Capitolo 24

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Eli's pov
Allora dove sei stata?
Magari un piccola verità gliela posso dire.

"Vedi...ho conosciuto una ragazza e siamo diventate subito amiche. Ci siamo messe a parlare e abbiamo scoperto di avere così tanto in comune e non ci siamo accorte di quanto tempo fosse passato e alla fine mi sono fermata a dormire là...ma mi sono dimenticata di avvertire." invento uno scenario più plausibile al momento. Però infondo è la verità. É vero che ho conosciuto Nicole da poco e che siamo diventate amiche, forse non proprio subito, ma adesso lo siamo. Condividiamo anche un segreto. Un enorme segreto direi. Che purtroppo nemmeno Marianna ricorderà... A quest'ora Nicole dovrebbe aver già fatto.
"E perché non lo hai detto subito? Perché hai mentito prima?"
"Oh...ehm...Se avessi detto la verità i miei non me l'avrebbero fatta passare così facilmente"
Anche questo non è falso.
"Allora perché non hai detto subito la verità a me quando te l'ho chiesta? Non ti fidi di me?" domanda, con un cenno di tristezza.
"Certo che mi fido...ehm...solo che non volevo che mi giudicassi."
Wow...sto diventando brava ad inventarmi scuse.
"Per cosa dovrei giudicarti?"
"Questa ragazza...ecco...è una amica di Valentina."
Si irrigidisce.
"Esci con una amica di Valentina?!" mi domanda sbigottito.
Ok...io lo avevo detto come scusa che non volevo che mi giudicasse, ma mi sa che la sta prendendo davvero un po' male.
"Sì, ma non è male. È una ragazza davvero simpatica"
"Simpatica? Cos'è ora mi vuoi dire che anche Valentina è una brava ragazza? Che sei anche sua amica adesso?"
"Si può sapere che ti prende? Perché sei così arrabbiato?"
"Sono arrabbiato perché preferisci passare del tempo con una persona a caso piuttosto che con me!"
"Cosa?"
"Mi ignori sempre in questo periodo" ma mentre dice questo vedo che anche lui sembra un po' confuso, come se non fosse sicuro di ciò che sta dicendo. Forse Nicole non ha cancellato proprio tutto...
"Beh innanzitutto, non è una persona a caso, ma si chiama Nicole. E poi..." addolcisco lo sguardo; pensare che lui possa essere anche un pochino geloso di me mi fa sciogliere il cuore "...non è vero che preferisco stare con lei piuttosto che con te. È solo che...ehm...sono una ragazza anche io. Ho bisogno anche io di spettegolare un po'."
"E da quando ti piace spettegolare?"
Da adesso? Accidenti. Speravo ci cascasse...
"Non sembra, ma ho anche io un lato femminile." la butto un po' sul ridere, forse così se la beve... è strano fare questo tipo discorso.
"Beh allora puoi spettegolare anche con me. Anche io posso essere la tua amica di pettegolezzi."
Rido.
"Ma non posso spettegolare con te di te."
Vedendo come arrossisce, mi rendo conto di averlo detto ad alta voce. Le mie orecchie iniziano a bollire. Perché mai ho detto questa cosa?! Non lo faccio nemmeno per davvero!
"Spettegoli di me con le tue amiche?" si gratta la nuca, con le gote arrossate. Perché deve essere così carino... se non sto attenta rischio di farmi sfuggire qualcos'altro che non voglio dire.
"Qualche volta...ma sono più le altre, io di solito ascolto soltanto" faccio la vaga, distogliendo lo sguardo. In realtà odio quando le mie compagne spettegolano su di lui, ma ormai questo non glielo posso dire o la mia copertura salta. Come se fossi una spia...
"E che cosa dicono?" chiede ora incuriosito.
"Mica te lo posso dire. È un segreto tra ragazze" gli faccio la linguaccia. Non so nemmeno cosa dicono. Appena iniziano io smetto di ascoltare...
"Antipatica" e ricambia la smorfia. Poi scoppiamo entrambi a ridere.
Sono contenta di riuscire a parlargli di nuovo normalmente. Prima era davvero una angoscia, non riuscivo nemmeno a guardarlo in faccia...per fortuna lui non se lo ricorda, più o meno. Forse sarà che sono cambiate tante cose in questi giorni e forse è anche grazie alla fenice che mi sento più sicura. Non lo so. Ma mi piace.
Involontariamente sorrido.
"Perché sorridi?" risvegliandomi dai miei pensieri, lo guardo, ampliando di più il sorriso.
"È un segreto."
"Mmm...hai troppi segreti per i miei gusti" mi prende in giro.
Non sai quanti...

Aaaaaah che bello! Il mio lettino comodo comodo! Mi sembra da una vita di non dormire nel mio letto.
Mi sdraio su un lato e afferro dal comodino il mio telefono.

Ohi memi! 113 chiamate perse dalla mamma. 157 da papà. 201 da Noa! Vedendo quel numero sento subito le guance andare a fuoco.
Anche un migliaio di messaggi... classe, Mari, Eri, Lyz, Noa... un numero sconosciuto attira la mia attenzione.

-Hey! Sono Nicole. Vieni al sancta sanctorum appena puoi. Ti aspetto lì.-

Ma come? Mi sono appena messa comoda...uff...

Salvo il suo numero, mi cambio, afferro le ciabatte, intasco telefono e chiavi, e, dando un ultimo addolorato saluto al mio letto, esco dalla finestra.
Speriamo che mamma e papà non entrino in camera mia.

"Ah! Sei arrivata!"
"Sì. Per fortuna mi sono ricordata la password se no non sapevo come contattarti quaggiù. Eheheh."
Mi dà una mano a tirarmi su dal puff.
"È giusto di questo che ti volevo parlare."
"Ehm...della password?"
"No di come contattarci. Prima mi sono dimenticata di darti questo" tende la mano con il palmo aperto verso di me. Sopra si trova una catenella con un piccolo medaglione, con inciso il fiore della vita.
"Che cos'è?"
Lo prendo e lo osservo ancora un po', evidenziando con le dita le lineature.
"Questo serve per tenerci in contatto anche quando i cellulari non funzionano."
"Oooh figo! È tipo un telefono magico." dico emozionata, toccandolo in vari punti per vedere se fa qualcosa.
"Ahahahahah! No non è come un telefono magico...purtroppo. Può solo illuminarsi. Ogni volta che si illumina vuol dire che ti sto chiamando e che devi venire qui...o che sono in pericolo."
"Che?! In che senso in pericolo?"
"Stai tranquilla. Il 99,9% dei casi è che ti sto chiamando, quindi devi venire qua.
"E se fosse il caso dello 0,1% cosa devo fare?" domando preoccupata.
"Non ti preoccupare. Ci penseremo più avanti."
"Come più avanti? E se fosse domani che sei in pericolo? Non c'è un modo per rintracciarti? Un incantesimo? O..."
"Stai tranquilla." mi interrompe lei "Ti insegnerò anche quello. A tempo debito."
Mi prende la mano e capovolge il medaglione, con il lato liscio verso l'alto.
"Dentro questo medaglione si trova uno zaffiro, come quello del mio anello" mi spiega, mentre fa scorrere il palmo sopra il ciondolo, aprendolo e rivelando un piccolo cristallo blu oltremare.
"Ti insegnerò quei piccoli incantesimi di cui ti ho parlato in precedenza. Come ti ho detto, non sono molto potenti ma sono davvero molto utili."
"Anche quello di cancellare la memoria?"
"...Sì anche quello..." mi risponde con esitazione.
"Quindi un giorno dovrò essere io a cancellare la memoria a Noa? A Marianna? O ai miei genitori? Alla mia famiglia?"
"Non è detto...non se non sarà necessario"
Un momento di silenzio.
"Perché non possono sapere?"
"Perché sarebbero in pericolo."
"In pericolo da cosa?"
"Eli...vai a casa. Hai bisogno di riposo."
"No! Se non so da cosa sono in pericolo, allora mi devo almeno preparare. Mi devo allenare. Devo proteggerli."
Mi prende per le spalle.
"Avremo tempo di allenarci. Ti insegnerò tutto quello che so, tutte le tecniche di combattimento, tutti gli incantesimi. Adesso però devi riposare."
"Ho già dormito un giorno intero, non ho bisogno di riposo!"
"Il tuo non è stato dormire. Hai combattuto. Hai combattuto contro le tue paure. Poi ti sei allenata tutto il pomeriggio oggi. Ti prometto che domani ci alleneremo. Anche di mattina se vuoi. Ma ora va' a casa." mi intima con sguardo fermo.




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