Piccole sfide.

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“Te lo scordi Tomlinson, non farò mai il passivo.” Sussurrava lui, in preda ai gemiti. In realtà non lo pensava davvero, si sarebbe lasciato fare qualsiasi cosa da quel ragazzo, ma Harry, doveva pur far valere il suo spirito da attivo. A Louis questa cosa però, non andava giù. Si staccò dal corpo del ragazzo, e piegò le labbra in un sorriso malizioso.

Harry già stava cantando vittoria, quando l’altro, d’un tratto si sedette sul tavolo.

“Ti convincerò a fare il passivo, così vedremo qui chi comanda.” Disse semplicemente. Il riccio afferrò al volo, e capì immediatamente che avrebbe dovuto sistemare da solo quella fastidiosa erezione.

Tensione sessuale. Louis voleva portare il riccio a pregarlo di fare il passivo.

Chi inizia bene è già a metà dell’opera.

Harry però non voleva dargliela vinta, o almeno non subito. Con molta discrezione si avvicinò al frigo e lo aprì, estraendo un cartone di latte e bevendone a lunghe sorsate, per poi rimetterlo al suo posto ed uscire dalla stanza. Non appena fu fuori il campo visivo dell’altro, corse in bagno, per “soddisfarsi”. E già rimpiangeva le labbra di lui.

Louis probabilmente se ne accorse comunque, perché un sorriso ampiamente malizioso si allargò sul suo viso dai lineamenti perfetti. Scese dal tavolo ed andò a buttarsi nuovamente sul divano.

La giornata passò così: Louis sul divano a dormire o guardare tv, ed Harry in camera propria ad ascoltare musica, guardare tv e quant’altro.

Le cose per il riccio si complicarono quando arrivò l’ora di dormire, e l’ospite decise che voleva dormire con lui.

Harry era già rannicchiato nel letto, di spalle alla porta, quando Louis lo sfiorò con la propria pelle nuda. Avevano entrambi il vizio di dormire in boxer, quindi questo non semplificò le cose al ragazzo dagli occhi verdi.

Il liscio senza pensarci due volte si attaccò all’altro, completamente.

In quella posizione fu difficile addormentarsi, ma dopo del tempo Harry riuscì a prendere sonno. La mattina, la sveglia che suonò e lo distrasse dai suoi sogni, gli fece notare che Louis già era andato via. In fretta si lavò, si vestì e uscì di casa per dirigersi a scuola.

Varcata la soglia, andò nella propria aula, con la convinzione di parlare e chiarire con Louis, che era al suo solito banco, con la schiera di ragazzi che lo compiacevano, solo per la popolarità.

Il ragazzo puntò i propri occhi azzurri dritti nelle iridi del ragazzo dagli occhi verdi. Harry sentì le gambe tremare, cosa diavolo gli faceva Louis? Era pronto a parlargli, quando lui con decisione, lo ignorò completamente.

-perché faceva così? - si chiese. Magari si sbagliava. Magari era solo un presentimento. Si avvicinò a Louis, chiamandolo per nome, in modo da attirare la sua attenzione.

Il ragazzo alzò lo sguardo e sorrise divertito, prima di rispondere acidamente con un: "Hey, è arrivato il frocio!".

Fell for you|| Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora