Capitolo 9

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|AL RISTORANTE|

"Hope, ma dici sul serio?" Dico tenendomi la pancia con entrambe le braccia dalle risate.

"lo giuro! É stata la scena più imbarazzante della mia vita" afferma lei ridendo, ricordando la scena.

Stiamo parlando dei vecchi ricordi. Mi ha raccontato una scena imbarazzante che le é successa quando aveva 14 anni, ovvero quando é stata scoperta dai genitori mentre stava facendo sesso.

"Mar?" attira la mia attenzione dopo essersi calmata.

"dimmi" le sorrido vedendo la sua serietà nel pormi la domanda.

"tu credi nell'amore?" non mi aspettavo questa domanda. Ho abbastanza motivi per dare una risposta più che sicura ma, non so, a volte mi mette in difficoltà.

"no, perché?" le rispondo tranquillamente, sicura della mia risposta.

"credo di essermi innamorata"

Rimango a bocca aperta. Oddio no, l'amore é una merda come sentimento.

"di un ragazzo conosciuto alla festa" continua a parlare. Ricapitoliamo: lei é innamorata di un ragazzo che non conosce neanche?

"ma sai almeno come si chiama?" decido di lasciare i pensieri da parte.

"se ricordo bene si chiama Zayn. É bellissimo! É la perfezione fatta persona. Capelli neri, occhi stupendi. Quando sorride mette la lingua tra i denti ed é una cosa troppo bella da vedere" ne parla come una ragazza innamorata. Alla fine della frase appoggia la testa sulle mani e guarda un punto fisso in alto, persa nel suo mondo.

"Hope?" sventolo una mano davanti al suo viso. Provo altre due volte e alla terza ritorna nel mondo reale.

"mmh...si?" chiede distratta.

"ti eri incantata" ridacchio ripensando alla scena.

"oh...scusa" dice con un leggero imbarazzo e io la rassicuro con un sorriso.

"deve essere proprio bello questo Zayn" in fondo sono contenta per lei. Se le fa questo effetto vuol dire che le piace veramente, ma non la invidio. Amore vuol dire anche soffrire.

"si, ma tu dimmi: Perché non credi nell'amore?" mi chiede curiosa della risposta.

Finisco di mangiare e ingoio tutto.

"l'amore é solo un sentimento causato dalla forte attrazione per l'altro sesso, ci porta a fantasticare immagini o scene che non accadranno mai. É una questione di principio. L'amore fa soffrire, ti illude. É una merda sperare in qualcosa che non accadrà mai" le spiego la mia teoria fiera.

E già. Quando avevo 15 anni avevo un ragazzo. Ci amavamo ma lui aveva iniziato a prendermi in giro. L'ho saputo da uno dei suoi amici e così l'ho mollato. Amore vuol dire soffrire. E io non voglio più soffrire, non per uno stronzo.

"Mar, ma non si può vivere senza amore" mi guarda con uno sguardo dolce.

"secondo me si ma ognuno ha la sua opinione" é bello che qualcuno creda ancora nell'amore, nel vero amore.

Uniamo i nostri soldi e paghiamo insieme la cena. Usciamo dal ristorante e subito ci arriva addosso un'ondata d'aria fresca. Non perdo tempo e mi metto la mia giacca, anche perchè non voglio prendere un raffreddore.

Hope tira fuori dalla sua tasca un pacchetto di sigarette.

"tu fumi?" Dico con stupore però poi mi rendo conto della domanda troppo ovvia e mi do della stupida da sola.

Annuisce mentre si porta la sigaretta alle labbra, la accende e fa un tiro.

"perché hai iniziato?" le chiedo volendo sapere il motivo.

"é iniziato tutto da un gioco due anni fa. Dopo quella volta iniziai a fumare di nascosto ogni tanto. Il tempo passava e sentivo sempre di più il bisogno. Ero consapevole che stavo diventando dipendente da questa roba ma non riuscivo a fermarmi. Ed eccomi qui in questa situazione" mi spiega con molta calma.

Annuisco alla sua spiegazione e la prendo a braccetto. Iniziamo a camminare per ritornare al dormitorio. Per fortuna è vicino e le mie gambe non devono soffrire.

Mentre camminiamo il mio telefono squilla. Lo prendo dalla borsa e vedo la foto di mia mamma. Accetto la chiamata e avvicino il telefono all'orecchio.

"Hey mamma" la saluto sorridendo.

"ciao tesoro! Come va?" mi chiede e noto la sua felicità nella sua voce.

"tutto bene, tu?"

"bene ma tuo padre sta male. Non sappiamo cosa ha" abbassa la voce e noto la preoccupazione prendere posto della felicità.

"portalo in ospedale" le dico. Mio padre é molto testardo e sicuro come la morte non sarebbe andato lì.

"si rifiuta di andarci" conferma le mie idee.

"e tu portalo con la forza. Potrebbe essere qualcosa di grave" lascio un sospiro.

"non lo so..." è incerta ma non ha scelta.

"mamma, ascoltami. Portalo in ospedale che lui voglia o no, poi fammi sapere cosa ha, okay?"

"va bene tesoro. Ci sentiamo domani"

"ciao mamma. Mi manchi, anzi, mi mancate tutti e due" sorrido ripensando ai miei genitori.

"anche a noi cara. Ciao"

Saluto e attacco la telefonata. Ora sono in pensiero per mio padre. Spero che non sia nulla di grave.

"chi era?" Mi chiede Hope.

"mia madre. Mio padre sta male"

"oh...spero che guarisca presto." mi accenna un sorriso e finisce la sigaretta. Onestamente volevo provare a fumare, ma se poi prendo il vizio?

Appena entriamo in camera butto la borsa sul tavolo. Prendo il mio pigiama dall'armadio e vado in bagno a cambiarmi. Mi lavo i denti, mi strucco, e ritorno in camera. Mi infilo sotto le coperte che, inizialmente, sembra il polo nord da quanto é freddo. Auguro la buonanotte a Hope e mi stringo di più nelle coperte, adesso calde. Riesco ad addormentarmi in poco tempo.

...

Too Fast [Liam Payne]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora