Il ragazzo avanzava lentamente verso il corpo di Harry, adagiato sul divano ed incapace di muoversi, di reagire. In men che non si dica, il riccio si ritrovò sotto il corpo dell’altro, che era seduto, comodamente, a cavalcioni su di sé. Louis prese a muoversi quasi impercettibilmente sul suo bacino, sorridendogli con estrema malizia, mentre pensava a come iniziare il discorso.
“Sai, Harry. Non ricordo esattamente l’ultima volta che una ragazza mia ha dato piacere.” Sussurrò, leccandosi le labbra in modo vistoso, giusto per provocare l’altro. “Dev’essere stato tre o più anni fa.”
A quelle parole, il riccio non potè che emettere qualche ansimio un po’ più rumoroso. E il liscio lo notò subito, quindi decidse di premere di più contro il suo bacino, facendo pressione sul membro dell’altro, che gemette immediatamente in risposta.
“A che gioco stai giocando, Louis?” Si lasciò sfuggire Harry, che immediatamente si pentì di quelle parole, dato che lo sguardo del ragazzo divenne immediatamente serio.
“Voglio te. Voglio il tuo corpo. E se non me lo darai, me lo prenderò.”
Quelle parole, colpirono Harry come uno schiaffo in pieno viso. Quella voce così seria, ma allo stesso tempo tentatrice. Non sapeva cosa fare, come rispondere. Eppure quella situazione non gli era nuova. E si sentiva stupido a pensare quelle cose, ma la prima persona che gli saltò in mente fu Gemma, sua sorella.
“Sai Har, sto leggendo un libro: Cinquanta Sfumature. Parla di un dominatore e di una sottomessa.” La sorella amava quella trilogia e aveva raccontato ad un Harry, stufo di quella sua ossessione, ogni particolare.
Il riccio chiuse gli occhi, mentre sentiva l’erezione aumentare, ansimando ogni secondo più velocemente e cercando di ordinare i pensieri.
Louis voleva essere il suo dominatore? Lui sarebbe stato il suo sottomesso? La mente lo travolgeva di pensieri, così come l’eccitazione invadeva il suo corpo.
D’un tratto, il maggiore si alzò, abbandonando il corpo in fibrillazione del ragazzo per dirigersi in cucina. Harry, non contento di ciò, decise di alzarsi, per fargli vedere “chi comanda”. Non appena raggiunse Louis in cucina, lo spinse contro la parete, bloccandola contro di essa. Era più alto di lui, quindi non ci volle molto ad immobilizzarlo. Inclinò la testa e prese a baciargli con foga il collo, premendo il bacino contro il suo. Il subconscio del riccio applaudiva.
Sentiva Louis gemere sotto il proprio tocco, e questo non poteva non invogliarlo a continuare. E sarebbe andato come lui voleva, se Louis non avesse staccato il bacino, ricavando lo spazio necessario per infilargli una mano nei boxer.
“Non hai capito nulla, Harry. Qui chi domina sono io.” Sussurrò il ragazzo dagli occhi azzurri, con voce spezzata dall’eccitazione.
E sì, Louis aveva intenzione di prendere il suo corpo e farlo proprio.
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Salve! Scusate l’attesa e scusate il capitolo. E’ corto e privo di senso (fa veramente cagare), ma prometto che appena le vacanze saranno passate farò di meglio!
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Fell for you|| Larry Stylinson
RandomEd il riccio non se lo sa spiegare, ma non appena aggancia i propri occhi verdi a quelli azzurri del ragazzo, sente il cuore che perde dei battiti. E non era la paura. […] Delle volte prendeva davvero in considerazione l'idea di essere gay, infondo...