Grandi dimostrazioni.

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(Contiene smut)

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Il volto di Harry avvampò. Cosa aveva intenzione di fare? Louis si avvicinava, la propria mano cercava anche il minimo contatto con il membro del riccio che provava a scansarsi dal suo tocco, anche se non gli dispiaceva per nulla. Il pollice di Louis sfregava insistentemente sulla sua cappella, mentre Harry tirava indietro il busto. Più si allontanava dalle mani di Louis, più sentiva di volerlo, così, alla fine, si arrese e lasciò che la mano del ragazzo avvolgesse le propria fastidiosa erezione. Iniziò a gemere in un sussurrò quando la mano prese a scivolare lungo l’asta. Chiuse gli occhi per godere appieno quel piacere, che gli inebriava i sensi e che, purtroppo, faceva sì che il cervello non fosse collegato alla bocca.

La stanza era riempita dai mugulii di piacere del più piccolo, visibilmente imbarazzato, che sentiva su di sé lo sguardo compiaciuto del maggiore, che però, a quanto pare, non era abbastanza soddisfatto del “risultato”.

Infondo, Louis non si stava divertendo quanto Harry. E questo non lo accettava.  In più quei gemiti non lo soddisfacevano abbastanza, così decise di fermare la mano, e portarla alla bocca, leccandone via il liquido preseminale, ricevendo in risposta un mugolio insoddisfatto di Harry, che chiedeva esplicitamente di finire il lavoro iniziato.

“Io sono gay, ma nemmeno tu scherzi, Styles.”  Sussurrò il liscio, e non diede tempo ad Harry di ribattere, che era già scivolato verso il basso, tra le gambe dell’altro. Il riccio, portò una mano tra i suoi capelli e avvicinò il proprio bacino al viso di Louis. Era tanto per provocazione, mai avrebbe immaginato che in una manciata di secondi avrebbe preso la propria erezione tra le labbra e, senza farselo ripetere due volte, avrebbe iniziato a succhiare, con tanto di guance incavate.

I gemiti mal contenuti di Harry, diventarono mano a mano più forti e ripetuti. Più Louis “giocava” con la lingua, più l’altro inarcava la schiena e sentiva l’orgasmo un passo più vicino. Gli tirò i capelli, come avvertimento, che il liscio ignorò completamente, così che, quando il riccio venne, l’altro ingoiò prontamente il suo liquido, e si staccò leccandosi poi le labbra. L’ultimo gemito di Harry, conteneva, ovviamente, la parola “Louis”, il che lo aveva visibilmente imbarazzato, mentre il più grande non sembrava affatto turbato dalla cosa.

Mentre l’altro riprendeva fiato dopo il travolgente orgasmo, Louis si alzò e tranquillamente uscì dalla stanza, diretto al bagno come se vivesse in quella casa da anni.

E mentre Harry lo guardava allontanarsi, un pensiero si fece strada nella sua mente: Lui era stato soddisfatto dalle labbra esperte del ragazzo che aveva appena abbandonato la stanza. In cambio però non gli aveva “offerto” nulla.

Se avesse smesso di essere così timido, sicuramente si sarebbe alzato e sarebbe andato a ‘ringraziarlo’.

Fell for you|| Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora