fanculo Jungkook.

Decido di non pensare, ma fa comunque male.
Lo amo e non voglio perderlo, ma se continua a trattarmi così mi fa capire che magari non mi ha mai amata.

Scaccio via ogni mio pensiero e mi dirigo fuori dalla camera per poi andare giù nel salotto.
Trovo entrambi tre ragazzi, sgrano gli occhi quando ne vedo altri due.
E ora loro chi sono?

Vedo Suga, il ragazzo con i capelli color menta, guardarmi dai piedi fino alla testa. Aish che imbarazzo.
«Oh eccoti tesoro, stavamo aspettando solo te» dice con un sorriso.

Gli faccio un mezzo sorriso, perché tutta questa situazione mi sta mettendo a disagio?
L'attenzione dei nuovi arrivati era su di me, entrambi erano in giacca e cravatta e mi guardavano senza espressioni.
Che strani, penso.

Suga si accorge della mia confusione infatti è il primo a parlare «comunque loro due sono RM e J-Hope» dice presentando i due sconosciuti.

Mi inchino per salutarli, ma nessuno dei due ricambia.
Sgrano gli occhi, «non preoccuparti di loro, non amano molto conversare sopratutto con le persone sconosciute» interviene Suga.

«Dobbiamo andare adesso, tra un'ora Jaebum sarà già presente nella festa» ci informa Jimin. «Io e gli altri vi raggiungeremo tra cinque minuti».

«Vabene, andiamo dolcezza» mi dice Suga rivolgendomi un occhiolino, ruoto gli occhi all'insù per il fastidio.

Potevo notare lo sguardo di Jungkook su di me, perché continui a fare così? Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo?.

La promessa, Jungkook vuoi rompere la promessa? La nostra promessa.

Lo seguo verso l'uscita e saliamo nella macchina del menta.
Sono così nervosa che non mi sono nemmeno accorta di star torturando le mani e noto che il ragazzo se ne è accorto «stai tranquilla, resta al mio fianco e non ti succederà nulla» dice.

Sono sicura che qualunque si sarebbe sciolto ascoltando le sue parole, ma stranamente io non mi sento in questo modo.
Anzi, penso a quanto sarebbe stato bello se me lo avesse detto Jungkook.
Anche in una situazione del genere riesco solo a pensare lui, non so cosa mi abbia fatto per farmi perdere la testa in questo modo.

«Va tutto bene con Jungkook?» mi chiede all'improvviso Suga, lo guardo con uno sguardo confusa.

«Ehm s-si» dico cercando di essere ovvia.

My Dangerous Daddy - Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora