Quelle parole colpirono Harry come uno schiaffo in pieno viso.
“Volevo aspettare che lo capissi da solo riccio, ma così mi tenti.” Cosa volevano dire quelle parole? Dette da Louis, per di più. Sentì probabilmente il proprio cuore battere più forte del normale quando vide il ragazzo che piano si sfilava la maglia, ed aveva il terrore potesse sentirlo anche lui, dato che era affianco a sé.
Vederlo cosí, senza tshirt, e trovarlo dannatamente sexy non era una cosa da persona etero, e questo lui lo sapeva bene.
-Sei maledettamente frocio, Styles!- gli urlava il subconscio, e probabilmente aveva ragione. Quando il liscio tornó a stendersi accanto a lui, Harry avrebbe soltanto voluto avvinghiarsi a lui e mordergli e leccargli ogni centimetro di quella pelle olivastra, avrebbe voluto baciare ogni tatuaggio presente su quel fisico scolpito, grazie agli anni di allenamento da calciatore.
-Harry smettila, sei patetico!- lo sgridava la propria vocina interiore, e sí, aveva dannatamente ragione. Era patetico.
Louis si avvicinaó piano al corpo del più piccolo, e quest’ ultimo non seppe cosa. Era così confuso. Il ragazzo accanto a sé era così misterioso, non aveva mai capito nulla di lui. Il giorno prima era stato lasciato dalla sua ragazza, ed il giorno dopo ci provava con lui? Ma no! Non ci stava provando! Harry continuava a ripeterselo per non illudersi, ma più il ventiduenne si avvicinava, più questa teoria andava a farsi fottere.
Improvvisamente, la mano di Louis andò a posarsi sul braccio del riccio che sussultò –ed, inutile dirlo, avvampò all’istante-.
“Ci sono tante cose che non sai Harry.” Iniziò lui, muovendo la mano lungo il braccio, per poi passare al petto, soffermandosi sulla clavicola, “Ieri la mia ex mi ha lasciato per un valido motivo, ed io per lo stesso valido motivo non mi sono arrabbiato, non ho sofferto.” Sussurrò, mentre la mano era scesa lungo il busto ed era arrivata ad accarezzare la porzione di pelle appena sopra i boxer. “A me non piaceva la mia ex.” Mormorò Louis, sfacciatamente, mentre la sua mano prese ad accarezzare il suo inguine. Il più piccolo iniziò a sentire il familiare calore al basso ventre, e l’unico pensiero che riuscì a formulare fu un semplice “Oh cazzo,”.
“A me non piacciono nemmeno le ragazze, Harreh”.
Il danno era fatto. Quel discorso, mischiato a quel tocco, la sua voce stranamente roca, ed infine quel soprannome avevano fatto sì che Harry capisse quanto gay fosse, e ciò che gliel’aveva provato era l’accenno di erezione fasciata dai boxer.
E se Louis se ne fosse accorto? Il riccio, si coprì immediatamente e prese un respiro profondo, guardando negli occhi Louis –che sì, in quel momento pareva averli color ghiaccio- cercando di capire se fosse serio. E forse il ventiduenne capì che l’altro non era convinto dal suo discorso, così decise che era il momento di agire.
Posò le mani sul suo membro coperto dalla stoffa dei boxer, ed un ghigno malizioso si fece largo sul suo volto quando si accorse che era già a metà dell’opera. Iniziò ad accarezzarne la lunghezza, a stringerla fra le dita, a massaggiarle e a muovere i palmi su di essa in modo esperto, mentre Harry cercava inutilmente di trattenere i gemiti.
-Cazzo, è bravissimo.- pensò, riferendosi alle sue doti di provocatore, mentre gli ansimii si facevano più pesanti e l’erezione premeva contro i boxer, ormai troppo stretti, che con grande stupore del riccio Louis abbassò, liberando il membro eretto, dalla presa soffocante degli slip.
“Ora, Harreh, ti dimostrerò che ero serio.”
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Fell for you|| Larry Stylinson
RandomEd il riccio non se lo sa spiegare, ma non appena aggancia i propri occhi verdi a quelli azzurri del ragazzo, sente il cuore che perde dei battiti. E non era la paura. […] Delle volte prendeva davvero in considerazione l'idea di essere gay, infondo...