Capitolo 23

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Eli's pov

"Ehm Noa? Va tutto bene?" domando incerta e imbarazzata. Non può ricordarsi no? Nicole mi ha detto che gli ha cancellato i ricordi giusto? E se non avesse funzionato? Oh no. Oh no! Deve aver funzionato!
Mentre il mio sistema nervoso va in pappa per la paura che lui possa ricordare, Noa si stacca dall'abbraccio e mi guarda arrabbiato.
"Ma che ti passa per la testa?!"
'Sinceramente...in questo momento proprio niente' penso. Niente. È come se la mia mente fosse un foglio bianco. Bianco di terrore.'
"Sparire così, senza dire niente a nessuno, senza cellulare per poterti rintracciare! Ci hai fatto preoccupare da morire."
Che?
Sentendo le urla di Noa si aprono entrambe le porte delle nostre case. E i miei genitori e la mamma di Noa vedendomi, mi corrono incontro stritolandomi tra le loro braccia.
"Mi state facendo soffocare" provo a dire con un filo di voce.
"Ma cosa ti salta in testa?!" mi urla contro questa volta mia madre.
Ma che hanno tutti oggi?
"Ti sembra il modo? Dove diavolo sei stata?"
Poi come un flash mi torna in mente una cosa.
"Che giorno è oggi?"
Tutti strabuzzano gli occhi.
"Sparisci per due giorni e ora ci vieni a chiedere che giorno è oggi?!"
Tra poco vedo la vena pulsante sulla fronte di mia madre. Due giorni?! Nicole non mi aveva detto che ero rimasta inconscia per così tanto tempo...io pensavo...
"Ecco io..." e ora cosa gli devo dire? Non posso di certo dirgli che sono rimasta svenuta per un giorno intero, e che poi mi sono esercitata con i miei nuovi poteri!
Mio papà vedendomi in difficoltà mi abbraccia come solo un papà sa fare.
"Picciola mia stai tranquilla...andrà tutto bene. Lo sai che a noi puoi dirci tutto."
È questo il punto...io non posso.
Ricambio l'abbraccio sentendomi al sicuro. Mi sento così in colpa per non potergli dire niente, io non gli ho mai mentito; nemmeno quando mangiavo l'ultimo cioccolatino della scatola che regalava alla mamma a ogni anniversario riuscivo a mentire. Figuriamoci adesso... infondo loro sono i miei genitori.

Ma la verità non posso proprio dirgliela. Nicole me lo ha proibito. Ha detto che li metterei solo in pericolo se glielo dicessi, non so bene il perché, ma mi sono fidata di lei. Mi fido di lei.

"Scusate tanto...io non sapevo fosse passato tanto tempo..."
"Ma dove eri per non accorgerti che il sole è tramontato per ben due volte?" mi chiede mia madre preoccupata, accarezzandomi la guancia. Questi quattro sguardi addosso mi mettono davvero in soggezione in questo momento (anche perché uno di questi è Noa...). Ora cosa mi invento?
"Ehm...ecco...avevo trovato" ah sì "avevo trovato una caverna e mi sono messa a esplorarla, poi però mi sono persa" questa idea fa un po' acqua da tutte le parti, ma non è del tutto una bugia. Speriamo solo che ci credano e che non chiedano altro.
"E come ci sei finita in questa caverna?"
"Eeee...sono scivolata" rispondo poco convinta, come se la mia fosse più una domanda che una risposta "Sì...sono scivolata e poi sono caduta in questa caverna, per fortuna poi ho trovato l'uscita" continuo passandomi la mano sulla fronte, come ad asciugarmi il sudore "fiu..." e faccio un sorriso impacciato per provare a risollevare il morale.
"Oh cielo!" esclama Dana, la mamma di Noa.
"E ti sei fatta male?" domanda mia mamma ancora più preoccupata. Si sa che le mamme sono iperprotettive, perché cavolo ho detto che sono caduta...
"No no sto bene, non mi sono fatta niente" provo a convincerla. Cioè, è vero che non mi sono fatta niente.
Tirano un sospiro di sollievo.
"Per questa volta la passi liscia. Ma non lo fare mai più." dice sempre mia mamma stringendomi con tutta la forza che ha in corpo.
"Va bene va bene" le do delle pacche sulla spalla, per chiedere una tregua.

Quando mi molla, mi avvolge le spalle e facciamo per entrare in casa, ma Noa, che era stato muto fino a questo momento, mi afferra per il polso e mi ferma.
"Posso parlarti un momento?" mi chiede. I miei e sua mamma ci guardano. Poi noto quale polso mi ha preso. Mi viene un colpo al cuore. Di scatto mi avvicino per coprirlo.
"Sì sì certo" dico nel panico, non sapendo come coprirlo dalla vista di Noa senza destare troppi sospetti. Mi guardo intorno e vedo che nessuno sembra aver visto niente, dato che stanno tornando ognuno al proprio appartamento. Prima di chiudere la porta, mio papà mi indica guardando Noa: "La lascio sotto la tua supervisione, mi raccomando. Non perderla di vista" lo avverte, puntando poi il dito su di lui.
Per fortuna il ragazzo si volta e mi trascina senza guardarsi indietro. Io lo seguo, con il cuore a mille, stando comunque sempre allerta. Perché questo polso mi doveva prendere? Ne ho due insomma...

Arrivati in spiaggia, quando noto che si sta per voltare, ritiro subito il braccio e lui mi guarda storto.
Io sorrido agitata.
"Eheheh...ehm...mi prudeva" dico iniziando a grattarmi, più per il nervosismo che per il prurito. Poi metto le braccia dietro la schiena e mi prendo il polso. Per fortuna il 'tatuaggio' non è tanto grande e riesco a coprirlo con la mano. Però dovrò trovare un modo più efficace per nasconderlo da ora in avanti. Non posso stare letteralmente con le mani in mano tutto il tempo.
"Lia cosa ti succede?" chiede girandosi completamente verso di me.
I miei occhi si spalancano. Mi pietrifico. Allora ricorda davvero.
"Perché hai mentito ai tuoi genitori?"
"Co-cosa intendi?" oh no ora inizio anche a balbettare. Sento il panico salire. Non puoi ricordare!
"Lo sai cosa intendo. Ti conosco troppo bene e da troppo tempo per non capire quando stai mentendo."
Oh no. Oh no!
"Dove sei stata veramente questi due giorni?"
"T-te l'ho detto sono scivolata in una caverna" non è falso, o comunque non del tutto...'Ti supplico non fare altre domande!' prego mentalmente.
"Mmm...sento che mi stai nascondendo qualcosa..." No per favore, non tirare fuori la questione degli occhi "...ma non so che cosa."
Lo guardo allibita e mi accorgo che stavo trattenendo il fiato fino a questo momento.
"Non è che sei stata con un ragazzo?" mi chiede poi guardandomi severo.
"Oh santo...NO! Certo che no! Come ha fatto a venirti in mente una cosa del genere" quando l'unico a cui riesco a pensare sei tu. Ma quest'ultima frase me la tengo per me, arrossendo.
"Perché sei arrossita? Allora avevo ragione!"
"No no no no no! No!" dico stra-convinta, negando anche con le braccia. Sicuramente non ero con un ragazzo!
"Allora dove sei stata?" Continua con sguardo indagatore.

Magari una piccola verità in più gliela posso dire.


Angolo autrice:
Hello gente! Come va? Io sto bene, anche se sono un po' triste che non sia piaciuto a nessuno il capitolo dell'altra volta :(
È uno dei capitoli che mi ha emozionato di più nel scriverlo, ma a quanto pare non lo è per voi ;-;

Comunque grazie per continuare a leggere. Ho visto che la storia è salita un po' di classifica di qualche tag e sono davvero contenta 😁😁

In ogni caso spero che la storia stia continuando a piacervi e che allievi almeno un po' la vostra quarantena😁😁

Alla settimana prossima 👋🏻

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